Certe volte ho l’impressione di vivere una realtà… distopica

Biden & Stoltenberg

DOMANDE & DISTOPIE


Certe volte ho l’impressione di vivere una realtà… distopica.

Accendi la televisione, in una, noiosa, domenica di settembre. E vedi il Segretario Generale della NATO, Stoltenberg intervistato da Monica Maggioni. Che ricordo, ai tempi di Desert Storm, come una giornalista, seria. E coraggiosa.

Ma qui mi trovo di fronte a una non-intervista. Una intervista in ginocchio. Nella quale all’importante ospite non viene fatta alcuna domanda scomoda.

Nessuna. Tranne, forse, una soltanto. Più accennata che formulata. Ma tant’è… sempre meglio di niente.

Quando la Maggioni ricorda che Putin, ancora nel 2021, aveva chiesto che la NATO ritirasse le sue strutture offensive dai paesi confinanti con la Russia. Che, semplificando, voleva dire smantellare basi militari e, soprattutto, basi aeree e missilistiche da quei paesi che avevano fatto parte, a suo tempo, del Patto di Varsavia. E che, in base agli accordi per la riunificazione tedesca presi tra Reagan e Gorbaciov, mai e poi mai avrebbero dovuto entrare a fare parte della NATO.

Invece, approfittando del caos interno alla Russia negli anni di Eltsin, quegli accordi erano stati completamente disattesi. Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Bulgaria… uno dopo l’altro i vecchi satelliti dell’URSS erano stati inglobati dall’Alleanza Atlantica.

Che si era spinta anche più oltre, annettendosi i Paesi Baltici. Lituania, Lettonia, Estonia, che non erano satelliti, bensì repubbliche parte integrante dell’Impero Sovietico.

Espansione NATO 1990-2022

Ora, anche chi fosse totalmente digiuno di politica internazionale e di strategie militari, non potrebbe non rendersi conto di una cosa. Semplice, semplice. Che non appena la Russia si fosse risollevata dalla crisi interna, non avrebbe potuto fare a meno di porre il problema degli accordi non rispettati. E di chiedere alla NATO un passo indietro.

E, invece, l’ottimo Stoltenberg, che era già Segretario Generale, si rifiutò recisamente anche solo di discutere la questione. (La Storia parlerà di questo fatto. Pensate, un uomo solo, forse è colui che ha aperto il vaso di Pandora. ntb)

E, oggi, alla domanda della Maggioni se non gli viene mai il dubbio che una trattativa allora, avrebbe evitato la guerra in Ucraina oggi, ha risposto, gonfiando il petto che no, non si poteva discutere di quello. Perché si rischiava di lasciare scoperti i paesi NATO dell’Est di fronte alla minaccia dell’imperialismo russo.

La giornalista è sembrata accontentarsi. E il resto dell’intervista è continuato su binari più tranquilli e controllati. Con domande che suggerivano già l’ovvia risposta. Oltre ad essere apologetiche dell’importante ospite… Roba da fare invidia al dottor Goebbels e al suo Ministero della propaganda.

Stoltenberg è convinto di tutto ciò che dice nell’intervista?

Però, scusate… di quale espansionismo russo si stava parlando? Dal 1990 era la NATO ad essersi dilatata fuori misura. E con quale giustificazione?

Stoltenberg, che evidentemente nelle scuole svedesi ha studiato poco sia la storia che la geografia, ha intonato il vecchio ritornello che quella Atlantica è un’Alleanza difensiva.

Ma contro chi si doveva difendere dal 1990 in poi?

Contro una Russia che aveva perso tutto il suo Impero e che era in mano a un gruppo dirigente decisamente sempre più prono agli interessi occidentali? Oltre che corrotto fino al midollo.

Non si tratta di essere filo-russi o, come si dice oggi, putiniani. Ma di guardare in faccia la realtà per quella che è.

La NATO ha approfittato della debolezza della vecchia rivale, per cercare di isolarla sempre di più. Circondarla militarmente e spogliarla del suo, residuo, spazio vitale. E questo in palese violazione di ogni accordo.

Una strategia che tutto può essere considerata, tranne che “difensiva”.

E che, alla fine, ha mostrato la corda. Sotto la guida di Putin, la Russia si è risollevata. Ed è tornata ad essere un attore primario sulla scena internazionale.

Il buon senso avrebbe consigliato di scendere a nuovi patti. Di trattare. E invece…

 

 

 

 

 

 

 

 

E invece, messo fuori gioco Trump, che questo pericolo aveva compreso, Washington e alleati si sono avviati con arroganza su una china sempre più pericolosa. Che vede, dopo l’Ucraina, minacce di nuovi conflitti in Moldavia e nel Caucaso.

Un dilatarsi dei confronto/ scontro che fa presagire il peggio.

Ma Stoltenberg pare non rendersene conto. E continua, con volto stolido, a raccontarci, e soprattutto raccontarsi, la favoletta dell’Alleanza difensiva per garantire la pace nel mondo.

Come se, invece che Segretario Generale della NATO, fosse una candidata a Miss America.

Se non è una realtà distopica questa …

Andrea Marcigliano
Andrea Marcigliano

 

 

 

 

 

 

 

Carica ulteriori articoli correlati
Carica altro Andrea Marcigliano
Carica altro DIBATTITI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Controllate anche

«COMICHE FINALI»

Arrestatelo! …