La scellerata strategia di imporre scelte tecnologiche porterà prima o poi al collasso l’occidente

Vettura Elettrica – Stae Anno di produzione- 1909

C’È DA SPOSTARE UNA MACCHINA


La scellerata strategia di imporre scelte tecnologiche cominciando con l’inventarsi falsi presupposti di necessità e senza comprendere le conseguenze porterà prima o poi al collasso l’occidente. Ma intanto già si assiste in uno dei Paesi che con più decisione ha abbracciato il Net Zero come la Gran Bretagna a un reflusso e a un inaspettato cambiamento dell’opinione pubblica. Soprattutto nel campo dell’auto elettrica che è poi uno dei settori che oggi maggiormente s’interseca con la vita quotidiana gente, appare evidente che l’atmosfera è cambiata perché chi poteva permettersi di “entrare nel futuro” si è comprato  l’auto a batterie per accorgersi  che la realtà è molto diversa da quella che viene raccontata: i modelli più popolari si vanno deprezzando a un ritmo doppio rispetto alle auto a benzinail numero di caricabatterie elettrici gratuiti sulle strade britanniche è diminuito del 40% negli ultimi 12 mesi, che tutti gli incentivi di tipo fiscale sono stati tolti o già annunciata la loro fine, che il costo dell’elettricità è aumentato del 67% in 12 mesi e che infine si sta pensando di vietare numerosi ponti e quasi tutti i parcheggi multipiano alle auto elettriche a causa del peso delle loro batterie che fa levitare quello complessivo di parecchi quintali.(!!!)

Questo fatto del peso è una questione cruciale si lega direttamente alla questione visto che maggior peso significa ovviamente maggior consumo di energia in senso generale, ma anche una minore autonomia: lo scoraggiamento di molti automobilisti deriva dal fatto che i chilometraggi reali sono largamente inferiori a quelli dichiarati e paradossalmente lo sono tanto di più quanti più chilometri si vogliono percorrere. Ma non siamo nel mondo di Alice: semplicemente le caratteristiche dei motori elettrici e quelle di erogazione della batteria fanno si che i consumi salgano in maniera piuttosto ripida con l’aumentare delle prestazioni richieste all’auto, ciò che accade appunto quando si affrontano tragitti più lunghi. Questo ovviamente accade anche con i motori termici, ma in misura molto meno marcata.

Ad ogni modo senza voler qui sviluppare un sistema di calcolo per comprendere quale effettiva autonomia pratica può avere almeno a batteria fresche la nostra auto elettrica , ci troviamo di fronte a un fenomeno interessante di retroazione cognitiva: ma mano che la propaganda spinge all’acquisizione di auto elettriche una maggior percentuale di persone si incuriosisce o è desiderosa di lasciarsi andare alla corrente e più l’esperienza pratica crea opinioni  sfavorevoli o mostra – come accade con la rapida eliminazione degli incentivi, la sensazione di essere cavie. Se poi il deluso incontra un recente rapporto della Global Warming Policy Foundation  potrebbe crearsi una consapevolezza del tutto nuova della situazione: questo ente infatti stima che il costo della sostituzione del gas naturale di riserva in Germania con grandi impianti di stoccaggio dell’energia con enormi batterie – necessarie perché l’energia eolica e solare sono intermittenti – richiederebbe cifre che sono consistenti multipli del Pil del Paese e che dunque si tratta di progetti  quindi del tutto irrealizzabili: la verità è che i politici si sono impegnati a svezzarci dal petrolio e dal gas senza alcun piano serio su cosa sostituirli”. 

Redazione

 

 

 

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