le espressioni latine che guidano ancora il nostro modo di pensare e vivere

PROVERBI E MOTTI LATINI ANCORA ATTUALI

I proverbi e i motti latini rappresentano un patrimonio culturale che ci collega direttamente all’antichità. Queste espressioni, sintetiche e incisive, racchiudono valori e principi che, nonostante il passare dei secoli, continuano a guidare il nostro pensiero e il nostro comportamento. Non è un caso che molti di questi motti siano ancora utilizzati in politica, filosofia e persino nella vita quotidiana.


“Non plus ultra”

Origine

  • L’espressione “Non plus ultra” significa letteralmente “Non più oltre”. Ha origini mitologiche e simboliche legate alle Colonne d’Ercole, che nella tradizione greco-romana indicavano il limite occidentale del mondo conosciuto, situato presso lo Stretto di Gibilterra.
  • Secondo la mitologia, Ercole (Heracles) avrebbe eretto le Colonne come monito per i viaggiatori, accompagnate dall’iscrizione “Non plus ultra”, a simboleggiare che nessuno avrebbe dovuto superare quel confine. Questo rifletteva la concezione geografica e cosmologica dell’antichità, dove il mondo oltre le Colonne era considerato ignoto e proibito.

Contesto storico

  1. Antichità classica:
    • Durante l’epoca greca e romana, le Colonne d’Ercole rappresentavano il limite estremo della conoscenza e dell’esplorazione. Erano un simbolo di rispetto per i confini imposti dalla natura e dagli dèi.
    • La frase rifletteva una mentalità che limitava l’esplorazione a ciò che era conosciuto e sicuro, scoraggiando l’ignoto.
  2. Medioevo e Rinascimento:
    • Con il Medioevo e soprattutto con il Rinascimento, l’espressione perse il suo valore di monito statico e iniziò a rappresentare una sfida. L’epoca delle grandi esplorazioni (XV e XVI secolo) ridefinì il concetto: ciò che era ritenuto il limite venne superato, a partire dalle scoperte di Cristoforo Colombo e dei navigatori portoghesi.
    • Carlo V di Spagna adottò come motto imperiale il contrario: “Plus Ultra” (“Più oltre”), a simboleggiare la spinta verso nuove terre e conoscenze. Questo cambio di prospettiva evidenziava la rottura con l’antica concezione di limite insuperabile.
  3. Età moderna:
    • L’espressione continuò a essere usata, spesso come sinonimo di eccellenza, per indicare un livello massimo che non poteva essere superato. La sua funzione simbolica divenne più culturale che geografica.

Significato moderno

  • Eccellenza assoluta: Oggi, “Non plus ultra” è utilizzato per descrivere qualcosa che rappresenta il massimo grado di perfezione o qualità, inaccessibile e ineguagliabile.
    • Esempio moderno: Il termine può essere usato per indicare il prodotto più esclusivo di un settore (es. “questo vino è il ‘Non plus ultra’”).
  • Limite insuperabile: La frase mantiene la sua accezione originaria in alcuni contesti, indicando ciò che non si può oltrepassare. Tuttavia, questa interpretazione è meno comune rispetto all’uso simbolico che lo lega all’eccellenza.
  • Riflessione simbolica: Il motto conserva un valore filosofico, riflettendo il dualismo tra il rispetto dei limiti e il desiderio di superarli. È evocativo in contesti in cui si celebra l’equilibrio tra il raggiungimento dell’apice e la consapevolezza di ciò che resta irraggiungibile.

Curiosità storiche e culturali

  • Stemma spagnolo: Lo stemma della Spagna moderna include le Colonne d’Ercole, con il motto “Plus Ultra”, che simboleggia lo spirito di esplorazione e conquista dell’Impero spagnolo.
  • Letteratura e arte: L’immagine delle Colonne e del motto è presente in opere che celebrano l’ambizione umana, ma anche in quelle che riflettono sui limiti della conoscenza e del potere.
  • Uso popolare: L’espressione è entrata nel linguaggio comune come sinonimo di “il meglio del meglio”, anche in contesti informali.

In sintesi

“Non plus ultra” è un’espressione che ha attraversato i secoli trasformandosi da simbolo di limite insuperabile a icona di perfezione. Riflette il percorso storico e culturale dell’umanità: dalla paura del confine all’ambizione di oltrepassarlo, fino alla celebrazione dell’eccellenza come obiettivo ultimo.

Riccardo Alberto Quattrini

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