”Non c’è alcun dubbio l’Europa si sta sacrificando nel falò delle vanità imperiali
AMLETO AL COMANDO DELLA NATO
Non c’è alcun dubbio che gli Usa e i pezzi di Occidente come l’Europa che essi stanno sacrificando nel falò delle vanità imperiali, si siano andati a incastrare dentro un paradosso dal quale non riescono ad uscire: da una parte si rendono conto che aumentare fino all’estremo limite l’escalation in Ucraina porterebbe a uno scontro totale con la Russia e dunque al collasso dell’intera Nato e dell’Impero. In qualunque modo vada lo scontro con la maggiore potenza nucleare del pianeta che per giunta dispone di armi di attacco e difesa missilistica decisamente più avanzate, sarebbe la fine di qualsiasi egemonia. D’altro canto, lasciare che la vittoria della Russia sulla Nato in Ucraina appaia in tutta la sua catastrofica realtà potrebbe facilmente portare allo stesso effetto di disfacimento del potere statunitense e delle oligarchie nord americane nel mondo.
Dunque che fare? Essere o non essere, dormire forse sognare? Si fa sfoggio di amletismo. In qualche modo ci si rende conto che trasformare radicalmente il conflitto in una sorta di guerra terroristica portata avanti con i mezzi e gli uomini della Nato, visto che ormai gli ucraini sono al lumicino, porterebbe prima o poi a un conflitto generalizzato e dunque per il momento ci si limiterà ad aggiustare la narrativa più che a risolvere il paradosso. Dopotutto le oligarchie americane hanno già avuto le loro “vittorie” in questo conflitto: gli enormi profitti dell’industria bellica, l’affossamento dell’industria europea, la vendita nel vecchio continente di gas a prezzo di strozzinaggio e la riduzione dell’Ue a un mero stato vassallo da cui eventualmente trarre uomini per continuare la guerra per procura in Ucraina sia pure in maniera meramente figurativa. Magari dalla Polonia o dagli stati baltici che sono in preda alla demenza. Oltre ad attirare i cervelli rimasti, l’Europa diventerà una sorta di scatolone da cui tirare fuori soldatini. Insomma, una serie di soddisfazioni che probabilmente eviteranno che la rarefatta plutocrazia nord americana voglia trasformare l’Ucraina in una bomba ad orologeria, anche se tenteranno di tenerci le grinfie il più possibile. Tuttavia, rimane sullo sfondo una terribile realtà per chi si ritiene “eccezionale” e padrone del mondo: i successi sono stati ottenuti non certo sul nemico russo, cinese o iraniano, ma sui propri alleati il che è un segno di estrema debolezza. Non ci può essere alcun dubbio che oggi la Nato e molto più debole rispetto all’inizio del conflitto e possono fare tutte le esercitazioni che vogliono: è solo fuffa. E tutto il mondo lo sa, tranne i cittadini occidentali.
La soluzione principale sarà di altro tipo: metteranno insieme un po’ di spazzatura cognitiva, qualche toppa per nascondere i buchi e gli strappi lasciando gli europei, o meglio le élite continentali che sono state tanto stupide quanto fedeli al verbo globalista, di fronte all’angosciosa sensazione della sconfitta su tutti i fronti, non ultimo quello interno che non è altro se non un grottesco castello di carte costruito sulla pelle della gente. Ecco perché a Bruxelles, Berlino, Parigi sono in preda a una vera e proprio crisi isterica in cui si tenta di negare anche la realtà più evidente, si dice che la Russia sta perdendo come ha sostenuto quella stupida e corrotta gallina della von del Leyen o che – sempre la Russia con divertente contraddizione – vuole prendersi l’Europa o infine che magari tra vent’anni bisognerò combattere direttamente contro la Russia. Insomma, qualsiasi cretineria è buona per far andare avanti la guerra in Ucraina perché nel momento in cui essa finisse tutta la vergognosa e tirannica élite europea che fino a ieri sfilava a Davos, rivelandosi nient’altro che una compagnia di cinici pagliacci, verrebbe spazzata via. Ormai l’Europa, l’Ue e l’area euro dipendono per la loro fragile e vacua esistenza dalla guerra in un Paese che di fatto non esiste più.