Rallentare per vivere meglio La velocità domina la nostra epoca, ma prendersi il tempo per assaporare la vita è un atto di consapevolezza.

ELOGIO DELLA LENTEZZA NELL’ALMANACCO ONLINE DEL CNR»

Redazione Electo

Riscoprire il valore del tempo in un mondo che corre La velocità è uno degli elementi che caratterizzano la nostra società contemporanea. Siamo immersi in un flusso continuo di attività, stimoli e scadenze, in cui essere rapidi ed efficienti sembra un requisito imprescindibile. Ma è davvero sempre un vantaggio? In un mondo in cui tutto accelera, riscoprire la lentezza diventa un atto di consapevolezza e resistenza. Prendersi il tempo per riflettere, osservare e assaporare il momento è un lusso che abbiamo smesso di concederci. Eppure, la lentezza non è sinonimo di pigrizia o inefficienza, ma piuttosto di qualità, attenzione e profondità. Rallentare significa riappropriarsi del proprio tempo, imparare a distinguere l’essenziale dal superfluo, vivere con maggiore equilibrio e serenità. Dedicare tempo a un libro senza l’ansia di finirlo in fretta, godersi una passeggiata senza controllare continuamente l’orologio, ascoltare davvero chi ci sta accanto: sono piccoli gesti che fanno la differenza. Forse la vera sfida non è fare sempre di più, ma imparare a fare meglio, con maggiore consapevolezza. In un’epoca che glorifica la rapidità, l’elogio della lentezza è una rivoluzione silenziosa ma potente. (f.d.b.)


La velocità è uno degli elementi che caratterizzano la società ed è spesso necessario saper fare sempre più cose, spesso contemporaneamente, compito reso più facile grazie allo sviluppo della tecnologia. Basti pensare, per fare solo qualche esempio, ai mezzi di trasporto a disposizione per gli spostamenti, ma anche alla possibilità di fare acquisti on line o di comunicare con gli altri grazie allo smartphone.

 

 

 

 

 

 

 

Non tutto però è contraddistinto dalla velocità, ci sono fenomeni, azioni e processi che sono invece lenti. Per esaminarne alcuni, il Cnr ha dedicato il numero dell’Almanacco della Scienza, on line su https://almanacco.cnr.it/, al tema “piano piano”, esaminato in diversi ambiti scientifici, avvalendosi del supporto delle ricercatrici e dei ricercatori del Cnr.

Nel Focus, la durata dello spazio temporale necessario ai materiali – biologici o inorganici – per trasformarsi è l’argomento trattato da Liberato De Caro dell’Istituto di cristallografia; Chiara Boschi dell’Istituto di geoscienze e georisorse illustra la lentezza che caratterizza la formazione del petrolio; dei tanti anni che sono serviti per individuare i numeri primi parla Roberto Natalini dell’Istituto per le applicazioni del calcolo “Mauro Picone”; mentre Alessia Famengo dell’Istituto di chimica della materia condensata e di tecnologie per l’energia riporta alcuni esperimenti durati moltissimo tempo o ancora in corso, in grado di far acquisire dati scientifici importanti in vari campi.

A chiarire perché il cervello umano può formulare solo un pensiero alla volta mentre i sensi elaborano informazioni molto rapidamente è Maria Luisa Malosio dell’Istituto di neuroscienze; l’intervento di Flavio Monti dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri è incentrato invece sulla velocità variabile con cui si attua l’evoluzione biologica; Roberto Volpe dell’Unità prevenzione e protezione parla poi delle cause che possono rallentare la digestione; i benefici che si ricavano dalla pratica del turismo lento sono raccontati da Alessandra Marasco dell’Istituto di scienze del patrimonio culturale e da Valentina Marchi dell’Istituto di bioeconomia.

