”Ormai è ufficiale…
BRICS… ED ALTRE LETTERE
Ormai è ufficiale. Dal 2024 alle cinque lettere canoniche, se ne aggiungeranno altre. E l’usuale BRICS diverrà BRICSAEEAAEI… o qualcosa di simile. Perché, ormai, costruire un acronimo sta diventando davvero difficile…
Comunque, Argentina, Egitto, Emirati Arabi, Etiopia, Arabia Saudita ed Iran sono ormai ufficialmente parte dei BRICS. E questo dà, sinceramente, molto da pensare. Anche perché questi nuovi ingressi rappresentano una “prima scelta”, a fronte di una, lunga, lista di attesa.
E proprio queste prime scelte, e le esclusioni, vanno osservate con attenzione. Per comprendere che direzione stiano prendendo questi, complicati, BRICS.
E quello che salta immediatamente all’occhio anche ad un analfabeta in geoeconomia, è che vengono a rappresentare un Colosso della produzione di gas e petrolio. Oltre che di altre, vitali, materie prime.
Paesi, grandi, produttori. E i due giganti manifatturieri, Cina ed India. Una alleanza di portata difficilmente calcolabile. Destinata chiaramente a cambiare tutti gli equilibri dei mercati mondiali. E a dominarli nel prossimo futuro. Con quali effetti per il, decadente, sistema americano e per lo scalcinato sistema europeo, è ben facile da immaginare.
Xi Jinping anche se ha parlato ben poco, è il vero trionfatore di questo vertice. L’ingresso, contemporaneo, di Iran e Arabia Saudita è frutto del suo, lungo e non facile, lavoro di mediazione. Mediazione fra due paesi storicamente rivali. Quando non dichiaratamente nemici, come in questi ultimi decenni.
Inoltre, non va trascurato l’ingresso dell’Etiopia. Che può sorprendere se si guarda al mero aspetto della produzione economica. Ma non se si pensa in termini di posizione geografica.
L’Etiopia detiene, di fatto, le chiavi del Corno d’Africa. Il passaggio per il Mar Rosso, e il collegamento tra Oceano Indiano e Mediterraneo. Snodo cruciale per il “Nobile filo di perle”, come i cinesi poeticamente chiamano la Via della Seta marittima. Parte integrante della grande strategia, economica e geopolitica, promossa dalla Dottrina Xi Jinping.
Alla via marittima è, naturalmente, molto interessato anche, l’abile ed astuto, premier indiano, Modi… che, per altro, porta a casa dal Vertice l’ingresso degli Emirati Arabi. Da epoca antica porti commerciali privilegiati per le merci prodotte in India.
Il brasiliano Lula ottiene l’ingresso dell’Argentina. Scommessa non facile, perché le prossime elezioni potrebbero riportare al governo di Buenos Aires una compagine totalmente legata a Washington. Ma Lula scommette sulla possibilità di creare, (finalmente) un asse solido tra i due paesi più importanti dell’America Latina, appunto Brasile e Argentina, rilanciando in una nuova versione il sogno del MERCOSUR. Una prospettiva, per inciso, che fa venire l’orticaria a molti, tra Washington e Wall Street.
E Putin? Cosa ha incassato da questi nuovi ingressi lo Zar?
In apparenza, solo l’ingresso dell’Egitto, antico alleato che, da tempo, sta cercando di recuperare alla sua causa. Non sarebbe di per sé poco… Anche perché l’Egitto significa una sorta di primato e controllo su tutto il nord Africa. E un accesso privilegiato ai paesi del Sahel. E non va dimenticato che l’Algeria è, da tempo, già una salda alleata di Mosca. Poter contare anche sul Cairo… beh, significa stringere dai due lati tutto il Maghreb.
L’obiettivo di Putin era, però, molto più ambizioso. Spingere tutti paesi dei BRICS, vecchi e nuovi, a trattare i commerci e gli scambi non in dollari. Utilizzando sempre più le valute locali, e spingendo, alla lunga, verso una nuova moneta comunitaria.
Su questo ha incontrato il deciso sostegno di Lula, e l’interesse, pur cauto, di Modi.
Pechino tace. Ma è chiaro che questo rappresenta per la Cina un passaggio vitale. Capace di mettere in ginocchio da un punto di vista commerciale il rivale statunitense. Naturalmente resta da vedere come e quando, in che tappe… e chi, in questo nuovo sistema di pagamento, avrà il maggior controllo. Il nodo fondamentale per i cinesi.
Comunque la si veda, in questi giorni, al vertice del BRICS, si è delineata una nuova carta geopolitica del mondo. Una nuova prospettiva di equilibri e squilibri, di cui vedremo, presto, gli effetti.
E, poi, ci sarebbe da parlare degli esclusi. Di coloro che ancora stanno sull’uscio, e bussano alla porta dei BRICS. Discorso complesso… ci torneremo sopra.