Scende in campo nientepopodimeno che Federico Fubini
CON TRUMP L’ITALIA PERDE IL MERCATO USA E NON CONQUISTA GLI ANTIATLANTISTI
Scende in campo nientepopodimeno che Federico Fubini, vicedirettore del Corriere della sera, per illustrare la fine dell’Italia nel caso – sempre più probabile – di un successo di Trump alle elezioni statunitensi di novembre. Il ritorno del cattivo (il cattivissimo è, ovviamente, Putin) determinerebbe l’imposizione di dazi del 10% su tutte le merci europee, dunque anche su quelle italiane. Per arrivare al 60% sulle importazioni dalla Cina. E questo, secondo Fubini, manderebbe in crisi l’economia italiana che fa affidamento sulle esportazioni verso gli Usa.
Oddio, la realtà è un po’ diversa. Anzi, molto diversa. Perché le principali destinazioni delle merci italiane sono i mercati europei. Ma anche se i dazi trumpiani dovessero ridurre in modo significativo le vendite del made in Italy sul territorio statunitense, e non è per nulla scontato, esiste un mondo molto più vasto degli USA. Un mondo in forte sviluppo, dove si sta consolidando quel ceto medio sotto attacco in Italia ed in Europa.
Però è quel mondo schifato dagli atlantisti del governo e dell’oppofinzione. Ma schifato anche da una gran parte degli imprenditori che non riescono a concepire l’esistenza di Paesi che non dipendono da Washington e dagli oligarchi di Wall Street. Diventa dunque difficile conquistare mercati che si disprezzano e consumatori che vedono l’Italia come la fedele esecutrice degli interessi yankee.
Fubini, però, ha ragione quando ricorda l’immenso indebitamento italiano. Un debito che sta aumentando con l’arrivo dei fondi del Pnrr. L’Italia è il Paese che dovrà restituire la somma maggiore a livello europeo. Una differenza abissale rispetto agli altri Paesi dell’Unione. Ma il peggio è che l’indebitamento doveva servire per aumentare la competitività, in modo da permettere il pagamento del debito. Invece gli sprechi sono colossali e la spesa è troppo spesso improduttiva. (vedi A.d.B.) La realizzazione di nuove rotonde stradali o la pavimentazione di piazze pedonali non creano ricchezza duratura. Sono soltanto uno spreco che dovrà essere pagato.
E in questa situazione arriva Draghi che, con il pieno sostegno di Fubini, vuole prelevare i risparmi delle famiglie italiane per garantire nuovi investimenti. In modo da avere produzioni di maggior qualità che non avranno mercato. Perché le famiglie italiane saranno state derubate e impoverite, mentre i consumatori del mondo non atlantista continueranno a considerare l’Italia come la cameriera degli statunitensi.
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