Le politiche economiche risvegliano il gigante asiatico mentre il nostro paese rischia di restare indietro
DAZI E SANZIONI SVEGLIANO LA CINA MA ADDORMENTANO L’ITALIA
di Enrico Toselli
Adesso negli Usa iniziano a preoccuparsi perché, in molti settori, le sanzioni ed i dazi contro la Cina hanno provocato non solo una reazione con altri dazi ma, soprattutto, hanno determinato una corsa agli investimenti per sopperire alla mancanza di prodotti acquistati in precedenza da Stati Uniti ed Europa. Non è ancora così per i semiconduttori, ma anche in questo comparto Pechino sta facendo rapidi progressi.
In altri, invece, gli investimenti hanno permesso di superare le tecnologie occidentali. E non devono essere sottovalutati anche i progressi compiuti dalla Russia, non solo in ambito militare. Le sanzioni hanno obbligato Mosca ad uscire dal torpore plurisecolare. Persino per sostituire i prodotti alimentari di qualità tipici dell’Europa Occidentale, Italia compresa.
Un’Italia che, al contrario, ha continuato a sonnecchiare quando non è passata direttamente al sonno profondo. E non solo negli ultimi anni. Che si nasconde dietro al turismo – che non va bene come racconta il governo – per evitare di occuparsi dei settori che dovrebbero trainare l’economia. Mancano idee, mancano capacità, manca coraggio. Ed allora preferisce accucciarsi davanti al padrone statunitense sperando di ricevere qualche briciola.