Essere stupidamente e inevitabilmente politicamente corretti
ALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE È VIETATO CIÒ CHE È OBBLIGATORIO
PER LA DEFICIENZA CINEMATOGRAFICA
Essere politicamente corretti, cioè stupidi e bugiardi, è doveroso nel cinema ma è vietato all’intelligenza artificiale. Una situazione paradossale. Che ha portato Google a sospendere alcune attività di Gemini, la sua intelligenza artificiale generativa. Colpevole di aver fornito immagini di soldati tedeschi della Seconda guerra mondiale con un militare bianco, uno nero e due donne asiatiche. Al di là della multietnicità delle Waffen SS, con soldati arabi e asiatici (ovviamente i responsabili di Google lo ignorano), è ovvio che la scelta di Gemini sia stata un po’ azzardata.
Però è anche comprensibile. E dovrebbe provocare qualche imbarazzo e tanta preoccupazione. Perché l’intelligenza artificiale impara da ciò che viene fornito come informazione. E se il cinema propone – in nome della correttezza politica – attori afroamericani per interpretare personaggi storici bianchi come Cleopatra, o eroi greci e Dei nordici come Achille e Thor, è evidente che Gemini si senta autorizzata a fornire immagini di soldati tedeschi di ogni razza, sesso e colore.
Al momento ci si limita a ridere di fronte ad un errore di questo tipo, ma in prospettiva ci si può attendere una completa manipolazione della realtà e della storia. Del passato e del presente per preparare un futuro ad hoc per gli oligarchi che stanno già controllando il mondo e che lo costruiranno a seconda dei propri interessi.
Multinazionali del cibo, dell’energia, dei social. E, soprattutto, multinazionali che controlleranno l’intelligenza artificiale per imporre i messaggi più utili. Basta con l’alimentazione tradizionale, perché il cibo è cultura e, dunque, è il nemico dell’omologazione che vogliono gli oligarchi. Basta con la storia degli eroi della Grecia, dell’Egitto dei faraoni, della Roma imperiale. Basta con il Rinascimento e con la sua arte. Basta con la musica dei grandi compositori europei, con la letteratura russa. Ma basta anche con i templi buddisti, con l’archeologia di Angkor, con i Maya e gli Incas.
La cultura dei popoli deve essere soppressa. Tutti cittadini del mondo, tutti servi delle multinazionali che forniranno momenti di svago rigorosamente corretti politicamente, che eviteranno la fatica dello studio e che riscriveranno la storia a seconda delle necessità.