Tutto ebbe inizio nel 2008 con la psicopandemia
DAL PURGATORIO ALL’INFERNO
Il Simplicissimus
Il saggio riflette su eventi salienti iniziati nel 2008, come la psicopandemia, le narrazioni climatiche, e la guerra in Ucraina, per arrivare a criticare l’Unione Europea, descritta come autoritaria e guerrafondaia. La crisi dei subprime ha svelato la vulnerabilità del sistema neoliberista, suggerendo che stiamo assistendo alla sua fase terminale.
Tutto, a mio giudizio, è cominciato nel 2008: la psicopandemia, le narrazioni climatiche, la guerra in Ucraina e infine lo smascheramento del potere Ue come autoritario e guerrafondaio. La crisi dei subprime ha reso evidente agli occhi dei grandi capitalisti che il sistema neoliberista – globalista stava avviandosi alla sua fase terminale nella quale non era più possibile sostenere lo schema Ponzi della finanza con nuovi miracoli economici: l’ultimo, la rivoluzione tecnologica dell’informatica, era già stato assimilato e bruciato. In poche parole stava finendo la benzina e senza un rabbocco di enormi somme di denaro da estorcere necessariamente ai ceti popolari e a quelli medi, attraverso la creazione di giganteschi giochi di investimenti creati dal nulla, la grande e gloriosa macchina della fine della storia e del capitalismo per sempre si sarebbe fermata. Ma gli unici carri attrezzi disponibili erano quelli dei nemici di sempre, la Russia, la Cina, e in generale l’Asia. Così dapprima un virus creato nell’ambito della ricerca della guerra biologica è casualmente fuggito da un laboratorio cinese, dove queste ricerche, legalmente non più possibili in Usa, erano state trasferite dal clan Fauci.
La grande paura che ha attraversato il mondo nel 2020 e che ha consentito di mettere in moto strumenti più efficienti di controllo della popolazione, senza che questa reagisse come avrebbe fatto senza il terrore virale; la rassegnazione e lo sgomento che il panico ha creato, riportando buona parte della gente allo stadio di mera preservazione biologica e all’attesa numinosa di un vaccino sperimentale rivelatosi per giunta inutile, disceso dall’empireo dei salvatori, ovvero Big Pharma, la Scienza, i grandi filantropi padroni dell’Oms che adesso si appresta a fare carne di porco della sovranità sanitaria dei Paesi che vorranno vendersi a questa organizzazione, espressione delle multinazionali farmaceutiche. Sì, questa è stata la base di azione che si è approfittata dell’angoscia delle persone e che ancora adesso tenta di nascondere le gravi conseguenze di un vaccino creato senza una seria sperimentazione e imposto attraverso ricerche falsate. Ma basterebbe vedere il collegamento che tutto questo mondo ha con le centrali finanziare e di conseguenza con i media e con la politica per risalire ai registi della vicenda.
Ad ogni modo questo ha permesso di lanciare un’altra campagna di appropriazione indebita: la cosiddetta crisi climatica dovuta alla CO2 di origine antropica, ad onta del fatto che questa sia solo il 4 per cento del totale. Per “salvare il pianeta” sono stati messi in piedi investimenti di migliaia di miliardi tutti rastrellati dai cittadini grazie a decisori politici che non compaiono nei portafogli dei titoli, ma che sono gli intermediari necessari di un processo che si concreta poi nell’ideologia Net Zero. (1)Che vuol dire soldi dirottati in enormi parchi solari o eolici che contraddicono la natura stessa delle energie alternative, molto più utili ed efficaci con l’utilizzo diffuso invece che centralizzato; imposizione di auto elettriche; obbligo di cappotti termici alle case; criminalizzazione di chi osa contrapporsi a teorie prive di qualsiasi consistenza; manipolazione dei dati climatici; restrizioni della mobilità e aggressione delle attività agroalimentari con pretesti spesso inconsistenti e ridicoli. Perciò inflazione sempre in agguato nonostante la manipolazione costante delle statistiche, bollette alle stelle anche per pagare centrali rinnovabili che comunque devono essere supportate dallo stesso numero di centrali termiche, spese inaudite in arrivo solo per conservare il valore o persino la proprietà degli immobili, esclusione di vasta parte della popolazione dalla possibilità di acquistare auto elettriche dai costi stellari e oltretutto poco efficienti, elevazione agli altari dell’idea di “sostenibilità”, che spesso, se non sempre, è un concetto vuoto che significa prezzi più alti. Tutto con il risultato di aumentare la produzione globale di CO2 magari non in Europa, ma dove vengono realizzati gli impianti che vengono poi trasferiti nel nostro continente. Vista la ridicola urgenza con la quale si giustifica tutto questo, siamo nel non senso totale.
Ma non bastava: con un sorprendente salto della quaglia si stanno apprestando investimenti giganteschi per continuare una guerra già persa e che oltretutto confligge in maniera diretta con la narrazione climatica: così adesso l’Ue vuole rapinare i propri cittadini di 800 miliardi mentre altri 500 potrebbero arrivare dalla Germania visto che il prossimo cancelliere Merz (ma siamo sicuri che l’ultima lettera sia una zeta?), uomo di BlackRock, ha già detto di voler investire questa somma nell’industria bellica, cambiando la stessa legge fondamentale tedesca. Aggiungendoci gli aumenti dei bilanci della difesa dei singoli Paesi, si arriva a cifre stratosferiche. Insomma, la guerra è una pacchia per chi ci specula, ma in questo caso la festa è ancora più grande perché s’intuisce, da molti fattori, non ultimo il fallimento e/o il ritiro dal settore di molte aziende del Net Zero e la fuga di altrettante istituzioni finanziarie, che probabilmente la narrazione climatica comincia a mostrare la corda. Insomma, l’Europa tecnocratica sta giocando la sua ultima carta, perché ormai la crescita è stagnante ed è proprio la guerra in Ucraina che ha inferto l’ultimo colpo alla sua industria. Se Trump non si è precipitato anche lui dentro le logiche della guerra infinita, ciò è dovuto al fatto che gli Usa vivono il dramma del debito che rischia di affossare tutto il sistema. Ma si sa che negli Usa il risparmio è praticamente inesistente, mentre in Europa e in Italia in particolare, esso esiste ancora ed è il prossimo obiettivo della finanza per salvare se stessa. Insomma, stiamo scendendo dal purgatorio all’inferno e solo una decisa opposizione alla guerra, che di fatto può essere un tema politico vincente, potrà evitare la catastrofe.

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