Troppe leggi soffocano la giustizia: errore o strategia?
FEMMINICIDIO E GRIDA MANZONIANE
Augusto Grandi
L’eccesso di norme indebolisce la forza del diritto. L’articolo) affronta il problema della proliferazione legislativa in Italia, interrogandosi sulle sue reali motivazioni e conseguenze. Troppa regolamentazione finisce per generare confusione, ostacolando l’efficacia del diritto invece di rafforzarlo. Ma si tratta di un effetto collaterale o di una strategia deliberata? Attraverso un’analisi critica del sistema normativo italiano, il testo esamina come l’iper-legislazione possa paralizzare cittadini e imprese, rendere la giustizia inefficace e lasciare spazio a interpretazioni arbitrarie. Il sospetto è che i politici non ignorino affatto questo principio, ma che lo utilizzino a proprio vantaggio, creando un labirinto normativo che rafforza il potere di pochi e indebolisce la certezza del diritto. (f.d.b.)
L’eccesso di norme indebolisce la forza del diritto. Non è chiaro se i politici italiani ignorino questa semplice massima o se, al contrario, la conoscano perfettamente e sfornino leggi a raffica proprio per renderle inefficaci.
Adesso all’omicidio, che riguardava l’intero genere umano, si è voluto aggiungere il femminicidio. Evidentemente per la destra fluida di governo uccidere un ragazzo non è reato o è meno reato. Aspettiamo leggi ad hoc per ogni genere sessuale percepito.

Ma è solo un esempio delle follie, realizzate o solo pensate, dei politici. Perché alla bella pensata di Roccella risponde subito l’oppofinzione con Calenda che, forte di un immenso consenso popolare, propone di seguire l’esempio della Romania impedendo la candidatura di chi viene considerato filo putiniano. A seguire il divieto verrà esteso a chi non si inginocchia di fronte alla sacra immagine di Ursula, a chi è sovrappeso e a chi non tifa per la squadra di Calenda.
Le nuove regole per l’utilizzo dei monopattini sono del tutto ignorate. Ma l’importante è continuare a legiferare, a normare, a predisporre divieti su tutto e su tutti. Nella consapevolezza di avere a che fare con un popolo di ritardati. Un popolo che, da solo, non è in grado di comprendere che, alle fermate del metro, non bisogna oltrepassare la linea gialla per evitare di finire sotto il treno. E, sui treni, non si è in grado di capire, da soli, che non bisogna aprire le porte mentre il convoglio viaggia a 200 km orari. O che non si deve gettare oggetti dai finestrini qualora fossero ancora apribili.

Il sistema ribadisce il proprio potere attraverso le leggi sempre nuove. Se i maniaci delle norme fossero meno ignoranti, avrebbero sentito parlare delle grida manzoniane. Ma erano in bagno quando hanno distribuito l’intelligenza ed in cortile quando si leggevano in classe i Promessi Sposi.
