”Il Fascismo e il Nazionalsocialismo avevano la concezione della donna quale “angelo del focolare”, sposa e madre, relegata …
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”Si racconta, l’ho letto di recente, come il cantante David Bowie, detto il Duca Bianco, scomparso il 19 gennaio del 2016, s…
”Nietzsche, che amava la città di Genova, riteneva come fosse Cristoforo Colombo il suo genius loci. Quel navigare imperioso…
”È la notte che ti frega. Troppo silenzio, e i pensieri si sentono di più. Non sei sola, ti fanno compagnia i ricordi. Silen…
”Si narra che fosse in origine uno schiavo condotto in Grecia dall’Africa, vissuto nel VI secolo a.C. Esopo è il padre della…
”Don Chisciotte avanza, con scudo e lancia, su Ronzinante, stilizzato in nero e nero lo segue, fedele, Sancho Panza. …
”L’età degli Dei da lunga data è volta al tramonto – il pagus il bosco i monti sono stati violati anch’essi; fu solo dunque …
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Nathalie Dion è un’illustratrice canadese. Ha studiato Arte e design all’Università Concordia di Montréal, città dove vive e lavora; collabora con diversi editori di libri per l’infanzia, riviste e giornali. Nel suo tempo libero adora dipingere piccoli gouache.
https://www.collater.al/illustrazioni-dion/
Quando sfogliamo le pagine dei libri, soprattutto quelli che ci piacciono, immaginiamo così intensamente i luoghi e i personaggi descritti che ci sembra esistano davvero. Bethany Bickley artista statunitense ha pensato di dare corpo a luoghi e personaggi che si leggono nelle pagine dei romanzi. Così, personaggi e figure che riprendendo la narrazione dei romanzi, assumono contorni definiti e reali attraverso le pagine stesse. Bickley illustra i temi principali dei libri attraverso intricate figure di forte impatto, con la quale fonde narrativa e immagini. Tra i libri rappresentati possiamo trovare “La campana di vetro” di Sylvia Plath, su cui l’artista ha creato una minuscola figura per rappresentare le lotte della protagonista Esther Greenwood.
Fonte:https://www.collater.al/bethany-bickley-sculture-carta-paper-art/
Simo Liu, artista di film d’animazione, illustratrice e designer. Originaria della Cina, Simo ha studiato animazione e arti digitali presso la University of Southern California, nonché grafica in movimento presso il California Institute of the Arts. Le opere di Simo combinano vari stili, tecniche ed estetiche con suoni e musica per mostrare opere d’arte interessanti e significative.
Il 2020 ci ha chiesto di stare attenti, informarci, proteggerci e isolarci. Abbiamo rispettato le regole, interrotto ogni progetto, visto il mondo cambiare e aspettato. Spesso invece volevamo solo fuggire, scappare lontano e tornare alla normalità.
ESCAPE è un progetto artistico che medita sull’anno passato, è un lavoro che parla di lotte, disastri e paure, è un viaggio alla ricerca della speranza e della soluzione.
Simo Liu ha disegnato 9 stanze diverse, concettualmente collegate l’una all’altra, e ha realizzato un progetto in continua e perenne comunicazione. Ogni ambiente è una finestra su un evento rilevante dell’anno: il Covid-19, la piaga delle locuste, l’isolamento territoriale, gli incendi boschivi in Australia, il distanziamento sociale, i blocchi dei trasporti, le inondazioni e i terremoti.
Queste stanze si collegano l’una all’altra, sono in costante comunicazione e possono essere considerate idealmente le tappe più incisive del 2020.
L’ultima tappa, la nona immagine, quella che Simo Liu definisce Utopia, è un ambiente indefinibile ed estemporaneo. L’Utopia è la soluzione dei primi 8 problemi, è il posto dove tutti vorremmo essere e rappresenta la speranza e il ritorno alla normalità.
