Parlo per me. Sono stato fermato dalle forze dell’ordine almeno due dozzine di volte per controlli e, in giovinezza, per ubriachezza o per schiamazzi notturni. Non mi è mai stato torto un capello.

 

DISCORSO BREVE AL POPOLO DEI GENUFLESSI

 

 

Parlo per me. Sono stato fermato dalle forze dell’ordine almeno due dozzine di volte per controlli e, in giovinezza, per ubriachezza o per schiamazzi notturni. Non mi è mai stato torto un capello. Non sono mai stato malmenato o condotto in questura, né in caserma. Ho sempre risposto con sincerità alle domande, mai mancando di rispetto e ho sempre fornito documenti validi che potessero

Locandina del film ACAB

accertare la mia vera identità. Nessun poliziotto mi ha mai trovato in possesso di droghe, perché non ne ho mai fatto uso, né trasportato, né ho frequentato persone che avrebbero potuto averne con sé. Sono stato fortunato? Può darsi, lo concedo. Mi sia concesso però che la strafottenza di chi pensa A.C.A.B (All cops are bastards, cioè “tutti i poliziotti sono bastardi”) sia un peso sull’altro piatto della bilancia.

Si vede che sono un bambino fortunato in un Paese nel quale persino parlamentari si inginocchiano in commemorazione del tal signor George Floyd, cittadino straniero, vittima dell’aggressione sconsiderata di un poliziotto straniero, e non fatico a crederlo, visto che nel mio Paese molta gente crede che la polizia si aggiri losca per picchiare a morte ignari geometri intenti nell’uso del teodolite.

Boldrini si inginocchia per Floyd ma non si inginocchiò per Pamela, Desiree e Leo uccisi dalle sue risorse

Il popolo che usa le ginocchia al posto della testa, discredita, inquina, corrompe l’idea dell’appartenenza ad una patria, le verità storiche, la memoria degli avi, tutto il patrimonio di orgoglio della civiltà occidentale, la dignità del lavoro e della fatica con cui i nostri antenati hanno costruito la nostra identità, esclusivamente per un ideologia temporanea

Questo popolo di genuflessi, non al cospetto di Dio, dinanzi al quale non si inginocchia più nessuno a partire dal sedicente papa, ma genuflessi di fronte all’ideologia del momento, di fronte al primo pifferaio che suoni l’ultima dolce melodia capace di riempire il vuoto di pensiero, questi genuflessi preferiscono acriticamente pensare ciò gli viene fornito già pensato, come diceva Guareschi. D’altra parte cambia il contenitore, ma il pensato cambia di poco, in certi casi non cambia affatto. Preferiscono credere che la società americana, strumentalizzata per sineddoche per la civiltà occidentale, sia sistematicamente razzista, sessista, ottusa e bigotta.

Il Papa bacia i piedi (le scarpe) a tre rappresentanti del Sud Sudan

Al netto delle negligenze e degli abusi delle forze dell’ordine, per i quali esistono dei tribunali che funzionano benissimo, non abbiamo mai visto una folla di ragazzi italiani, ma nemmeno un gruppetto di parlamentari, inginocchiarsi in memoria di uno qualsiasi dei poliziotti o carabinieri uccisi da malviventi. Nessun cartello di protesta. Ma l’aspetto più ridicolo è che non lo hanno fatto nemmeno per un qualsiasi malvivente italiano. Ora invece tanto chiasso per questo mr. Floyd che nessuno conosceva prima. Non è la polizia che deve essere riformata, ma i media.

