”Analisi non propriamente incoraggianti, per Biden e lacchè
CINA E INDIA VOLANO, ATLANTISTI IN CRISI
il Fondo Monetario Internazionale rivela il suicidio dell’Occidente
I maggiordomi europei di Biden non si fidano, ovviamente, delle affermazioni cinesi o indiane sulla crescita economica dei rispettivi Paesi. Ed i loro chierici della disinformazione possono esultare annunciando clamorose crescite del PIL dell’1%, a fronte di livelli di inflazione superiori all8%. Chissà, però, se si fideranno delle analisi del Fondo Monetario Internazionale, da sempre legato agli atlantisti.
Analisi non propriamente incoraggianti, per Biden e lacchè. Secondo il FMI, infatti, quest’anno il Pil cinese crescerà del 5,2%, con una prospettiva di incremento superiore di 0,8 punti rispetto alla valutazione di pochi mesi orsono. Al contrario è stata rivista al ribasso di 0,2 punti la crescita dell’India che si attesta comunque al 5,9%. Dunque, secondo FMI, la Cina contribuirà al 34,9% della crescita globale e l’India al 15,4%. Da soli, i due Paesi superano il 50% e se si somma l’intera area dell’Asia-Pacifico si arriva a circa il 70%.
La crescita dell’economia mondiale, nel complesso, dovrebbe raggiungere il 2,8%. E considerando che la sola area Asia-Pacifico crescerà del 4,6%, diventa evidente anche ai maggiordomi di Biden che è il mondo atlantista a frenare bruscamente. Non basta giocare alla guerra ed arricchire i mercanti di armi per rafforzare le economie e garantire la tenuta sociale.
D’altronde anche le prospettive per il 2024 non sono incoraggianti. E le perduranti difficoltà dei Paesi atlantisti avranno ripercussioni anche sull’Asia-Pacifico che crescerà “solo” del 4,4%. Una velocità quadrupla rispetto ai brillanti risultati annunciati dal circolo della Garbatella, ma insoddisfacenti per le economie orientali.
Con due conseguenze opposte. Da un lato Cina e India saranno spinte a sostenere la fine delle ostilità in Ucraina poiché la guerra e, soprattutto, le sanzioni imposte da Biden stanno frenando le economie globali. D’altro lato crescerà la consapevolezza che l’Occidente non è l’unico ed indispensabile mercato. Ancora importante, certo. E non sostituibile nel breve periodo. Ma India e Cina sono Paesi con storie e tradizioni più che millenarie. Sanno guardare avanti, sanno pensare su periodi medio-lunghi. Dunque, possono programmare un futuro che tenga conto sia dell’Africa sia dell’America Latina oltre che, ovviamente, sulle potenzialità di crescita dell’intera Asia.

E Pechino considera anche le sanzioni e le limitazioni che i maggiordomi di Biden stanno utilizzando contro l’economia cinese. Non ultima la marcia indietro dell’Italia che rinuncerà agli accordi in essere con Pechino proprio per compiacere Washington. Mentre le stolte politiche italiane sul gas hanno già fatto aumentare le bollette spingendo in alto l’inflazione. Zelensky vult!
