Non cambia la finalità della nostra conversazione sulla vignetta della bisessualità di Superman

ACHILLE ERA GAY MA ANCHE NO! LA DISTORTA

VISIONE DEL MONDO GRECO


Non cambia la finalità della nostra conversazione sulla vignetta della bisessualità di Superman ricevute dai soliti sinistronzi che pensano di essere intellettualmente più elevati degli altri solo perché convinti di avere la fede politica giusta. Sono convinti che quel mix di cultura sommaria che si scambiano la sera quando si bevono la birretta con gli amici o quel poco che riescono a captare da Netflix sia sufficiente per delegittimare le posizioni altrui.

In sintesi questa vignetta ha attirato la critica artistica del cosiddetto Bansky di Torino – al secolo Andrea Villa – (1) perché lui non solo è artista ma anche critico d’arte e siccome ha guardato Troy su Netflix da oggi anche storico dell’arte grande esperto dei rapporti omosessuali nella cultura greca.

Ma andiamo per gradi questa è la vignetta. L’altra, invece, è la sua erudita critica. Ora ragazzi non colpevolizziamo non sapendo probabilmente che io ero una donna non voleva fare una battuta sessista voleva farne soltanto una omofoba, difensore dei diritti omosessuali che fanno battute omofobe (bum!!!) Questo non ci interessa ci interessa piuttosto come sia entrato a gamba tesa dicendo che Achille era gay. Quanto t’ha detto male perché oltre a ignorare il fatto che era una donna ignora anche che io sia laureata in storia dell’arte greco romana e che per 10 anni, dopo la laurea, io abbia approfondito guarda un pò proprio l’Iliade e mo’ te sfondo.

Quanto possa essere vero che il rapporto tra Achille e Patroclo si configuri come uno degli elementi chiave, uno degli elementi chiave, non l’elemento chiave all’interno della guerra di Troia, altresì vero che la natura di questa affettività tra i due è assolutamente controversa, indovina perché è controversa?, perché nel testo madre in cui per la prima volta questi due personaggi vengono presentati al mondo, cioè si parla di loro per la prima volta nella storia, ovvero l’Iliade e no Omero non ci dà nessuna accezione omosessuale del rapporto tra i due.

Cominciano a venire ritratti come amanti a partire dal V secolo, abbiamo questa accezione nei mirmidoni di Eschilo nel simposio di Platone e nel Contro Timarco di Eschine. Chiaro che da lì in poi lo troveremo riproposto molta altra letteratura antica ma anche contemporanea ad esempio nel volume La canzone di Achille di Madeline Miller che io ho letto gli altri non so, persino in questo volume che è un tripudio dell’amore omosessuale tra i due in senso anche leggermente propagandistico, comunque non si può evitare di dire determinate cose su quello che era l’omosessualità nel mondo greco. Quindi caro il mio Bansky di Torino la tua cerchia e tutti quelli che ti seguono per idealizzare il mondo greco come non plus ultra della tolleranza del mondo omosessuale, beh bisogna andarci un attimo cauti.

In Omero infatti, ricordiamolo il testo originale non le adattazioni postume, Patroclo è per Achille il più etairos (compagno) di tutti, da dove questo termine indicava la connotazione di un soldato legato da chi le da rapporti di filos amicizia.

Indicare con questa terminologia rapporti affettivi che possono intercorrere tra diversissime tipologie di persone, membri di una stessa famiglia, amici, appassionati ad uno stesso argomento come nel caso della parola filosofia amici della Sapienza. Perché non strumentalizzare. Allora strumentalizzando diamo per scontato che questo rapporto omosessuale tra i due è effettivamente ci sia, però attenzione, non dovete essere paraculi da adattarlo alla società moderna, lo dovete collocare nella società greca.

Erastès (adulto) ed eromenos (ragazzo), dettaglio dall’Arco di Trionfo di Parigi, François Rude, 1833.

Perché quello omosessualità che li idealizza, che il Bansky di Torino tanto idealizza nel mondo greco, in realtà nel mondo greco, era tollerata solo nell’accezione di pederasti, quindi le possiamo pure levarle le bandiere arcobaleno perché la pederastia in quel determinato contesto culturale non aveva l’accezione di identità di genere, non aveva nemmeno l’accezione che noi vediamo oggi, meno che mai, quindi quella di libertà dell’amore  senza genere senza età. Assolutamente no perché in realtà erano un insieme di norme molto stringenti che regolavano appunto l’età, di chi la praticava, ma soprattutto il ruolo sociale. Dovete pensare che i greci non avevano nemmeno una parola per definire l’omosessualità o le varie pratiche sessuali perché il loro concetto di sesso, girava tutto intorno al concetto di  virilità, che è una cosa completamente diversa, in questo grande macrosistema della virilità rientravano tutta una serie di pratiche come ad esempio l’attività militare, l’attività politica la vita civica e anche l’attività sessuale. La pederastia del mondo greco indica un processo educativo di un mentore nei confronti di un fanciullo che prevede anche l’educazione anche alla sfera sessuale.

