”A Natale tutti devono essere più buoni…
DALLA RISERVATEZZA PREDICATA DA SAN MATTEO
ALLA VIOLAZIONE DELLA PRIVACY
la carità è cambiata (in peggio)
A Natale tutti devono essere più buoni e, immancabilmente, fioccano le richieste di donazioni per gli scopi umanitari più disparati. Non bastano gli eserciti di disperati veri e di finti poveri che hanno occupato le vie del centro di ogni città. Legioni di senza tetto che bivaccano sotto i portici o dovunque ci sia un riparo. Ora la carità è diventata una faccenda più moderna, la questua si fa online. Dunque, mail a raffica per chiedere soldi, aiuti, contributi. E chiede soldi, per donazioni benefiche, persino la banca quando ritiri i soldi con il bancomat.
Però si è sempre sostenuto che “domandare è lecito”. E va bene. Ma perché lasciare in chiaro gli indirizzi di posta elettronica di tutti i fortunati destinatari delle richieste di denaro? Non bastano già tutte le intrusioni di catene di supermercati, venditori fastidiosi, compagnie telefoniche o energetiche?
Al di là degli aspetti legali sulla violazione della privacy, simili comportamenti denotano la sciatteria delle organizzazioni che chiedono soldi. Se manca il rispetto nei confronti dei potenziali donatori, quali garanzie offrono sul rispetto nei confronti di chi sostengono di voler aiutare?
Certo, può trattarsi di un semplice errore. Chi si è occupato di inviare la richiesta di denaro può essere qualcuno con scarsa dimestichezza con gli strumenti informatici. Però il rischio è di ritrovarsi nella lista di indirizzi di qualcuno che la potrà utilizzare per scopi diversi da quelli benefici.
Ed allora un briciolo di attenzione in più può far bene anche a Natale.
“Quando tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta”. Visto che siamo a Natale non sarebbe male ricordare l’invito di San Matteo.