Lupin III, il ladro più famoso del mondo compie cinquantuno anni. Ripercorriamo insieme le gesta criminali, e non solo, del famigerato e amatissimo ladro gentiluomo.

Il 1967 è un periodo di grande fermento in Giappone. I movimenti studenteschi e di controcultura cercano di ribellarsi a un sistema sociale troppo rigido e spersonalizzante. Sulle pagine di una rivista a fumetti di forte impatto, Weekly Manga Action (la prima dedicata a un pubblico di giovani adulti e non di preadolescenti), un giovane mangaka che si firma Monkey Punch crea un peculiare antieroe: un dinoccolato ladro gentiluomo, ispirato al celebre criminale dei feulleiton francesi, l’Arsene Lupin di Maurice Leblanc. Il nome del ladro francese non è protetto da diritti d’autore in Giappone (nel resto del mondo sì, ma ci torneremo…) e il giovane Monkey Punch, all’anagrafe Kazuhiko Kato, può usarlo per dare immediatamente una connotazione forte al suo protagonista: un ladro acrobata e trasformista, un astuto criminale capace di imprese straordinarie e degno erede, letteralmente, del protagonista dei romanzi di Leblanc.

Facendo riferimento alle trovate tecnologiche dei film di James Bond e al gusto squisitamente camp e underground della fine degli anni ’60, con un consistente tocco di dissacrazione e spirito goliardico, Monkey Punch crea un personaggio destinato a diventare un mito. Con grande sorpresa del suo stesso autore, che ancora oggi, a quasi cinquant’anni di distanza, è piacevolmente stupito dell’affetto e dell’ammirazione dei fan di tutto il mondo nei confronti di Lupin III e della sua gang. Il successo internazionale arriva quando Lupin diventa il protagonista di una serie animata. Dopo un pilot film mai distribuito (e recuperato solo di recente per la versione home), nel 1971 sull’emittente giapponese ytm, Yomiuri Telecasting Corporation, fa il suo esordio l’anime Le avventure di Lupin III. Alla regia si alternano Masaaki Osumi e due “mostri sacri” come Isao Takahata e Hayao Miyazaki, mentre alle musiche, con notevoli influenze jazz e funk, arriva Takeo Yamashita. A doppiare il personaggio principale viene chiamato Yasuo Yamada, già voce di Clint Eastwood. Yamada dà al personaggio una caratterizzazione unica, equilibrando perfettamente il tono scanzonato e quello serio e meritandosi il plauso e l’ammirazione anche dello stesso Monkey Punch, che non manca mai di ringraziare l’attore per il successo di Lupin. Yamada rimase legato, anche affettivamente, al ruolo di Lupin per tutta la vita. Scomparso tragicamente nel 1995, passò il testimone designando personalmente il proprio erede, Kanichi Kurita, che dal 1995 è la voce a Arsene Lupin terzo.

Curiosamente, anche in Italia il personaggio di Lupin è indissolubilmente legato alla voce di uno straordinario doppiatore: Roberto Del Giudice, che fece suo il personaggio fin dalla sua prima apparizione (con minime e trascurabili eccezioni). Dopo Roberto Del Giudice, che ha lasciato un vuoto incolmabile nella memoria di tutti i fan, la voce italiana di Lupin III è diventato Stefano Onofri. L’anime di Lupin, un successo che è proseguito per decenni tra serie, film e special annuali, è tuttavia abbastanza diverso dall’altra incarnazione di Lupin, quella cartacea ad opera dello stesso Monkey Punch, che proseguì per anni la pubblicazione sulle pagine di Weekley Manga. Nei fumetti (editi anche in Italia da Star Comics) Lupin vive avventure più surreali, in cui il gusto della trasgressione e del divertimento slapstick è più evidente rispetto alla prima versione televisiva. Anche l’aspetto grafico del personaggio è diverso, così come è diversa la fortuna del nostro ladro gentiluomo nei confronti del suo unico, vero punto debole: le belle donne. Se il fumetto miete consensi in patria, però, l’esordio di Lupin e soci in televisione è deflagrante: lo show mantiene intatto lo spirito adulto e ribelle del fumetto, aggiungendo anche temi più drammatici e complessi (manipolazione genetica, faide omicide e così via). La caratterizzazione grafica, elaborata da Yasuo Otsuka sulla base dei disegni originali di Monkey Punch e con influenze evidenti dei disegnatori underground americani (in particolare Mort Drucker, storico autore del magazine satirico cult MAD), risulta da subito accattivante e azzeccato al tono delle storie. Per consacrare definitivamente il successo di Lupin manca solo il colpo da maestro, che arriva con lo spettacolare lungometraggio cinematografico Lupin III: Il castello di Cagliostro (Lupin The Third – Cagliostro no Shiro), diretto da Hayao Miyazaki che ne firma anche la sceneggiatura (abbastanza atipica rispetto al Lupin “originale”, ma non per questo meno appassionante) assieme a Haruya Yamazaki. Il film, nonostante un inizio non proprio esaltante al botteghino, diventa in breve uno dei più celebri film nella storia del cinema d’animazione.

Da quel momento, Lupin è ufficialmente “il ladro più ricercato del mondo”.