Chi poteva praticarla questa pederastia solo individui di 17 18 anni che si fossero sposati che avessero avuto figli che avessero trovato un loro inserimento all’interno del quadro sociale civico della collettività e che quindi potevano trasmettere le loro informazioni le loro conoscenze ad un fanciullo, anche in ambito sessuale, da quel momento in poi il fanciullo una volta raggiunta la stessa età e una volta sposato, avendo dei figli, poteva a sua volta trasmettere questo tipo di informazione ad altri fanciulli e così via.

Trascinare l’omosessualità al di fuori del concetto della pederastia era una cosa per cui il mondo greco avrebbe distrutto psicologicamente emotivamente socialmente un individuo. Poteva quindi un individuo essere liberamente dichiaratamente omosessuale? Assolutamente no. L’omosessualità al di fuori della pederastia era considerata infatti una pratica vituperevole, era quindi considerata solo un mezzo attraverso il quale l’individuo scopriva la sua virilità e attraverso il quale si educava un individuo alla virilità, quindi siamo molto lontani da quel concetto di a, ma quanto sono liberi, quanto sono all’avanguardia, quanto sonoLGBT questi greci.

Se questa visione che riguarda il mondo greco vi pare un po’ confusa, possiamo tranquillamente guardare al mondo romano dove la pratica omosessuale era praticabile solo nel confronto degli schiavi o ex schiavi liberti, quindi in pratica tra pari grado sociali sarebbe stata una pratica immorale.

Patroclo e Menelao (o Aiace che sorregge il corpo di Achille). Loggia dei Lanzi, Firenze

Quindi per i romani niente LGBT. Altra distorsione da sfatare su Achille che quando entra in guerra ha poco più che 15 16 anni, quindi si incastra perfettamente in quel concetto di pederastia di cui abbiamo parlato adesso. Mentre nella serie di Netflix lo fanno vedere già adulto consapevole che ha scelto la sua identificazione sessuale. Ma no, mi dispiace, così mi dispiace molto deludervi ma l’ira funesta del Pelide Achille che è l’incipit dell’Iliade, e no, non riguarda la morte di Patroclo.

La morte di Patroclo è una conseguenza dell’ira di Achille non è il motivo scatenante dell’ira di Achille, la morte di Patroclo si incastra perfettamente all’interno della narrativa omerica perché ha una funzione escatologica, cioè legata al destino di Achille che sarà appunto quello di uccidere Ettore anche perché l’idea che si muove sul vaticinio della madre di Achille che gli dice testualmente che prima sarebbe morto Ettore e subito dopo Ettore sarebbe morto lui, e poi il famoso trascinamento di Ettore per giorni e giorni legato al carro, abusi sul cadavere di Ettore e la mancata cessione del corpo per dargli una degna sepoltura, vedranno Priamo nascosto incappucciato ad intrufolarsi all’interno dell’accampamento di Achille ad inginocchiarsi a chiedere il corpo del figlio, e così si conclude l’Iliade. No con il cavallo di Troia come vi hanno fatto vedere su Netflix.

Briseide, il cui vero nome era Ippodamia, era una giovane e bella principessa troiana, figlia di Briseo e moglie di Mines, re di Lirnesso. Durante una delle molte razzie compiute dai Greci nelle terre troiane, Lirnesso fu saccheggiata e Briseide fu catturata e assegnata come preda di guerra ad Achille, il più grande eroe greco, noto per la sua forza sovrumana e il suo coraggio in battaglia.

La famosa ira di Achille di cui parlavamo poco fa, è quindi legata alla sottrazione della schiava Briseide che era un bottino di guerra. Sottrarre un bottino di guerra a un guerriero era allo stesso come dirgli non hai fatto niente, non meriti niente, se poi detto a uno come Achille che invece all’interno dell’esercito era quasi il componente più importante, capite bene quanto fosse irato. Quindi quando ci viene voglia di esaltare la Grecia in chiave LGBT ricordiamoci che stiamo dicendo una… ca… una… grande cazzata. Definire Achille quindi omosessuale sulla base autori postumi è la stessa stupidaggine che definirlo transessuale per l’antefatto alla guerra di Troia in cui Achille si trova a Sciro  per sottrarlo alla morte certa che avrebbe incontrato appunto nella guerra di Troia, la ninfa Teti lo colloca all’interno alla corte di Licomede di Sciro e lo occulta tra le donne, quindi lo veste e lo cresce da donna.

