«Se pensi come la maggioranza, il tuo pensiero diventa superfluo». Paul Valéry 

ABBIAMO BISOGNO DI PENSATORI

“Amo il pensiero autentico come altri amano il nudo… l’osservo come un essere che è tutto vita – tale che se ne può vedere la vita delle parti e quella del tutto”. Ho tra le mani come un lingotto aureo del pensiero, il meridiano dedicato alle Opere scelte di Paul Valéry. E ritrovo nel poeta, scrittore, matematico e filosofo francese la definizione dell’intelligenza allo stato puro, alla ricerca della nuda verità. La lucidità impareggiabile di Valéry trascorre in queste pagine dai versi ai dialoghi, dal teatro alla danza, dalla letteratura all’estetica, dalla scienza alla filosofia, in una rappresentazione leonardesca del pensiero. Non a caso a Leonardo è dedicata un’opera di Valéry, qui inclusa. A Leonardo fu accostato un altro genio del Novecento, il russo Pavel Florenskij, scienziato, metafisico, pope e testimone di verità ucciso dopo anni di gulag. Vertiginosa l’altezza del suo pensiero come l’amore autentico della sua fede, l’acutezza con cui ha penetrato simboli, linguaggi, icone. Se dovessimo indicare i giganti del pensiero dell’ultimo secolo la mente non va ai filosofi pur grandi che l’hanno abitato, ma a Valéry, a Florenskij e a Simone Weil, a Ernst Junger, a Oswald Spengler, a René Guénon, e in Italia a figure in disparte come Julius Evola, Andrea Emo e su altri versanti, come l’ideologia, a intellettuali come Antonio Gramsci… Mi fermo, anche se altri nomi affiorano. Come definirli, in sintesi, questi autori non classificabili, che non furono filosofi, né solo letterati, non furono accademici, non sono studiati a scuola in una disciplina o nei sommari di storia della filosofia? Pensatori. L’unico appellativo che si addice a chi non appartiene a una categoria specifica, e che riconosce sia la loro singolarità che la vastità dei loro campi. Filosofo è colui che dell’universalità ha fatto una specializzazione, anzi dell’universalità ha fatto università, cioè accademia, professione, gergo e teoria. Pensatore è invece colui che abbraccia col pensiero la vita e tende all’assoluto, in una visione del mondo. Il pensatore vuole intelligere il mondo e non si arresta davanti alla soglia del sacro e della profezia, della scienza, dell’arte e della vita, chiuso nella filosofia, ma vi si addentra da scienziato, da artista, da vivente, nella sua solitudine fuori da ogni accademia o istituzione. E lancia “sguardi sul mondo attuale”, come s’intitola un testo di Valéry qui incluso, penetra l’epoca presente e compara le civiltà. I pensatori citati non furono professori come i filosofi più grandi del ‘900 (eccezione tra loro fu Croce). Ma rimasero per così dire a piede libero, solitudini astrali e viandanti del pensiero, a volte clandestino; pensatori a volte impersonali, cioè non portatori di una visione singolare e originale, ma di un sapere originario, metafisico. Per capire la vita, il mondo e la condizione umana il pensatore intreccia saperi ed esperienze, non resta irretito in un sistema e in un lessico o ingessato in un corso scolastico. Il rapporto tra la realtà e la verità, tra la parola e il silenzio si fa in lui più intenso, diretto, assoluto senza interferenze, senza linguaggi astrusi, puro nell’impurità di un pensiero vivente che si dispone a trascendere la morte e a non chiudersi nell’opera. Più in alto ci sono i saggi e alla destra degli dèi siedono i sapienti…

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Libri Citati

 

  • Opere scelte Condividi
  • di Paul Valéry (Autore)  M. T. Giavieri (Curatore)
  • Mondadori, 2014

 

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Descrizione

II volume raccoglie una scelta di testi di Valéry suddivisi in sezioni per genere letterario. La poesia è presente con i grandi testi che gli hanno dato fama, un’ampia raccolta delle poesie giovanili e una scelta delle poesie ritrovate nella corrispondenza con gli amici: versi finora ignoti, ove l’erotismo si fonde con la tenerezza. Accanto alla poesia, il Meridiano presenta un campione di prosa poetica, i grandi dialoghi, il teatro e un’ampia sezione di saggistica – dedicata all’arte, al pensiero astratto, ai problemi concreti del mondo attuale. Ma è la sezione “Modelli e strumenti del pensiero” a delineare il percorso del tutto personale di Valéry: da “Monsieur Teste” che fece dello scrittore l’idolo dei surrealisti – al suo particolare “Leonardo da Vinci”, dall’analisi del funzionamento della mente condotta attraverso i “Quaderni”, alle riflessioni sulla creatività letteraria che hanno costituito il suo “Corso di Poetica” al Collège de France, totalmente inedito. Tutte le traduzioni sono nuove.

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