Gli onori al Sovrintendente Capo Giovanni Politi all’uscita dalla basilica della Santissima Annunziata a Firenze

Quante sono le vittime del dovere in Italia? Secondo i dati del Viminale, dal 1961 ad oggi sono 3.776 le vittime del dovere tra le Forze dell’Ordine, appartenenti a qualsiasi reparto delle Forze Armate, di Polizia e Vigili del Fuoco

Poco importa fornire alcuni dati: solo il 13% della popolazione degli Stati Uniti è di colore. Il 37% degli arresti per crimini violenti riguarda neri; il 54% dei furti e il 53% degli omicidi riguarda i neri. Le percentuali restanti assommano tutte le altre etnie. Di più: la polizia USA lo scorso anno ha sparato a 1042 persone – evidentemente con cognizione di causa –, di cui solo 9 erano neri disarmati, mentre invece, la stessa polizia, che a detta dell’opinione pubblica agirebbe per odio razziale, ha ucciso 19 bianchi disarmati.

Ora, che la maggior parte degli omicidi in un Paese siano commessi da assassini di colore non giustifica anche solo un omicidio commesso da un bianco, non in quanto bianco o nero, ma in quanto omicidio. Allo stesso modo, la morte, colposa o preterintenzionale, di un indiziato di colore non dovrebbe indurre un essere dotato di testa pensante a inginocchiarsi per protesta o per richiedere di non

Manhattan saccheggi e vetrine spaccate

si capisce cosa, e tanto meno giustifica l’imbrattamento e la distruzione della memoria storica di una nazione, siano Lee, Augusto o Montanelli.

Colombo decapitato dai progressisti

Il popolo che usa le ginocchia al posto della testa spieghi la correlazione fra mr. Floyd di Minneapolis e l’italiano Cristoforo Colombo o il virginiano Thomas J. P. Jackson. In verità sono scuse. Pretesti ideologici atti a propalare stereotipi e pregiudizi nella testa dei giovani al fine di dissacrare, inquinare, corrompere la bellezza dura della patria, la verità dei fatti e della storia, la memoria degli avi, il patrimonio di orgoglio della civiltà occidentale, la dignità del lavoro e della fatica con cui i nostri antenati hanno costruito la nostra identità, compreso quel maledetto benessere grazie a quale questi sfaccendati ignoranti possono sprecare le proprie vite in droghe, murales, graffiti trogloditici, discorsi idioti, sporcizia mentale e genitale, non ultimo con queste baracconate da circo freak.

BLM, è un acronimo che non significa, come credeva il sottoscritto, bacon lives matter, ma black lives matter, sta a indicare che non tutte le vite contano, ma alcune contano di più. Oramai un nero non è solo una persona, come un bianco o un giallo per strada in città: per costoro la vita di un nero vale di più. Se un poliziotto sbaglia e spara a un bianco, pazienza, ma se spara a un nero deve

Black Lives Matter

mostrare un faldone così di certezze indiscutibili, altrimenti sarà sbattuto in prima pagina e condannato senza processo.

Non ci si lasci ingannare, questa barbarica accozzaglia non rivendica l’habeas corpus(1), questo show non è la richiesta di parità di trattamento per gli indiziati, è la pretesa arrogante e totalitaria della fine incondizionata della civiltà occidentale: il grido suicida di una generazione perversa e senza valori, che non pensa, non ragiona, non ama e che invoca il patibolo per i pochi che ancora pensano, ragionano, amano e hanno un progetto di vita positivo, poggiato sulla solidità reale dei valori identitari e religiosi, e non un confuso vuoto esistenziale poggiato nichilisticamente su di un’idiota e angosciosa disperazione.

 

Note: 

(1) Habeas corpus, letteralmente “che tu abbia il corpo”, è una locuzione latina utilizzata nei sistemi giuridici di common law, per indicare l’ordine emesso da un giudice di portare un prigioniero al proprio cospetto, per verificarne le condizioni personali ed evitare una detenzione senza concreti elementi di accusa.

Matteo Donadoni

 

 

Per gentile concessione

Fonte Ricognizioni del 16 giugno 2020

Carica ulteriori articoli correlati
Carica altro Matteo Donadoni
Carica altro ATTUALITÀ

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Controllate anche

«FATE CUCINARE IL RISOTTO ALLA INTELLIGENZA ARTIFICIALE»

Il verme è nel frutto …