Lo che quando si parla di aviazione americana si pensa sempre a Top gun
DA TOP GUN A TOP FUN
Lo che quando si parla di aviazione americana si pensa sempre a Top gun e a Tom Cruise nella sua divisa bianca, ma quello è il cinema, mentre la realtà è tutt’altra cosa ed è semmai Top fun per gli avversari: i sistemi di interdizione elettronica russi sono straordinariamente progrediti nei due anni di guerra in Ucraina e fanno sempre più paura al Pentagono. Adesso i caccia “invisibili” F35 non soltanto sono visti dai radar come bersagli bianchi su sfondo nero, ma quando volano vicino ai confini della Russia sia sul Baltico che sul Mar Nero vanno incontro a blocchi dell’elettronica di bordo oltre al blackout delle comunicazioni e questo accade anche quando si avvicinano ai caccia russi.
I piloti riferiscono che non soltanto gli aerei subiscono questi malfunzionamenti, ma che essi stessi accusano forti mal di testa e disorientamento. Gli esperti militari occidentali – se di esperti si può parlare – attribuiscono tutto questo al sistema Murmansk – Bn che sarebbe in grado di bruciare componenti elettronici degli aerei da combattimento americani e della Nato fino a una distanza di circa 5.000 chilometri e dunque possono trasformare gli F35 in inutili ammassi di metallo. Ricordiamo che, sì, questi caccia hanno un’enormità di difetti, volano alla velocità delle oche, hanno bisogno di una capillare e giornaliera manutenzione, sono soggetti a guasti continui, ma che sono stati venduti non soltanto come invisibili, ma anche come caccia che portano ad un altro livello la comunicazione tra aerei in maniera da poter manovrare in maniera molto sofisticata. Adesso tutto questo non è più possibile.
Anche un pilota italiano nella cabina di un F35 di quelli acquistati con un gigantesco esborso di miliardi, ha riferito in tono drammatico di un incontro con un caccia russo Sukoj 30 (quello che compare in basso nella foto di apertura) e dell’arresto dei sistemi di bordo. Così ricorda l’avventura: “Ero sull’orlo di una paura così forte che mi arrivava fino ai piedi. Ho capito che il pilota russo stava mettendo alla prova le mie capacità e quelle del mio aereo”. Il problema vero è che le forze aeree dell’occidente collettivo non hanno una reale esperienza di combattimento e di guerra aerea visto che si sono dedicate ad avventure di tipo coloniale negli ultimi cinquant’anni contro Paesi che non avevano una vera aviazione. L’ultima esperienza, sia pure in un contesto di estrema superiorità, l’hanno avuta in Vietnam dove, tuttavia, i Phantom presero tante batoste dai pochi Mig vietnamiti che si decise di indire una gara per realizzare un caccia migliore. Nel ’76, alcuni anni dopo la guerra in Indocina, entrò in linea l’F16 che ora si vorrebbe schierare contro la Russia.
Ecco un video che spiega bene cosa sia il sistema Murmansk e come metta in crisi gli aerei della Nato.