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Home Le quattro stagioni del racconto I Racconti di primavera

I Racconti di primavera

«UN APOCALITTICO RITORNO»

Di Elisabetta Bordieri
6 Aprile 2019
In :  I Racconti di primavera
10
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”Il tempo dell’attesa è finito. Eccola, una piccola fonte luminosa nello spazio nascosta tra le galassie. La sua ultima possibilità. Il suo unico futuro. Forse una nuova era ha inizio, forse il miracolo può compiersi, forse lei può finalmente recuperare i suoi sogni e tornare a vivere. Ma non ha fatto i conti con le aspettative, quelle che polverizzano l’anima, …

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LA SCELTA. 

Di Desiree Zitelli
6 Giugno 2018
In :  I Racconti di primavera
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1,715

” Il masochismo è insito nella natura di ogni donna, è uno scudo protettivo che le permette di accettare il dolore per il piacere dell’uomo. «È pronta, ed è tua», disse l’altro uomo che avrebbe riconosciuto quella voce fra milioni il suo Maestro, la sua Guida.

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L’undicesima ora.

Di Michele Renzullo
31 Maggio 2018
In :  I Racconti di primavera
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 ” L’uomo veramente libero è colui che rifiuta un invito a pranzo senza sentire il bisogno di inventare una scusa. (Jules Renard)

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La scommessa.

Di Pier Francesco Grazioli
1 Maggio 2018
In :  I Racconti di primavera
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”Quello dove si era risvegliato Peter Faversham doveva essere stato un tempio o un palazzo regale, data la posizione elevata. Mura, edifici, strade tutte quelle rovine erano state fagocitate dal deserto, dava come l’impressione che volesse occultarle, quasi custodissero un tremendo segreto. Kalash era una delle tante storie che da anni, forse secoli, popolavano i racconti dei popoli del deserto. Realtà …

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IL FABBRICANTE DI SPECCHI.

Di Michela Mannoia
13 Aprile 2018
In :  I Racconti di primavera
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1,819

”Lo consideravano un poco matto Elio, il vetraio di un piccolo paese accanto al mare dove si udiva la risacca in lontananza. Non sapevano quanti anni avesse. Sapevano che erano anni in cui era assorto a fabbricare uno specchio, uno specchio con delle unicità che solo lui sapeva possedere capace di…  

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La morte dell’arte.

Di Pier Francesco Grazioli
4 Aprile 2018
In :  I Racconti di primavera
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”Quanto può spingersi un critico nel giudicare un’opera teatrale? E quanto può la sua valutazione pregiudicarne l’armonia della compagnia? Ma Mr. Waldon, il critico, non si cura di tutto ciò. Egli seguita nei suoi giudizi tranchant senza curarsi delle ripercussioni. Un racconto horror/gotico dell’autore Pier Francesco Grazioli.

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La donna di latta

Di Riccardo Alberto Quattrini
21 Maggio 2017
In :  I Racconti di primavera
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1,220

 Una creatura metallica, dal sorriso statico-erotico, cattura l’attenzione della folla e rapisce il cuore di Marco.

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La signorina di Montegridolfo

Di Riccardo Alberto Quattrini
11 Aprile 2017
In :  I Racconti di primavera
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1,338

”Antonia, sistemata nel convento di Montegridolfo dalla madre che l’ha abbandonata al suo destino, deve decidere se prendere i voti o sposare il capomastro venuto a sistemare il chiostro. La scelta sarà dolorosa.

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BODY POSITIVE: LE ILLUSTRAZIONI NSFW DI ANYA-LEE TEMPLE

Le illustrazioni NSFW di Anya-Lee Temple sono ammiccanti e civettuole come la loro creatrice. L’artista alterna le sue opere a dei provocanti autoscatti che hanno quasi sempre come soggetto il suo corpo.

La sensualità delle immagini è sdrammatizzata dalla costante dello sfondo tinta unita millennial pink. Le forme sinuose e vezzose ricordano molto un tipo di erotismo riconducibile ad una sorta di moderna Lolita, citando il capolavoro di Nabokov:

«Lolita, luce della mia vita, fuoco dei miei lombi. Mio peccato, anima mia. Lo-li-ta: la punta della lingua compie un breve viaggio di tre passi sul palato per andare a bussare, al terzo, contro i denti. Lo-li-ta».

 

 

 

 

 

 

LE ORIGINALI ILLUSTRAZIONI EROTICHE DI MEE WONG

 

 

 

 

Mee Wong è una giovane illustratrice cinese, classe 1981, che sta diventando molto popolare per via delle sue illustrazioni erotiche. Ha già alle spalle diverse mostre e si è guadagnata credibilità nel suo settore: a prima vista fa pensare ad una versione più grafica del fotografo giapponese Nobuyoshi Araki, noto per le sue immagini di nudo provocanti ed il suo immaginario dai toni forti.

In realtà, lo stile di Mee è un mix di fumetto, arte tradizionale giapponese e cultura pop, il tutto unito da un filo di sottile erotismo.

