L’Europa stringe la presa: libertà in pericolo?

A CHE PUNTO È LA NOTTE?

Andrea Marcigliano

L’articolo esplora il progressivo restringersi degli spazi di libertà nell’Europa contemporanea, con un focus sulle politiche e le normative imposte da Bruxelles. L’autore denuncia un controllo sempre più soffocante, paragonandolo a un nodo scorsoio che stringe la gola dei cittadini e ne limita la voce, evocando persino la censura inquisitoriale. Attraverso un’analisi critica delle dinamiche politiche e legislative attuali, il testo mette in discussione la direzione intrapresa dall’Unione Europea, interrogandosi su quanto ancora possa durare questa deriva prima che ogni libertà venga compromessa definitivamente. Una riflessione provocatoria su potere, censura e il futuro della democrazia. (f.d.b.)


Addio alla libertà. Ad ogni libertà. Perché da Bruxelles stanno stringendo un vero e proprio nodo scorsoio intorno alle nostre gole. E chiudendoci la bocca con una ferrea, mordacchia. Che sarebbe, poi, uno strumento caro alla vecchia Inquisizione.

Inquisizione che, tuttavia, impallidirebbe, forse verrebbe presa da sdegno, a fronte di ciò che sta avvenendo in quella che insistiamo col chiamare Europa.

Perché il, temibile e temuto, Torquemada perseguiva, certo a suo modo, la scoperta della verità. Mentre, oggi, tutto è invertito. È la verità che non deve venire non dico detta, ma neppure accennata.

Tomás de Torquemada

Continuiamo a venire definite “democrazie”. Ma ad un patto. Che i risultati elettorali siano quelli voluti dalla Signora di Bruxelles e dai suoi accoliti. Che, lo ribadisco per amor di precisione, non sono mai, e sottolineo mai, stati votati da alcun cittadino di questa Europa. Una burocrazia informe, impostaci, che serve interessi che non sono i nostri. E che fa la voce grossa perché sa che i governi nazionali sono proni al suo volere. Inetti, per lo più corrotti. Asserviti.

E così, in Italia, ti salta fuori l’uomo politico, che conta forse il 2% dei voti, ovvero i parenti stretti, e forse neppure quelli. E chiede di introdurre leggi e regole speciali. Tali da impedire una deriva filorussa del paese.

Il che, tradotto, significa vietare liste e candidature non allineate con i diktat di Bruxelles. E invalidare le elezioni se queste esprimono un dissenso. In sostanza, ciò che è avvenuto in Romania. Provocando, però, una vera e propria rivolta di piazza, ancora in corso.

Occhio, presto in Italia il “modello Romania” per annullare le elezioni

 

 

 

 

 

 

Il nostro campione della democrazia, di cui mi rifiuto anche solo di fare il nome, conta, però, evidentemente sulla pigra, indolente acquiescenza della maggioranza degli italiani.

Che è stata, per altro, messa ampiamente alla prova durante quella colossale menzogna dell’emergenza COVID.

Un calcolo non sbagliato, visto che ancora molti, troppi, continuano a credere alla vulgata. E continuano a negare l’evidenza dei fatti. Che è stata tutta una menzogna per portare denari alle grandi case farmaceutiche. Che hanno giocato con la vita di noi tutti, ridotti artatamente a cavie instupidite.

Covid, Galli: “Parlare di cure alternative a vaccino è inaccettabile”

 

 

 

 

 

 

 

E, più ancora, che è stato un esperimento per vedere sino a che punto gli italiani potessero farsi privare di ogni libertà senza reazioni

Esperimento perfettamente riuscito. Purtroppo.

Ed oggi ne stiamo pagando le conseguenze. Trascinati in una guerra che, oltre che folle ed insensata, va decisamente contro i nostri interessi.

Oppressi, sempre più, da un sistema fiscale vessatorio. Che ci sta privando di qualsiasi possibilità di movimento. E riducendo ad una massa informe che è facile (s)governare, sfruttare, opprimere.

E questo con il silenzio complice di tutte (o quasi) le forze politiche. Rare voci di dissenso, che, appunto, l’innominato zelante zelota vorrebbe ulteriormente esprimere.

Di qui la domanda.

A che punto è la notte?

Redazione Electo
Andrea Marcigliano

 

 

 

  • «IL DITO, LA LUNA, IL CAPPIO CHE STRINGE»

    Guardiamo il dito, discutiamo del dito, ci indigniamo per il dito. Intanto la luna ci cade…

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