C’è un sentimento che cresce negli Stati Uniti al di là del ridotto numero di elettori…
E SE ANCHE GLI USA SI STANCANO DI WOKE E
POLITICAMENTE CORRETTO…
Il problema non è la possibile vittoria di Trump contro RimbanBiden per una questione anagrafica o di difficoltà mentale. Il problema è il sentimento che cresce negli Stati Uniti al di là del ridotto numero di elettori. Ed è un crescente sentimento di insofferenza nei confronti della demenza woke(1) e della dittatura del politicamente corretto.(2)
Ovviamente non è la gauche intello yankee ad essersene accorta. Tantomeno quella europea ed italiana. Nei salotti bene, sulle terrazze alla moda, si è sempre convinti che la vittoria dell’imbecillità noiosa sia irreversibile.(3)
Però gli oligarchi che non si limitano ai party eleganti ed alle serate tra cocktail e lusso, ma che devono far quadrare i conti dei loro mega gruppi imprenditoriali, si sono accorti che l’idiozia woke può essere controproducente. Perché il pubblico, i consumatori, non sono sempre disposti ad accettare tutto ciò che viene propinato.
Ma anche all’interno delle aziende la scelta di tutela delle minoranze non è sempre il massimo. Non garantisce risultati a prescindere. Assumere un dipendente, nelle posizioni strategiche, perché bisogna rispettare le quote di donne, afroamericani, latinos, asiatici, porta spesso a penalizzare professionisti migliori ma che non rientrano nelle categorie protette o nelle rispettive quote.
Ed allora si moltiplicano le aziende che hanno deciso di ignorare le logiche del politicamente corretto ed hanno deciso di procedere con le assunzioni sulla base del merito e non del colore della pelle.
E non solo, perché in altri casi si è passati direttamente al licenziamento di chi esagerava con politiche woke che creavano tensioni all’interno dell’azienda o facevano perdere clienti.
Insomma, continuando di questo passo c’è il rischio che, nei film, gli dei e gli eroi greci o nordeuropei tornino ad essere bianchi. O che nelle pubblicità italiane possano comparire famiglie eterosessuali e persino non multietniche. O che, semplicemente, sparisca la fastidiosa retorica banale di una pubblicità di un deodorante per donne che non si accontentano.
Approfondimenti del Blog
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