L’antifascismo, se non ci fosse bisognerebbe inventarlo
DONZELLI VUOLE PIÙ ANTIFASCISMO IN TV PER STRAVINCERE
ANCHE LE ELEZIONI EUROPEE
Se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. L’antifascismo, ovviamente. Se n’è accorto persino Donzelli (non proprio il più inuitivo) che ha invitato la sinistra ad insistere sul pericolo fascista almeno sino alle elezioni europee. Così il centrodestra può continuare a vincere senza problemi. E, Donzelli non lo ha detto, la maggioranza può continuare a mentire su economia, guerre, delinquenza perché, tanto, la gauche intello è impegnata con l’onanismo intellettuale su Mussolini e dintorni.
Ovviamente, per evitare di farsi troppe illusioni su una eventuale discesa dello spirito santo sulla destra fluida, ha provveduto subito Lollo, il ministro cognato miracolato, ad allinearsi ai voleri della gauche in redazione, definendo “squadristi fascisti” i 50 esponenti dei centri sociali che osavano contestare la macelleria israeliana a Gaza. D’altronde un cattivo, che aveva ragione, sosteneva che ciascuno dovesse dare a seconda delle proprie capacità. E mica si può pretendere più di tanto dal foltochiomato famigliare.
Però più aumenta la frustrazione della gauche in redazione e più si moltiplicano le inchieste e le interviste per andare a scovare una dichiarazione antifascista da parte di uno sherpa himalaiano, di un gruppo di mariachi messicani, di un commerciante di polli in Burkina Faso. E mentre si ottiene una dichiarazione critica contro il teatro di quel fascista di Pirandello, magari scappa anche un commento su Putin, il nuovo Hitler secondo l’equilibrata trasmissione condotta da Formigli.
Il dramma, per questa categoria dello spirito rappresentata dai giornalisti antifà, arriverà con la fine del lungo ponte. Cosa inventarsi dopo il primo maggio? E se il ministro miracolato diventa afono e non spara idiozie per 15 giorni? Se non ci sono commemorazioni con braccio teso? Alla compagnia di giro che occupa tutti i talk show televisivi su tutte le reti, mica si può chiedere un’analisi approfondita della situazione economica delle famiglie italiane.
Il povero Donzelli dovrà inventarsi nuovi dibattiti sui borseggi a Milano, invitando le solite note della sinistra buonista che difendono le ladre e se la prendono con le vittime che osano protestare. Però tutto già visto, già sentito. Occorre altro antifascismo sino ad inizio giugno per assicurare alle destre un successo anche alle europee.