 

I PERSONAGGI PRINCIPALI

Arsenio Lupin III. È il protagonista della serie manga e anime Lupin III, creato da Monkey Punch (pseudonimo di Kazuhiko Katō). Alto 179 cm per 63 kg[6], è noto per l’abilità nei travestimenti ed in grado di imitare perfettamente le voci, è pure abile nelle tecniche di combattimento e nell’ideare furti geniali. Il suo corpo esile gli permette di inflilarsi in posti angusti o di travestirsi da persone più robuste se non addirittura donne. Il suo travestimento preferito è quello del suo rivale, l’Ispettore Zenigata.

Viene descritto come nipote del celebre Arsenio Lupin, protagonista di vari romanzi di Maurice Leblanc. Come il nonno e il padre, è un ladro dalle innumerevoli abilità, ricercato dalla polizia di tutto il mondo, in particolare dall’ispettore Koichi Zenigata dell’Interpol, che è diventato suo acerrimo rivale cercandolo senza sosta in tutto il mondo per arrestarlo, senza però avere successo. Elegantissimo, generoso, altruista, simpatico, amichevole, mattacchione, instancabile, spaccone, incorreggibile, perspicace, carismatico, eroico, coraggioso, ottimista e talvolta impertinente, ricalca la figura del ladro gentiluomo.

Lupin, avendo egli stesso affermato di “aver ricevuto il primo bagno nelle acque gelide della Senna” è plausibile che sia nato in Francia. Il nonno era Arsène Lupin, il famoso ladro francese che aveva istituito un premio per i più abili ladri del pianeta, il Lupin d’oro, ideato per mettere a confronto i migliori ladri del mondo in una prova, che consisteva nel rubare una scatola contenente tutte le identità dei poliziotti segreti giapponesi e nascosta in uno stanzino nei sotterranei di Scotland Yard. Come suo nonno, Lupin III è il detentore del Lupin d’oro. Inoltre, a più riprese nelle varie serie, si accenna ad antenati italiani di Lupin.

 

Goemon Ishikawa XIII. È un personaggio immaginario, creato dal mangaka giapponese Monkey Punch (pseudonimo di Kazuhiko Katō), protagonista di numerosi manga ed anime basati sulle imprese del ladro Lupin III.

È il tredicesimo discendente di una famiglia di ladri giapponesi, il cui capostipite è il leggendario Ishikawa Goemon. Goemon è il ritratto del perfetto samurai, animato da un profondo senso dell’onore che segue un austero stile di vita, apparentemente insensibile al fascino femminile (ma anche lui, come Jigen, non ne è del tutto immune). Rispetto a Daisuke Jigen appare molto più schivo ed estraneo alla banda di Arsenio Lupin III; tuttavia il suo aiuto si è rivelato più volte fondamentale per Lupin, per il quale prova grande rispetto che più avanti diventerà grande amicizia, in quanto ammira il coraggio di Lupin. Infatti, quando credeva che Momok avesse ucciso Lupin, era disposto a vendicare la sua morte a costo della sua stessa vita.

 

Daisuke Jigen. Di solito chiamato semplicemente Jigen, è un personaggio immaginario del manga e anime Lupin III creato da Monkey Punch. Si presenta come un uomo dai capelli neri e una barba che spunta dal basso verso l’alto (in maniera quasi ondulata), vestito di un completo nero (verde scuro nella seconda serie anime e blu nella terza serie anime) e con un cappello all’americana costantemente calato sugli occhi, con il quale si aiuta per prendere la mira quando spara e anche perché i suoi occhi sono abituati all’oscurità; d’altro canto, soltanto nella terza serie i suoi occhi vengono messi più spesso in mostra.

 

Fujiko Mine. È uno dei personaggi principali della serie di manga e anime Lupin III, creata da Monkey Punch.

Fujiko Mine è il solo personaggio femminile importante nella serie animata dedicata a Lupin III. È rappresentata come una bellissima giovane donna, scaltra ed egocentrica, formosa e smaliziata, per la quale Lupin ha un debole, nonostante la loro vicenda sentimentale sia poco definita e i due non si possano effettivamente definire fidanzati, ma piuttosto legati da un rapporto di amore e passione che a volte si smorza in un sentimento di solidarietà, altre si accende di tinte più prettamente romantiche e drammatiche. Fujiko è una ladra e una truffatrice, tuttavia – come Lupin – odia la violenza e non uccide o ferisce gratuitamente. Ama i gioielli, il danaro, i bei vestiti, il lusso e la ricchezza. Molto spesso cerca di usare la sua bellezza per manipolare uomini ricchi, in modo ottenere dei vantaggi.

 

 

 

 

Koichi Zenigata. Di solito chiamato ispettore Zenigata e soprannominato Zazà da Lupin III e dai suoi amici, è un personaggio immaginario e l’antagonista principale della serie manga e anime Lupin III, creato da Monkey Punch.

Koichi Zenigata, dapprima membro della Metropolitan Police di Tokyo, quindi ispettore capo dell’ICPO, è il rivale per antonomasia di Arsenio Lupin III. Acciuffare Lupin è sempre stato il suo desiderio più grande, così come i suoi antenati hanno dato la caccia a quelli di Lupin.

Zenigata è ritratto nell’anime come un personaggio goffo e sfortunato, oltre che tontolone ed estremamente testardo, ma ha un coraggio incredibile e vanta doti non comuni per un normale poliziotto: è un abilissimo tiratore e riesce a mettere le manette ai banditi a distanza, lanciandogliele contro. Quando si trova ad affrontare criminali diversi da Lupin, solitamente riesce a catturarli senza difficoltà alcuna.

fonte Wikipedia. 

 

 

 

 

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