 

 

 

 

 

 

 

 

Il tema torna nelle rubriche Salute a tavola dedicato allo slow food, di cui parla Concetta Montagnese dell’Istituto di scienze dell’alimentazione; in Vita di mare, dove Ester Cecere dell’Istituto di ricerca sulle acque fornisce una panoramica degli animali marini che si muovono lentamente; in Cinescienza, dedicata al film “Boyhood”, girato in ben 12 anni, commentato da Anna Lo Bue dell’Istituto di farmacologia traslazionale; in Sonetti matematici, con il componimento in dialetto romanesco sulla successione convergente scritto da Alessandro Moriconi dell’Istituto di ingegneria del mare; in Altra ricerca, che ricorda l’anteprima del Festival della lentezza prevista il 23 marzo presso l’Auditorium Paganini di Parma. L’argomento è affrontato anche nella nuova rubrica, Curiosità, dedicata alle clessidre più famose.

Nel Faccia a faccia è stato intervistato il pianista Ramin Bahrami.

In Altra ricerca si ricordano il Museo storico del tempo di Saracinesco (Roma) e il Museo dell’orologio di Tovo San Giacomo (Sv); si parla poi delle mostre “1925-2025 Payne e Leavitt-Due astronome un centenario” all’Università di Torino e “Autocontemporanea” al Museo di storia naturale-Accademia dei Fisiocratici; si propongono poi il bando “Colture proteiche per un’alimentazione sostenibile” e i due premi banditi dalla Fondazione Carlo Erba.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nelle Recensioni si parla dei volumi La singolarità è più vicina” (Apogeo); “Storie periodiche” (Apogeo); “Lo specchio del tempo” (Codice Edizioni); “Lavoro minorile: una deriva che può mutare rotta” (Edizioni Lavoro).

Il magazine dell’Ufficio Stampa Cnr è on line all’indirizzo https://almanacco.cnr.it/. Buona lettura!

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Descrizione

Culmine di sei decenni di ricerca, La singolarità è più vicina è il coronamento del contributo di Ray Kurzweil alla rivoluzione che l’umanità sta per affrontare.

A vent’anni dalla pubblicazione de “La singolarità è vicina”, Ray Kurzweil torna ad anticiparci il futuro. Nel frattempo molte delle sue previsioni si sono avverate con l’intelligenza artificiale e le biotecnologie ormai parte della nostra vita. In questo nuovo libro, Kurzweil racconta i passi avanti verso la singolarità, prevede che le AI raggiungeranno il livello umano entro il 2029 e che nel prossimo futuro l’umanità cambierà in maniera radicale. Si parla di intervenire sulla materia a livello atomico attraverso nanobot, di rallentare l’invecchiamento ed estendere la vita oltre il limite di 120 anni, di potenziare la mente collegando i nostri cervelli a computer in cloud, di utilizzare gli sviluppi esponenziali della tecnologia per la creazione di energie rinnovabili e per ridurre povertà e violenza. Il quadro non è però privo di critica e trovano spazio argomenti controversi come l’impatto dell’AI sull’occupazione, la sicurezza delle auto autonome e la tecnologia afterlife, che mira a far rivivere virtualmente persone decedute attraverso una combinazione di dati e DNA.

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Descrizione

Storie periodiche raccoglie gli elementi in ordine per numero atomico e accompagna lettrici e lettori in un’inedita e originale scoperta della chimica. 118 coinvolgenti storie da leggere d’un fiato una dopo l’altra, oppure da scoprire secondo la propria personale curiosità.

Da sempre gli esseri umani amano ascoltare e raccontare storie, per interpretare se stessi e il mondo circostante. Eva Munter, in arte @chimica_in_pillole, trasforma la tavola periodica in un immenso poema epico, con aneddoti incredibili dietro ciascuna delle sue ordinate caselle. Dal naso di re Enrico VIII ai dentifrici radioattivi dei nazisti, dalle sopracciglia in fiamme di Pilâtre de Rozier alle posate di alluminio di Napoleone III, dalla tavolozza di Van Gogh alla pistola che (non) ha sparato per difendere l’onore di Marie Curie, non serve chiudersi in un laboratorio per conoscere gli strabilianti racconti nascosti negli elementi.

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