Vannacci ipotizza classi scolastiche diverse per i disabili

Generale Roberto Vannacci

DISINTOSSICARE I POZZI DALL’IPOCRISIA


Premesso che per un certo recondito romanticismo storico preferisco i caporali agli alti gradi, Vannacci ipotizza classi scolastiche diverse per i disabili, e viene attaccato con la consueta retorica che inquina menti e coscienze nell’intossicazione “culturale” diffusa dal cosiddetto mainstream, che da decenni infiltra e metastatizza l’informazione.

Un esempio per tutti lo troviamo in una esplicativa intervista all’amico Costanzo Preve su una Dice testualmente il filosofo marxista e mio sodale sulla rivista “Italicum”: “…Umberto Eco…peggio del tradimento degli intellettuali…processo di marcescenza dell’intera generazione…vuole trasmettere ai giovani un mondo senza senso…non se ne andranno prima di avere inquinato i pozzi…la generazione di Eco è una delle più sporche della storia mondiale…”.

Umberto Eco By William Medeiros

 

 

«Ho conosciuto molti anni fa Umberto Eco in un seminario residenziale dei gesuiti all’Aloysianum di Gallarate. Era esattamente quello che sembra: un brillante e superficiale retore, che supplisce alla mancanza di profondità con un fuoco d’artificio di erudizione. Ma qui siamo alla vera e propria “boria dei dotti” di cui parla Vico (sia pure in un altro contesto), per cui persino Ratzinger è sottoposto alla correzione delle tesine con matita rossa e blu.» Costanzo Preve – 28/09/2011

 

Ecco, questo è il clima. Un’untuosa e opprimente retorica che definisce la verità e stabilisce i mitoidi (1)inossidabili alla critica e impermeabili ad ogni verifica. È così per la resistenza, per l’aborto, per la fluidità di genere, per l’inclusione, per la lotta al clima ed altre amene sembianze di una democrazia castrante del pensiero e totalizzante in ideologia.

Il sistema stabilisce gli argomenti dell’agenda che si possono o meno trattare, le situazioni che si possono o meno affrontare, i temi che si possono o meno revisionare, la stessa realtà che si può o meno accettare.

La manipolazione mentale

La prima prerogativa dei tenutari dell’informazione è l’ignoranza, elemento essenziale per introdurre la seconda caratteristica: l’arroganza, e infine la terza gamba che tiene in piedi il tavolino metaforico dello spiritismo giornalistico, evocatore di fantasmi e di vaneggiamenti, è l’anatema censorio.

Sul “caso” Vannacci questa procedura si concretizza. Le classi differenziali sono un abomino; questa ipotesi riporta al fascismo, alle camere a gas; chi le propone dev’essere tacitato.

Una delle tante scuole che crollano

Cominciamo dalla fine. Il Priore di Barbiana, tale don Lorenzo Milani,(2) guru della sinistra proletaria, pauperista ed egualitaria, scrive nella tanto decantata Lettera ad una professoressa a proposito delle classi differenziali che “quando funzionano sono la cosa più bella”, ma “messe al bando” – come precisa Galli Della Loggia in L’aula vuota (“Come l’Italia ha distrutto la sua scuola”)“nel modo più reciso dal progressismo pedagogico […] con i dettami della scuola democratica in versione Cgil-scuola”. Insomma, quando la realtà contrasta con la realtà, neanche i propri santoni si salvano dal rogo.

Secondo punto. I bambini e gli adolescenti in difficoltà devono poter usufruire di esperti che siano in grado di offrire un supporto terapeutico, magari sistemico-relazionale coinvolgente la famiglia, perché un autismo, un deficit dell’attenzione, un disturbo ossessivo- compulsivo, od oppositivo provocatorio, un comportamento iperattivo, non può essere affrontato da un qualunque operatore dotato di buona volontà.

Terza questione. Prima di parlare bisognerebbe conoscere almeno le basi cliniche e terapeutiche dei singoli problemi, e penso alla Palazzoli-Selvini, a Luigi Cancrini, a Melanie Klein, a Donald Winnicott e via via elencando. Situazioni patologiche che, se non affrontate e seguite con le dovute competenze, si aggravano in disturbi alimentari, autolesionismi, suicidi, comportamenti antisociali ecc.

Parlare di inclusività forzata è una retorica che porta a risultanti devastanti. E limitandosi al contesto dell’istruzione, secondo le parole di Della Loggia, “Per garantire il proprio carattere democratico la scuola deve assicurare un successo scolastico quanto più generalizzato possibile; ma per garantire un tale successo, deve necessariamente cercare di attenuare il valore discriminatorio del merito”.

Destra, sinistra e centro uniti, quindi, nel trascurare la psiche e nel devastare la scuola.

Ala.de.granha
Adriano Segatori

 

 

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Descrizione

Ipad, YouTube, Twitter, Facebook, wi-fi, outlet, happy hour, giovinezza, velocità, bellezza, magrezza. Sono i miti d’oggi, i simboli che danno corpo a sogni e incubi, passioni e ossessioni del presente. Ologrammi della mutazione antropologica di cui siamo attori e spettatori, questi oggetti-concetti hanno gli stessi caratteri del nostro tempo. Leggerezza, virtualità, precarietà. A differenza dei miti antichi, che erano grandi narrazioni fatte perdurare, quelli contemporanei sono frammenti d’immaginario a tempo determinato. Sono mitoidi, schegge luminose che si staccano da una realtà che cambia alla velocità della luce e come asteroidi infiammano l’etere con la loro luce effimera. Marino Niola passa in rassegna le nuove icone della vita quotidiana, guidando il lettore nella rete di immagini che affollano la nostra esistenza. Nuovi miti e nuovi riti che ci seducono come irresistibili sirene contemporanee.

 

«LA NOCIVA UTOPIA DI DON MILANI»

(2)

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