La definizione è già stata individuata: “era neomedievale”

ARRIVA L’ERA NEOMEDIEVALE. TRA INTELLIGENZA ARTIFICIALE

E PICCOLE PATRIE


La definizione è già stata individuata: “era neomedievale”. Ed è quella in cui stiamo già vivendo. Peccato che non si sia ancora capito in cosa consista e, soprattutto, come potrà svilupparsi. Qualche idea, in realtà, si fa strada, ma tra mille contraddizioni. La crisi degli stati nazionali pare una certezza, ma non è chiaro se il futuro sarà rappresentato da sovrastrutture malfunzionanti come quelle europee o se si andrà verso una riscoperta delle piccole patrie.

Forse si riuscirà a conciliare entrambe le opzioni. Rivalutando le culture e le tradizioni locali all’interno di macrostrutture sovranazionali. Un neomedioevo dove i piccoli territori saranno chiamati a competere in termini di qualità, di capacità di attrazione, di qualità della vita, di opportunità economiche e di lavoro.

Ma senza rinunciare a molti aspetti della globalizzazione. Perché le materie prime indispensabili continueranno ad arrivare da fuori. Energia, metalli, alimenti. L’era neomedievale non significa un ritorno all’autosufficienza. Tanto meno in Europa che è scarsa di materie prime.

E poi bisognerà fare i conti con lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Ora anche il Fondo Monetario Internazionale mette in guardia, con una ipocrisia fastidiosa, dai rischi di una intelligenza artificiale che cancellerà molti più posti di lavoro di quanti ne creerà. Inutile illudersi di fermare le innovazioni tecnologiche. Sarebbe preferibile provare a gestirle, a valutarle, ad indirizzarle. Ma i liberisti atlantisti non vogliono limiti né controlli. E peggio per chi verrà schiacciato dal progresso.

Enrico Toselli

 

 

 

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