È interessante vedere finalmente la rappresentazione dell’erotismo femminile, in un mondo che sembra essere costruito solo sui bisogni maschili: sono proprio le donne le protagoniste principali del suo lavoro. I corpi sono candidi e spesso i loro volti sono nascosti, nonostante questo ci sono evidenti richiami al mondo pop art: in particolare ad Andy Warhol e Roy Lichtenstein per quanto riguarda colori e patterns.

 

NAYA ISMAEL ILLUSTRA GLI STATI D’ANIMO

Capita spesso che per descrivere un nostro stato d’animo o ciò che stiamo provando in un determinato momento utilizziamo delle immagini, dei modi di dire che ormai fanno parte del lessico comune. A tutti è capitato di avere il cuore in pezzi, di sciogliersi per amore, di dover fermarsi a riposare e ricaricare le pile, di dover staccare il cervello. Naya Ismael illustra esattamente tutti questi stati d’animo.

Naya Ismael è una giovane illustratrice di Damasco, Siria, che sul suo profilo Instagram condivide i suoi lavori, digitali e non, che parlano direttamente al nostro cuore.

Naya prende tutte quelle frasi che siamo soliti usare per descrivere il nostro stato emotivo e, seguendole letteralmente, le disegna.

Così, le protagoniste delle sue illustrazioni si sentono così leggere da galleggiare a mezz’aria, o soffrono per amore, come se le spine di cento rose le trapassassero la pelle.

LE SEDUCENTI FEMMES FATALE ILLUSTRATE DA LYNNIE Z

Lynnie Z è un’artista e illustratrice scozzese residente a Londra che con il suo stile mescola femminilità e cultura pop. I suoi disegni sono opere meravigliose, coloratissime e vivaci, capaci di sedurre e ipnotizzare lo spettatore.

Dopo aver studiato illustrazione alla Kingston School of Art, Lynnie Z ha iniziato a lavorare come artista freelance con clienti del calibro di Apple, Coca Cola e Penguin Books. 

Nel suo lavoro mescola forme e supporti e realizza disegni, dipinti, murales e sketchbook con inchiostri calligrafici, vernici, pitture e grafiti.

I soggetti dei suoi disegni sono creature misteriose, personaggi androgini, uomini e donne, femme fatale audaci e incantatrici. Inseriti sempre in atmosfere fantastiche e sognanti, i protagonisti dei suoi dipinti diventano personalità seducenti e affascinanti, capaci di stregare con il solo sguardo. 

Nelle sue opere Lynnie Z sembra voler raccontare il potere della femminilità in tutte le forme e fisicità e celebrare la forza dello spirito umano. Arricchite di colori energici ed elettrici e da mix di texture intricate, le sue illustrazioni si sviluppano in forme infinite, mescolano trame a pois, scacchi, tratteggi e stampe floreali e sono opere spontanee, uniche e magnetiche.

CINEMA DIVE INDIMENTICABILI: LUCIA BOSÉ

Il 23 marzo 2020 è scomparsa un’icona del cinema italiano del dopoguerra. Lucia Bosè.  Nata a Milano il 28 gennaio del 1931. Quando il concorso di Miss Italia apriva le porte al mondo incantato della celluloide. Lucia era una semplice cameriera nella famosa pasticceria milanese Galli quando fu notata dal regista Luchino Visconti. Ma le porte del cinema le si aprirono appunto dopo il 1947 grazie alla vittoria del concorso Miss Italia a Stresa. Alla stessa edizione parteciparono altre concorrenti divenute poi famose attrici: Gianna Maria Canale, Gina Lollobrigida (classificate seconda e terza), Silvana Mangano ed Eleonora Rossi Drago. Superò il provino per Riso amaro ma l’opposizione della famiglia la costrinse a rinunciare al film. Partecipò comunque ad alcune pellicole che segnarono l’affermazione del neorealismo italiano, come Non c’è pace tra gli ulivi (1950) di Giuseppe de Santis, ma soprattutto in Cronaca di un amore (1950) di Antonioni, per il quale fu anche La signora senza camelie (1953). In questi anni fu diretta anche da Luciano Emmer e Francesco Maselli partecipando anche a diverse pellicole brillanti a fianco del suo primo fidanzato Walter Chiari. Tornò sugli schermi alla fine degli anni Sessanta partecipando a pellicole quali Sotto il segno dello scorpione dei Taviani; Metello di Mauro Bolognini, Fellini Satyricon, di Federico Fellini. Grande attrice e grande protagonista della cronaca rosa, quando i rotocalchi andavano a ruba. Lasciato Walter Chiari, Lucia conobbe il torero Luis Miguel Dominguin, che sposò nel 1955 e dal quale ebbe tre figli: Miguel, Lucia e Paola. Le nozze civili furono celebrate a Las Vegas e quelle religiose in Spagna. Il matrimonio terminò nel 1967 con la separazione, a causa delle continue infedeltà del marito. “Trovavo le amanti anche negli armadi”, raccontò tanti anni dopo.

 

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