”Lo so… è scontato. Ma appare inevitabile parlarne
E POI ARRIVA LA SCIMMIA…
Lo so… è scontato. Ma appare inevitabile parlarne. Perché quella del “vaiolo delle scimmie” è, di fatto, la notizia del giorno. E ne parlano tutti. Soprattutto i grandi esperti virologi, che sperano, così, di tornare in auge. E nelle televisioni, con ricadute di popolarità e prebende.
Perché il Covid, diciamolo francamente, non funziona più. Nonostante i foschi vaticini di Bill Gates, subito rilanciati dal solito Pregliasco. Cui la speranza di uno sfracello di morti in autunno, deve sembrare come l’attesa di Babbo Natale per un bimbo…
Però, ormai, non funziona. E in molti, troppi se ne sono resi conto. Nonostante tali funeste speranze, e l’ancora più funesto Speranza.
Ora il merito della sconfitta e tramonto del Covid è, chiaramente, di Vladimir Putin. Che non avrà probabilmente il Nobel per la pace (anche se non si può mai dire, visti i passati esempi), ma dovrebbe venire insignito di quello per la Medicina. Perché da quando è entrato in Ucraina, non si parla d’altro. E senza i pipponi di Mentana & compari, il Covid non esiste.
Però la guerra è, certo, un buon affare. Per molti. Ma la natura umana è avida. E rinunciare a quelli della farmaceutica… Big Pharma è assetata di nuove vaccinazioni di massa, come Dracula di sangue dopo un sonno millenario. E ci sono i Buglioni, e i Pregliasco, i Bassetti in crisi di astinenza da comparsate in video. E allora…
E allora è arrivata la Scimmia. Dopo qualche esitazione… Perché, per un po’, certi Signori (e Signore) devono essersi baloccati con l’idea dei Marziani. Ma per una guerra dei mondi, alla Orson Welles, è troppo presto probabilmente. Prima bisogna sistemare quel cattivaccio di Putin. E magari anche il suo compare Xi Jinping. Poi, solo poi, arriveranno i marziani. E questo permetterà di invocare, e imporre, uno stato di allerta globale. Con i riflessi che vi potete immaginare su libertà individuali, culture, identità dei popoli, nazioni… Ma, come dicevo, è troppo presto.
Per fortuna, quindi, che c’è la scimmia. O meglio, il vaiolo delle scimmie. Terribile minaccia. Non si sa neppure cosa sia, che pericolosità possa avere. E neppure quanti casi siano stati registrati e, soprattutto, accertati. Ma vi è già chi invoca un nuovo lockdown generale. Anche, anzi soprattutto in Italia. Dove, naturalmente, gli scimpanzé come animali domestici sono più diffusi dei gatti.
E per la gioia degli ipocondriaci nostalgici della bella epidemia appena passata, l’Oms, quell’ineffabile consesso di eccelse menti scientifiche (mi sembra che il suo direttore sia laureato ad Addis Abeba, al cui confronto Cambridge è robetta) ha cominciato a dare saggi consigli.
Tra i quali spicca quello di evitare il più possibile i rapporti sessuali. Perché rischiano di diffondere il morbo.
La cosa va, naturalmente, presa sul serio. E non liquidata, come ha fatto qualche buontempone, con il motto “Banane e vigile attesa”.
Solo che dovremo aspettare che l’Oms ci fornisca qualche chiarimento. Evitare i rapporti sessuali… ma con chi? Con coloro che provengono dai paesi dove già è presente questo nuovo vaiolo? In questo caso, però, solo con i turisti andati laggiù per scopi lubrichi. Perché se si dicesse di evitare con i migranti di tale provenienza, si farebbe un vergognoso atto di discriminazione razziale. Già mi vedo la Boldrini tornare in campo a difesa della copula solidale e interrazziale.
Ma forse la raccomandazione dell’Oms riguarda proprio i rapporti sessuali con le scimmie. Che sono, notoriamente, cosa usuale. Come quelli dei pastori con le pecore… In effetti se ne era già parlato, molto, moltissimo tempo fa, a proposito dell’Aids. Che sarebbe stato trasmesso all’uomo da un qualche altro primate.
Sto buttandola in farsa… pecoreccia?
Vero. Ma scusate, di che stiamo parlando? L’organizzazione mondiale della sanità annuncia una nuova, temibile, variante del vaiolo, che viene dalle scimmie. E non trova di meglio che raccomandare l’astinenza sessuale. E sarei io che sto berciando?
Certo, potevo prenderla su un altro tono. E parlare di come anche questo riveli una volontà, neppure tanto occulta, di conculcare la libertà degli individui anche nelle sfere più private. Intime. Una volontà oppressiva. Proiezione dell’unico, vero, totalitarismo mai posto in essere nella nostra storia. Che, al confronto di questi signori senza volto, Hitler e Stalin erano due dilettanti. Tutto sommato ingenui e bonaccioni… Potevo, ma, sinceramente, non ne ho voglia. Tanto lo so che se domani Barbara D’Urso o qualcun altro comincerà a parlarne, vi saranno molti che davvero cominceranno ad avere paura del virus della Scimmia. E, di conseguenza, a evitare quelli che un tempo venivano definiti doveri coniugali. Per libertini e adulteri professionali si aprono orizzonti sconfinati.
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