Dunque, ci siamo. Anche San Valentino è arrivato

14 FEBBRAIO

San Valentino

Dunque, ci siamo. Anche San Valentino è arrivato. E stasera, nonostante le restrizioni, le coppie (più o meno) felici, festeggeranno. Dando, forse, qualche speranza, o illusione, ai ristoranti. E facendo la gioia dei produttori di cioccolatini e dei fiorai. Soprattutto di quelli in delivery, come si usa dire oggi…

La tradizione veneziana del Bocol

Detto questo, detto tutto. Perché ho già accennato al fatto che questa festa mi è sempre suonata un po’ come moneta falsa. Forse perché sono di Venezia, o meglio di Mestre, la sua Terraferma. E da noi la festa degli innamorati è sempre stata San Marco. Da molto prima che i fumetti di Charlie Brown ci facessero scoprire ‘sta storia, americana, di San Valentino. I diversamente giovani, come il Direttore, ricorderanno l’imbranato Charlie che sperava, vanamente, di ricevere un “valentino” dalla, mitica, ragazzina dai capelli rossi…
San Marco, la storia della Rosa, risale al Medioevo. La leggenda di un povero Trovatore innamorato, che si arrampicò su Palazzo Ducale per offrirla alla figlia del Doge…
Ben altra storia no? Mica se la sono inventata i produttori di cioccolatini…

Oh, certo. San Valentino è esistito. O almeno così ci dice il Calendario Romano. E fu Vescovo di Terni. La narrazione vuole che avrebbe protetto l’amore fra due giovani, contrastato dalle famiglie. Perché lei cristiana e lui pagano. O viceversa. Sinceramente non ricordo, e non è importante. Anche perché mi pare narrazione tardiva. Utilizzata dalla Chiesa Cattolica per cercare di contrastare la tradizione dei Lupercalia. Che cadevano proprio il 14 di febbraio. E che erano feste antichissime e riti ancora molto sentiti a Roma, benché ormai la popolazione fosse, quasi tutta, battezzata. Un usuale sincretismo. Anche se un po’ forzato in questo caso. Perché San Valentino, patrono dell’amore coniugale, è stato messo lì a cercare di sostituire feste come i Lupercalia romani, o le Antesterie ateniesi, che erano feste dell’eros e dell’ebrezza. Con forti elementi orgiastici. Non proprio roba da coppiette melense.

Già, perché quello che infastidisce in questa “festa”, svuotata ormai di ogni senso festivo autentico, è proprio questa melassa che ci travolge e nausea dalle vetrine dei negozi. Reali o virtuali che siano.
Questi cuoricini, queste rose finte. E tutta l’ipocrisia annessa e connessa. Roba da fare andare la glicemia alle stelle.
Insomma, di fronte a questo, ti viene voglia di un po’ di sana, e catartica, cattiveria. Di cinismo. Di organizzare un baccanale orgiastico…

Ma ora, scusate, devo interrompere. Ho fatto tardi, e non ho ancora inviato alcuni “Valentini”… In fondo… non si può mai dire…

Andrea Marcigliano

 

Fonte: ElectoMagazine

 

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