ESCAPE immortala un anno ricco di sfide e documenta i problemi che non dovrebbero più ripetersi. Simo Liu cerca di far riflettere lo spettatore sul fatto che, se la maggior parte del tempo ci sentiamo in trappola e cerchiamo di fuggire, forse è perché dobbiamo ripensare al rapporto che abbiamo con ciò che ci circonda.
L’artista ragiona sulla relazione che esiste tra l’uomo e la natura e spinge tutti a meditare su questo aspetto. Bisogna riequilibrare l’ecosistema e proteggere la nostra casa, il Pianeta Terra.
Fonte:https://www.collater.al/escape-progetto-illustrato-2020-simo-liu/
Forse è per questo che attirano così tante persone, che camminiamo per la città fissandole e guardandole.
Se anche voi siete amanti delle finestre, delle ombre che creano le persiane e della luce che le batte sui vetri la mattina, allora non potrete non amare le illustrazioni di Solenne Bague.
Con uno stile semplice ed essenziale, Solenne ripropone diversi tipi di finestre, più o meno grandi, che si affacciano su piccoli balconi o con le persiane chiuse. A far risaltare la loro bellezza e i piccoli particolari, come un mazzo di fiori o un vaso appoggiato sul davanzale, sono i colori e la scelta di isolare completamente il soggetto. Per ogni illustrazione una finestra, il resto è lasciato a sfondi colorati.
Fonte:https://www.collater.al/search/?_s=LE%20FINESTRE%20ILLUSTRATE%20DA%20SOLENNE%20BAGUE
Il 23 marzo 2020 è scomparsa un’icona del cinema italiano del dopoguerra. Lucia Bosè. Nata a Milano il 28 gennaio del 1931. Quando il concorso di Miss Italia apriva le porte al mondo incantato della celluloide. Lucia era una semplice cameriera nella famosa pasticceria milanese Galli quando fu notata dal regista Luchino Visconti. Ma le porte del cinema le si aprirono appunto dopo il 1947 grazie alla vittoria del concorso Miss Italia a Stresa. Alla stessa edizione parteciparono altre concorrenti divenute poi famose attrici: Gianna Maria Canale, Gina Lollobrigida (classificate seconda e terza), Silvana Mangano ed Eleonora Rossi Drago. Superò il provino per Riso amaro ma l’opposizione della famiglia la costrinse a rinunciare al film. Partecipò comunque ad alcune pellicole che segnarono l’affermazione del neorealismo italiano, come Non c’è pace tra gli ulivi (1950) di Giuseppe de Santis, ma soprattutto in Cronaca di un amore (1950) di Antonioni, per il quale fu anche La signora senza camelie (1953). In questi anni fu diretta anche da Luciano Emmer e Francesco Maselli partecipando anche a diverse pellicole brillanti a fianco del suo primo fidanzato Walter Chiari. Tornò sugli schermi alla fine degli anni Sessanta partecipando a pellicole quali Sotto il segno dello scorpione dei Taviani; Metello di Mauro Bolognini, Fellini Satyricon, di Federico Fellini. Grande attrice e grande protagonista della cronaca rosa, quando i rotocalchi andavano a ruba. Lasciato Walter Chiari, Lucia conobbe il torero Luis Miguel Dominguin, che sposò nel 1955 e dal quale ebbe tre figli: Miguel, Lucia e Paola. Le nozze civili furono celebrate a Las Vegas e quelle religiose in Spagna. Il matrimonio terminò nel 1967 con la separazione, a causa delle continue infedeltà del marito. “Trovavo le amanti anche negli armadi”, raccontò tanti anni dopo.
”Che ne è oggi della cultura di destra, ha qualche legame col sovranismo maggioritario …
”È il suggestivo slogan di chi si batte contro la progressiva abolizione del “denaro …
”La battaglia di Riga 1-3 settembre 1917. Studiarne le caratteristiche significa acquisire la chiave …
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