“L’elogio del 20%: belli, inutili, irresistibili”

BELLI, STUPIDI E VIGLIACCHI. IL 20% ADORATO

DALL’80% DEL SESSO OPPOSTO

Ala.de.granha

“Il culto del superficiale e la dittatura del desiderio” Nel teatrino del desiderio contemporaneo, il mito del 20% dei belli, stupidi e vigliacchi adorati dall’80% del sesso opposto si riaffaccia come una verità da talk show. Tra statistiche da bar e verità da salotto televisivo, si consuma l’eterno ritorno dell’attrazione per il vertice dell’estetica, condito da un pizzico di masochismo e una buona dose di inconsapevolezza collettiva. Ma davvero l’umanità si divide tra chi rincorre e chi si lascia inseguire? O è solo un altro specchio rotto del nostro tempo, dove la profondità viene sacrificata in favore dell’immagine, e il pensiero si piega ai meme da condividere? (f.d.b.)


L’80% delle donne vuole solo il 20% dei maschi. Dichiarazione apodittica di una ragazzina a Forum, il programma della Palombelli su Canale 5. Affermazione, peraltro, ripresa dal cinema e dai giornali. Ma poiché nessuno legge più e i film politicamente corretti li guardano i seguaci del pensiero unico obbligatorio, meglio che il concetto venga ripetuto in trasmissioni ad uso popolare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E pazienza se si tratta di una idiozia assoluta. Perché una cosa è aspirare al compagno di scuola o di lavoro più figo, più ricco, più popolare. E vale anche per i maschi che sognano modelle, attrici, persino blogger e influencer. Dopodiché si cresce, si comincia a capire il mondo, ci si rende conto di non essere nelle condizioni di aspirare al massimo della proposta estetica e ci si incontra con chi, magari, ha un cervello e un’anima oltre a un corpo costruito o rifatto.

Il 20% dei “belli” agognati in età adolescenziale si trasforma in sfigati senza arte né parte, con una minima percentuale che si ricicla in squallide trasmissioni per milione appassite e con QI pari alla temperatura di un ghiacciaio in inverno. Vale, ovviamente, anche per vecchietti bavosi che seguono attricette di serie D che fanno le idiote attempate nelle medesime trasmissioni.

 

 

 

 

 

Ma il problema non è rappresentato dai sogni erotici della Quarta Età. È rappresentato da quel 20% che, in età giovanile, si sente invincibile e senza limiti. E che si sente più forte se, in branco, aggredisce il coetaneo isolato, magari non particolarmente avvenente, non palestrato e non in grado di difendersi. Perché il bello di turno magari va anche in palestra per migliorare il fisico, ma evita accuratamente gli sport di contatto vero che potrebbero rovinargli il visino, il sopracciglio rifatto, il nasino accorciato. Dunque, meglio muoversi in branco, utilizzando la sua corte di vigliacchetti per le aggressioni.

 

 

 

 

 

E l’altro problema è rappresentato dalle vittime che non sanno difendersi dalle aggressioni fisiche e sono terrorizzati dagli attacchi sui social. Responsabilità di famiglie che non sanno farli crescere più forti psicologicamente; della scuola che finge di non sapere e di non vedere; di una magistratura che tutto tollera a patto che gli aggrediti siano dello stesso sesso degli aggressori; della politica che ha creato un clima di imbecillità dilagante perché gli imbecilli pensano all’estetista invece di voler cambiare la società.

Redazione Electo
Ala.de.granha

 

 

Approfondimenti del Blog

(1)

 

 

 

Libro Piccoli teppisti crescono. Storie di ragazzi e violenza di Annunziata Brandoni

Descrizione

In oltre venti storie di adolescenti, si ricercano le motivazioni che possono portare i ragazzi a diventare bulli o, al contrario, vittime. Illustrando le principali teorie dello sviluppo sociale, l’autrice vuole stimolare la riflessione per trovare le soluzioni ai problemi causati da quegli errori educativi che – in buona fede – insegnanti e genitori compiono. Il testo diventa allora una sorta di biografia di tanti, tra ragazzi, docenti e genitori, protagonisti della vita di città italiane di provincia. Interessanti le testimonianze di coloro che, in passato “teppisti”, si sono poi ravveduti, fondando associazioni per la tutela delle vittime di bullismo. Un fenomeno, questo, tipico della natura umana, ma che si può e si deve arginare. Per il bene di tutti.

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Controllate anche

«CHE COSA HAI FATTO QUANDO SIAMO RIMASTI AL BUIO?»

Quando saltò la corrente, qualcuno accese le candele… e qualcun altro, forse, qualcos’altr…