Mentre l’Occidente affronta una guerra civile sotterranea, l’Unione Europea mostra il volto di un nuovo autoritarismo sotto le vesti del progresso e dell’inclusione.
EUROPA TOTALITARIA
Marco Rossi
Nel cuore di un’Europa che si autodefinisce culla della democrazia e dei diritti civili, si sta silenziosamente consumando una metamorfosi inquietante. Le apparenze di pluralismo e inclusione celano un sistema sempre più intollerante verso il dissenso e uniformato nei pensieri e nei comportamenti, guidato da élite transnazionali che dettano l’agenda politica, sociale e culturale. In questo contesto, Mario Rossi analizza la crescente deriva autoritaria dell’Unione Europea, partendo dal “precedente” pandemico e passando attraverso la gestione della guerra in Ucraina, per arrivare a tracciare un ritratto crudo e provocatorio del presente: un continente travolto da una guerra civile strisciante, combattuta non con le armi ma con la censura, l’omologazione e la repressione delle libertà fondamentali. Un pezzo che mette in discussione i presupposti stessi della modernità occidentale e apre interrogativi scomodi su chi oggi davvero comanda in Europa — e in nome di quali valori. (f.d.b.)
Nell’ambito della guerra civile che imperversa all’interno dell’Occidente si possono spiegare anche molte delle stranezze che sembrano moltiplicarsi nelle vicende interne europee degli ultimi anni.
Per il momento, per esigenze non solo di “pietà cristiana” ma delle necessarie distinzioni che si devono ad un caso del tutto eccezionale, appunto quello del nostro Paese, tralasceremo le vicende italiane, per affrontarle in un prossimo apposito scritto.
Dunque l’Unione Europea, culla della liberal-democrazia, di ogni tipo di uguaglianza, da quella politica a quella sessuale, in ogni sua forma più o meno normale, anzi sede culturale principale dove il normale è stato abolito per aprire tutto ad ogni tipo di accoglienza del diverso, dal migrante africano o asiatico a chi si sente gender o come gli/le pare e piace; insomma il paradiso sociale e culturale dei Signori di Davos, il modello/paradigma al quale tutto il mondo dovrebbe uniformarsi.

Ma dopo l’esperimento – purtroppo riuscito – della pandemia covid, organizzata e pilotata dalla NATO e dai Signori di Davos, dove si è costretto l’Occidente a controlli inauditi, a vaccini sperimentali – che vaccini non erano… – e a drastiche limitazioni delle libertà fondamentali e dopo la rovinosa guerra in Ucraina dal 2022 sino ad oggi, le cose sono saltate completamente dai binari dentro i quali avrebbero dovuto fluire.
Così si scopre che l’UE è una specie di epifenomeno politico-sociale generato dalla NATO e siccome le cose non vanno per nulla bene ai Signori di Davos, perché i BRICS e molti altri Paesi del mondo han preso le distanze dalle imposizioni della NATO, del Fondo Monetario e della Banca Mondiale, insomma dell’Occidente, allora l’UE è sempre più costretta a manovre totalitarie, sempre meno nascoste, per reggere i popoli europei sotto gli ordini dei Padroni.
Una volta si poteva pensare che l’opzione antifascista fosse una tipica fissazione italica, ma adesso si scopre che anche Paesi avanzati come la Francia e la Germania soffrono della medesima sindrome: la Le Pen, dopo essere stata sconfitta di misura dalle solite ammucchiate antifasciste, adesso è stata processata per ragioni risibili, ovviamente dalla magistratura sempre agli ordini dei Padroni, in modo di non poter partecipare alle prossime elezioni.
In Germania, dove un novello governo di centrosinistra, ancora una volta una grande coalizione antifascista, minaccia un giorno sì e l’altro pure di mettere fuori legge l’AfD, appunto quell’alleanza per la Germania guidata tra l’altro da una donna lesbica (ma guarda i fascisti cosa fanno per mascherarsi…) sempre più vicina a diventare il maggior partito tedesco.
In Slovacchia Fico è da poco sopravvissuto ad un tentativo di omicidio, da parte del solito squilibrato, ma guarda che caso, sempre gli squilibrati nell’Occidente sparano ai nemici dei Signori di Davos…
Ad Orban sembra che sia andata molto bene durante un recente viaggio in Germania, forse anche per questo ha ritenuto di non fare una scappata a Mosca con Fico…
In Romania poi si è raggiunto l’assurdo, ancora una volta la magistratura, sempre agli ordini dei soliti, annulla completamente le elezioni del novembre scorso, perché Georgescu aveva vinto pur avendo un programma sovranista e non volendo la guerra con la Russia: si ripetono così le elezioni in questa primavera e stavolta vince George Simion, che sembra volere le stesse cose, dunque i rumeni non hanno ancora imparato come debbono votare…
Si vedrà comunque presto come andrà a finire, ma anche le cose che si stanno muovendo in Austria e in Croazia, per non parlare della Serbia e di parte della Bosnia Erzegovina, non fanno ben sperare.
La dirigenza UE comunque continua imperterrita a sostenere con forza gli obiettivi dei Signori di Davos, soprattutto quelli sulla guerra in Ucraina, che deve essere vinta a qualsiasi costo e per questo si scopre che anche la Gran Bretagna – che dovrebbe essere lontana dopo la Brexit – invece continua tranquillamente a far parte integrante degli intrighi – più o meno evanescenti e criminali – dell’UE: in prima linea a cercare di sabotare con ogni mezzo i tentativi di Trump di arrivare ad una pace che concluda finalmente la più grande sconfitta dell’Occidente dopo la guerra del Viet Nam.
E i popoli europei? Certo la propaganda dei media politicamente corretti, che chiamano “informazione”, è martellante e molti ovviamente rispondono ancora agli ordini dei Signori di Davos, che i governi legittimi non possono cambiare di un millimetro; ma si allarga un inquietante scoramento, un disgusto sottile, una voglia di parlar d’altro, di andare via… lontano da questa sempre più grigia atmosfera: tutti segni che non possono tranquillizzare i nostri Padroni.
Così l’Unione Europea totalitaria “si offre nuda a noi” e il Battisti de “Il mio canto libero” docet: e “limpida è l’immagine ormai”; ma non si tratta della verità, o meglio, si tratta di una ben triste e terribile verità: la dittatura del turbo-capitalismo liberale dei Signori di Davos che opprime le libertà dei popoli europei.