Achille e Pentesilea di Johann Heinrich Wilhelm Tischbein (1823)

Smascherare l’inganno sarà l’ingegno di Ulisse che cercandolo in lungo e in largo, si recherà a Sciro portando dei doni per tutte le figlie di Licomede dove celò delle armi che vedendole, Achille avrà un sussulto di vitalità, si strapperà le vesti si paleserà maschio e da quel momento è costretto ad andare a Troia. Quindi secondo voi per definirlo transessuale basta il fatto che si fosse vestito da donna? Tornerà utile sapere che ad esempio durante questo periodo di permanenza a Sciro avesse avuto rapporti con Deidamia una delle figlie di Licomede e che avesse avuto un figlio Neottolemo. Lo definireste ancora un transessuale? Perché a questo punto non definirlo anche un necrofilo visto che ci sono alcune interpretazione dell’uccisione di Pentesilea regina delle Amazzoni in cui si dice che lui ebbe per lei questa pulsione sessuale proprio nel momento in cui la stava uccidendo e che una volta caduta a terra cadavere non abbia più controllato questa pulsione e abbia abusato del suo corpo. Perché non dirlo. Scusa il processo logico è lo stesso se in alcune edizioni compare l’omosessualità di Achille quindi passa alla storia come un omosessuale dovrebbe passare alla storia per le stesse identiche motivazioni anche in questo modo. Però questo non fa comodo, immagino, questo no.

Pompeo Girolamo Batoni, 1745 Il mitico Achille, travestito da donna, nell’isola greca di Sciro. tra le Figlie dello Zar Licomede

Ok caro Bansky da Torino dato che ti ho dato questi due bei schiaffoni di cultura possiamo passare a bomba sull’argomento della tua vignetta, quindi dimentichiamoci che tu abbia parlato di Achille totalmente fuori contesto, facciamo finta che non sia mai esisto.

Il figlio di Superman gay

Il problema adesso qual’è, lo stereotipo, sarà forse lo stesso stereotipo che hanno utilizzato quelli della DC Comics per rappresentare il fidanzato del figlio di Superman con i capelli rosa? Ah, eppure proprio tu che lavori con le immagini dovresti sapere come si rappresentano le iconografie, dovresti sapere che quasi tutte le categorie umane sono stereotipate. Nel mondo delle arti visive se devo rappresentare il cuoco gli metto un cappello bianco in testa, non è che gli metto la giacca e la cravatta, con quello rappresento magari l’impiegato o il politico, non è così? Via via così per qualsiasi categoria umana. Anche la DC Comics ricorre allo stesso identico stereotipo, perché il fatto di mettergli l’occhialino, il vestitino da semi nerd il capello rosa, è un chiaro richiamo al fatto che deve essere rappresentante di un determinato tipo di generazione un altro tipo di immagine non avrebbe funzionato a dare la comunicazione nello stesso identico modo, ma tu questo lo dovresti sapere, ma non sono sicura che lo sai bene.

Quindi in conclusione hai detto una c…ta pure lì. Perché caro mio non basta essere di sinistra per collocarsi al piano superiore intellettivo e culturale rispetto agli altri, anzi molto spesso siete proprio i primi che stanno leggermente sotto. Per acculturarsi bisogna studiare, bisogna che ci sia voglia di conoscenza, leggere. Guardarsi Netflix la sera non basta, manco parlare per slogan, si prende un libro, ci si lecca il ditino, lo si sfoglia, poi si leggono quelle forme strane che sono le parole. Ora forse forse solo in quel caso ti potrei permetter d’avere quella ariettina da intellettuale.

Ciao mitico!

Il filmato completo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Descrizione

Dimenticate Troia, gli scenari di guerra, i duelli, il sangue, la morte. Dimenticate la violenza e le stragi, la crudeltà e l’orrore. E seguite invece il cammino di due giovani, prima amici, poi amanti e infine anche compagni d’armi – due giovani splendidi per gioventù e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna. Madeline Miller, studiosa e docente di antichità classica, rievoca la storia d’amore e di morte di Achille e Patroclo, piegando il ritmo solenne dell’epica alla ricostruzione di una vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce: un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i greci antichi riconobbero e accettarono l’omosessualità. Patroclo muore al posto di Achille, per Achille, e Achille non vuole più vivere senza Patroclo. Sulle mura di Troia si profilano due altissime ombre che oscurano l’ormai usurata vicenda di Elena e Paride

 

 

 

 

 

 

Patroclo e Menelao (o Aiace che sorregge il corpo di Achille). Loggia dei LanziFirenze

 

Pompeo Girolamo Batoni, 1745 Achille delle Figlie dello Zar Likomed

 

Approfondimenti del Blog

(1). https://www.torinotoday.it/politica/manifesti-bacio-ronaldo-henry-protesta-mondiali-qatar.html

 

 

mirmidoni di Eschilo https://it.wikipedia.org/wiki/Mirmidoni_(Eschilo)

 

 

2 Commenti

  1. Samaina

    26 Settembre 2024 a 1:41

    Sarei d’accordo con il contenuto, ma scusa, per essere una che ha studiato scrivi da schifo!

    rispondere

    • Riccardo Alberto Quattrini

      26 Settembre 2024 a 10:05

      Il testo è stato estrapolato dal filmato, pertanto ha un criterio diverso dalla stesura diretta. Guardati il filmato. Ma prima di criticare leggi il suo curriculum te lo consiglio.

      rispondere

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