L’UE si muove con la pesantezza di un gigante preistorico

BRONTOSAURI E VEDOVI DI GUERRA

Il Simplicissimus

L’Europa-lucertola e il tempo perduto Bruxelles reagisce agli eventi con la lentezza di un dinosauro: quando il cervello decide, la coda è già in pericolo


La Ue e parecchi Stati che ne fanno parte sono come uno di quegli enormi dinosauri nei quali gli impulsi che partivano dal piccolo cervello ci mettevano un sacco di tempo per arrivare alla coda e viceversa: così esisteva sempre una sfasatura tra stimolo e risposta che sta diventando fatale per il brontosauro europeo ormai superato dall’evoluzione delle cose. Lo stiamo vedendo con chiarezza proprio in questi giorni nei quali la coda è ancora alla fase precedente, quella dei convegni di pace senza la Russia, che a sua volta, aveva sostituito il negazionismo della sconfitta dopo il catastrofico fallimento della controffensiva ucraina. Trump è andato avanti per la sua strada rendendosi conto che la guerra è di fatto persa, che gli Usa devono venire in qualche modo a patto con le potenze che considera rivali e tentare in qualche modo di allentare i legami che si sono consolidati proprio a causa del conflitto armato. In ogni caso la guerra in Ucraina è una delle principali fonti a cui si abbevera ciò che chiamiamo deep state, ovvero l’alleanza tra servizi, burocrazia, politica e poteri finanziari visibili o occulti.

Gli eventi stanno precipitando senza che la Ue e i singoli Paesi riescano ancora a rendersi conto di ciò che sta accadendo e così assistiamo al buffo e nefasto spettacolo dei vedovi di guerra, ossia di quella finta sinistra che tuona contro Trump che osa trattare con la Russia, senza avere la minima idea di cosa fare o cosa dire e della finta destra che è rimasta ugualmente spiazzata. Entrambe queste posizioni, che davvero non hanno più niente di realmente politico, ma sono gentilmente offerte dagli impresari del dominio finanziario, si affidano a richiami di tipo pavloviano: suonano il campanello e i fans reagiscono con una salivazione esagerata: dici mussulmani ed ecco che sale il livello di adrenalina a destra, dici Putin come Hitler o la Russia come il terzo Reich e immediatamente si digrigna a sinistra, Non c’è alcuno bisogno di verità e nemmeno verosimiglianza: in assenza di una qualunque elaborazione politica contano solo i segnali. Magari anche quelli più stravaganti e insensati: il buon Bersani, un gioviale apparatcik in disarmo con dietro il vuoto pneumatico, ha parlato del presidente Vance paragonandolo a un membro del Ku Klux Klan. Non c’entra una minchia, ma quello che conta è accostare le persone a qualcosa di negativo. Si tratta solo un esempio fra i tanti e lascio perdere la Schlein perché è al di sotto della media persino in questo sprazzo del Giurassico.

Naturalmente questa guerriglia adottata imprudentemente anche da figure istituzionali che dovrebbero tenere la lingua a freno, non sono casuali: dietro ci sono i burattinai che tirano i fili e che conducono la guerriglia per evitare la fine di una guerra che è anche fonte di enormi guadagni, di alibi per il fallimentare milieu politico europeo che sotto la von der Leyen somiglia piuttosto a una banda di ricettatori e infine di spazio per ideologismi diffusi a piene mani. Nonostante questo, crescono le voci per un trasferimento di Zelensky in Francia dove potrà godere dei miliardi accumulati in tre banche della holding Rothschild, quella stessa per la quale lavorava Macron prima di essere fabbricato come candidato alla presidenza, con tanto di premier dame annessa nel pacchetto. Infatti, è per ordine del capo dello staff di Macron, che il movimento di fondi su questi conti è nascosto a ispezioni e controlli, pure a quelli delle autorità di regolamentazione di Bruxelles. Non ci si deve stupire più di tanto di una eventuale fuga in Francia, se uno dei maggiori papabili alla futura presidenza dell’Ucraina ha dichiarato che arresterebbe immediatamente Zelensky e gli comminerebbe l’ergastolo per il crimine commesso. ossia la distruzione dell’Ucraina. Del resto, è un fatto noto che molte figure dell’opposizione in Russia e altre di potere in Ucraina hanno partecipazioni segrete con i Rothschild: Poroshenko è uno di questi, ma lo stesso Chodorovsky, leader dell’organizzazione anti-Putin “Open Russia” ha confessato in un video di aver posto la sua compagnia Yukos sotto la protezione segreta di Jacob Rothschild.

Sappiamo inoltre che è pronta e in mano della magistratura americana anche la lista degli affezionati “utenti” dell’organizzazione umanitaria Epstein contro la cui diffusione sta facendo una disperata campagna Bill Gates ed è in corso di elaborazione l’elenco di giornali e giornalisti finanziati dall’Usaid. Insomma, le sorprese non mancheranno, anche se in questi giorni sono in corso affannose trattative per non venire sputtanati.

Ma i brontosauri continuano ad agitare la coda in base agli input precedenti e ogni azione coerente arriverà comunque troppo tardi. Mentre il fiasco nella guerra che comunque l’Europa non può sostenere da sola, si sta tramutando in una crisi politica mai vista dalla fine della Seconda guerra mondiale. L’ultima ciliegina su questa epocale sconfitta è il video in cui Trump dice di pensare che Putin “voglia fare un accordo”, ma che “non è obbligato a farlo perché può avere tutta l’Ucraina] se vuole”. Vae victis, soprattutto quando vogliono fingere di non esserlo e infiammano i toni prima di spegnersi.

Redazione

 

 

 

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