La tensione cresce tra NATO e Russia

CHI VUOLE (DAVVERO) LA GUERRA?


La tensione cresce tra NATO e Russia. Truppe dell’alleanza occidentale si ammassano – oltre trecentomila uomini – al confine con la Bielorussia… caccia italiani che intercettano aerei da guerra russi che hanno violato lo spazio aereo polacco… Zelensky che urla e chiede missili a lunga gittata per colpire Crimea e Russia… Macron che annuncia nuove consegne di armi a Kiev, e prospetta l’invio di truppe al fronte… e Putin che dichiara che colpirà gli F16, forniti dalla NATO all’Ucraina, ovunque… anche nelle basi situate in territorio dell’Alleanza Atlantica.

 

 

 

 

 

 

 

 

Un coro di voci, notizie, chiacchere che ha un unico scopo chiaro. Convincerci che la guerra, la Grande Guerra, sia ormai inevitabile. Solo questione di tempo…

Già… ma chi davvero la vuole questa guerra? Putin, dicono i nostri Media. Washington, rispondono i russi.

Personalmente, sono convinto che non sia così semplice attribuire intenti e colpe. E che la realtà, al di là del velo della disinformazione, sia ben più sfumata e complessa.

Anche perché incidenti, come quello avvenuto tra aerei italiani e russi, stanno venendo artatamente caricati di significati che, semplicemente, non esistono.

Non lo dico io. Lo dice il generale Tricarico. Che è stato Capo di Stato Maggiore della nostra aeronautica. Ed è, oggi, uno dei più lucidi analisti militari italiani.

Davanti ad una giornalista italiana (tg4), esterrefatta e imbarazzatissima – evidentemente lo aveva invitato aspettandosi ben altro – il generale ha tranquillamente dichiarato che quanto avvenuto nei cieli polacchi è stata… normale routine.

Sfida tra caccia russi e italiani nel Baltico

 

 

 

 

 

I caccia italiani hanno semplicemente accompagnato quelli russi fino al loro spazio aereo. E i russi non avevano alcuna intenzione offensiva. Cose che accadono sempre, e da sempre, nei cieli fra due paesi…

Il grave, il pericolo, ha però aggiunto, sta nel come questa (non) notizia sia stata enfatizzata e falsificata. Dai media occidentali. Soprattutto per ispirazione dei Paesi Baltici. Che sono quelli che, davvero, spingono per uno scontro diretto fra NATO e Russia. Per le loro paure storiche. Per i loro interessi.

Poi, come carico da novanta, spiega che Putin non ha minacciato guerra alla NATO. Semplicemente ha detto che i russi colpiranno/intercetteranno gli F16 ucraini, da dovunque questi partano per missioni di guerra. Una ovvietà per qualsiasi militare.

 

 

 

 

 

 

 

E allora sorge la domanda. Chi davvero vuole la Terza Guerra Mondiale? E questo al netto di colpe, e colpevoli interessi di parte, che hanno portato al conflitto russo-ucraino. Che non significa, automaticamente, perseguire la conflagrazione mondiale.

Vediamo un po’.

Non lo vuole la Russia. Non lo vuole Putin. Che, per quanto tirato per i capelli (che non ha) ha sempre cercato, e cerca di mantenere la sua Operazione Speciale entro limiti prestabiliti. Una guerra regionale, per ridefinire i confini.

E davvero non la vuole neppure Washington. Neppure Biden e la sua cricca. Che cercano solo di indebolire Mosca in un conflitto estenuante. A spese degli Ucraini. Che ci rimettono la pelle.

Se poi arrivasse Trump… altra storia.

Non la vogliono questa guerra gran parte dei paesi NATO dell’est Europa. Bulgaria, Ungheria, Repubblica Ceka, Slovacchia, Romania… non avrebbero nulla da guadagnare. E tutto da perdere.

E persino in Polonia sono evidenti i dubbi sull’andare oltre un certo limite nel sostegno a Kiev.

La vogliono invece, i tre, piccoli Paesi Baltici. Sull’orlo del fallimento economico. E dove vigono sistemi di apartheid nei confronti delle minoranze.

La Germania… i vertici tedeschi nicchiano. La Spagna si chiama fuori. L’Italia… beh, non pervenuta, per assenza di una propria politica estera. Ma gli arzigogoli dialettici di Tajani ci fanno comprendere che, certo, non è entusiasta della prospettiva.

Resta Macron con il suo, grottesco, bellicismo da Capitan Fracassa. E resta Londra. Dove si parla molto meno. Ma si lavora sotto terra. Come le patate.

Poi Bruxelles. Una burocrazia che è espressione, solo di interessi finanziari. Gli unici che da un conflitto mondiale avrebbero da guadagnare.

Ma Bruxelles non ha un suo esercito. Piccolo particolare, non trascurabile.

E tuttavia c’è da essere preoccupati. Perché in tutta Europa i Media stanno battendo ossessivi sui tamburi di guerra. Non negli States, osservo. Dove molti giornalisti fanno ancora… i giornalisti. E non gli Agenti di Propaganda.

Ala.de.granha
Andrea Marcigliano

 

 

 

 

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