La Chiesa tra continuità e rottura: una speranza (americana) dopo la grande paura. …
La Chiesa tra continuità e rottura: una speranza (americana) dopo la grande paura. …
Essere contro, essere fuori. La solitudine del dissenso in un’epoca che si crede tollerante. …
Quando l’Occidente smette di desiderare, inizia il suo lento congedo da sé stesso. Tra arte, psicanalisi e letteratura, un v…
Con i penultimi, contro la finta compassione. …
Quando l’ideologia verde diventa blackout: il disastro spagnolo tra rinnovabili e scuse ridicole. …
Tra narcisismo di massa e svuotamento dell’individuo: l’Occidente allo specchio. …
Un cattolico smarrito di fronte a una Chiesa che cambia volto: dal poncho del Papa ai nuovi dogmi della modernità. …
Quando il terrorismo internazionale bussa alle porte dell’Italia. …
Eredità, silenzio e incomprensioni tra padri e figli. La frattura di una civiltà che non sa più trasmettersi. …
Il ritorno dei dazi riapre lo scontro tra sovranità nazionale e dogmi globalisti. …
Prima della guerra, viene la propaganda. E il dissenso diventa tradimento. …
Tribunali, media, politica e cittadini obbedienti: tutti al servizio del sistema che prepara la guerra e zittisce il dissens…
«Sono tre euro.» «Pago con la carta.» «Hai letto Il Capitale?» «No, ma ho il bancomat contactless.» …
Guardiamo il dito, discutiamo del dito, ci indigniamo per il dito. Intanto la luna ci cade addosso e nessuno sembra accorger…
A chi le armi, a chi il denaro? A noi! …
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L’ECONOMIA RUSSA HA VINTO
Il più monumentale errore di calcolo della storia moderna? Perché l’economia russa non è crollata come previsto dagli esperti occidentali.
Lo scorso gennaio, il Royal United Services Institute britannico ha riconosciuto apertamente che, a dispetto delle convinzioni nettamente prevalenti in tutto l’Occidente circa la debolezza dell’economia russa, quest’ultima ha «smentito le aspettative nel corso della guerra e, nonostante abbia registrato diverse complicazioni, rimane ben posizionata per supportare le ambizioni del Cremlino in Ucraina e oltre […]. Sfortunatamente, è improbabile che le speranze di una crisi economica imminente finiscano per realizzarsi. Sebbene la Russia affronti senza dubbio sfide significative, ci sono pochi indizi che queste ultime si tradurranno in conseguenze politiche significative che potrebbero spingere il Cremlino a frenare le sue ambizioni in Ucraina». Giacomo Gabellini – 24 febbraio Continua a leggere…
LA FRASE PIÙ BELLA
“La guerra è finita”. Non c’è frase più bella per gli umani, mi risuona sempre il verso in cui Baglioni in quella strepitosa lettera al figlio che è Avrai (1982) la fa pronunciare a “una radio”. Ripasso le immagini festanti dell’annuncio dei giornali di fine aprile 1945, anche se l’Italia liberata era ridotta in macerie, pure quelle del novembre 1918 quando fu vittoria ma mutilata. In generale non credo esista sospiro di sollievo collettivo più grande di quando risuona la frase: la guerra è finita. Continua a leggere…
Le donne che leggono sono più sensuali di quelle che sfilano sul lungomare. Hanno l’eleganza nell’anima
“Non innamorarti di una donna che legge, di una donna che sente troppo, di una donna che scrive…
Non innamorarti di una donna colta, maga, delirante, pazza.
Non innamorarti di una donna che pensa, che sa di sapere e che, inoltre, è capace di volare, di una donna che ha fede in se stessa.
Non innamorarti di una donna che ride o piange mentre fa l’amore, che sa trasformare il suo spirito in carne e, ancor di più, di una donna che ama la poesia (sono loro le più pericolose), o di una donna capace di restare mezz’ora davanti a un quadro o che non sa vivere senza la musica.
Non innamorarti di una donna intensa, ludica, lucida, ribelle, irriverente.
Che non ti capiti mai di innamorarti di una donna così.
Perché quando ti innamori di una donna del genere, che rimanga con te oppure no, che ti ami o no, da una donna così, non si torna indietro.
Mai.” (Martha Rivera Garrido)
Ed Harrington sta per sconvolgere l’idea che avevamo di alcuni dei personaggi della cultura pop che tanto abbiamo seguito durante la nostra infanzia.
L’illustratore immagina la vita segreta di personaggi popolari e presenta una serie di immagini completamente inaspettate. Chi poteva immaginare che He-Man indossasse una parrucca? O che Chewbacca si radesse le gambe? Per non parlare delle sorprendenti orecchie di Topolino!?
Vincent van Gogh è uno degli artisti più amati nel mondo. Il suo stile inconfondibile, con i colori vibranti e le pennellate vorticose, ha ammaliato intere generazioni. Tra i suoi ammiratori c’è anche il fumettista e illustratore Alireza Karimi Moghaddam, che ha reso omaggio al pittore con una serie di illustrazioni ispirate alla vita e ai lavori dell’artista.
La serie offre uno scorcio su alcuni dei momenti della vita del post-impressionista, ma anche su frangenti più fantasiosi, in cui Moghaddam ne esplora personalità ed interessi. Il van Gogh illustrato da Moghaddam è innanzitutto una persona felice, in pace con se stessa dopo una vita di alti e bassi emotivi.
Jack Vettriano è un autodidatta e non lo nasconde. Nato da una famiglia povera: “dovevo dividere un unico letto con mio fratello maggiore” racconta; così il futuro artista è spinto a lavorare fin da ragazzino. Lasciati gli studi a 16 anni, diviene apprendista minerario e comincia a dipingere negli anni Settanta con un set di acquerelli ricevuti in regalo per il suo ventunesimo compleanno. I suoi primi lavori sono firmati Jack Hoggan e sono più che altro riproduzioni di impressionisti. Dopo quattordici anni, riesce ad esibire le sue opere professionalmente.
“Dipingo quello che si muove in me, la sensualità”
«Ricevo moltissime lettere da parte di persone che si immedesimano nei miei quadri. C’è addirittura una coppia di amanti che usa un mio libro per dare vita ai loro incontri. Lui dice a lei di vestirsi come nel quadro di una certa pagina e poi si danno appuntamento per far rivivere quell’atmosfera». Lo dice così, Vettriano, con la naturalezza di chi non ha nulla da nascondere perché abituato a mettere in mostra il proprio mondo fatto di fantasie, ossessioni e sentimenti passionali.
Questo fenomeno attirò in maniera sempre maggiore l’attenzione soprattutto dei lettori uomini, e in particolare registrò un incredibile successo fra i soldati impegnati al fronte, che usavano appendere le fotografie di queste ragazze nei loro armadietti o nelle loro tende di accampamento.
”L’eroe è sempre stato un ponte tra i popoli e gli dei, tra la …
Così colui, “del colpo non accorto, andava combattendo, … ed era morto” (F. Berni)
Per anni è stata attaccata dai fondamentalisti protestanti e dai neogiansenisti cattolici come una sorta di istigatrice all’esoterismo
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