Guerre, guerre, e ancora guerre, il nutrimento dell’economia americana
BURATTINAI E MAGGIORDOMI DI BIDEN VOGLIONO LA GUERRA NUCLEARE
di Augusto Grandi
“Il complesso militare-industriale degli Stati Uniti vuole iniziare una terza guerra mondiale prima dell’insediamento di mio padre”. “I liberali amano la guerra”. La prima dichiarazione è del figlio di Donald Trump, la seconda di Elon Musk. Entrambi piuttosto indignati per la decisione di RimbamBiden di autorizzare Zelensky a colpire il territorio russo con i missili a lunga gittata forniti dagli Usa. Un tentativo di alzare il livello dello scontro con Mosca, sperando che il Cremlino risponda e scateni il conflitto nucleare.
Al di là dell’obiettivo criminale dei burattinai del rimbambito, è anche piuttosto ignobile il comportamento del presidente scadente e scaduto nei confronti del successore, non ancora entrato alla Casa Bianca ma già scelto dalla maggioranza degli elettori statunitensi. Dimostrazione evidente di cosa i dem intendano per rispetto e correttezza istituzionale.
Vogliono impedire, in ogni modo, che in Ucraina si arrivi ad un cessate il fuoco. Ad un accordo. L’Europa deve essere distrutta e, per farlo, occorre coinvolgerla in una guerra terribile.
Ma i maggiordomi italiani, in politica e nei media, esultano: la guerra continua. Sino all’ultimo ucraino, sino all’ultimo centesimo degli italiani.
Ed è difficile stabilire se siano servi sciocchi o, semplicemente, complici di un crimine assurdo. Se siano venduti ai mercanti di armi e di morte, o se abbiano un quoziente intellettivo inferiore a quello dei pesci rossi. Certo, i guerrafondai della politica italiana non andranno a crepare in prima linea. Però la catastrofe nucleare per la quale lavorano difficilmente li risparmierebbe. Lo capirebbero persino i pesci rossi. I maggiordomi di Biden no.