La vera pace si costruisce nel rispetto reciproco

FIACCHI VENTI DI GUERRA

Andrea Marcigliano

La pace e l’autodeterminazione dei popoli sono due principi fondamentali che si intrecciano nella storia dell’umanità. La pace non è solo assenza di guerra, ma anche rispetto, dialogo e convivenza armoniosa tra culture diverse. L’autodeterminazione, invece, rappresenta il diritto di ogni comunità a decidere il proprio destino, mantenendo vive le proprie tradizioni, lingua e identità. Quando questi due valori si incontrano, nasce un equilibrio in cui le nazioni possono prosperare senza sopraffazione, trovando nella diversità un punto di forza anziché di divisione. La vera pace si costruisce nel rispetto reciproco e nella libertà di ogni popolo di esprimere la propria essenza senza imposizioni esterne. (f.d.b.)


Ursula Von Der Leyen chiama alle armi. E vuole spingere l’Europa, o meglio questa, cosiddetta, Unione verso la guerra.

La guerra con la Russia, naturalmente, contro Putin, l’Uomo Nero, il Babau cattivo, cattivissimo…che ci potrebbe invadere da un momento all’altro, se non provvedessimo a riarmarci. Con il modico investimento di 800 (avete letto bene: ottocento) miliardi.

Che devono venire dati alla Commissione…che li gestirà, ovviamente, a suo insindacabile, giudizio.

Che, poi, Putin ad invadere questo piccolo angolo del mondo non ci stia proprio pensando, non conta.

A contare sembra siano solo le fanfare di guerra che risuonano nelle, cosiddette e in sostanza autoproclamate, élite europee.

Pronte, prontissime al riarmo. E alla guerra con la Russia.

Oddio, pronte…sino ad un certo punto, però. Perché qualcuno dovrebbe spiegare ai nostri, sempre cosiddetti, notabili, e ai loro accesi sostenitori, chi, poi, in guerra ci dovrebbe andare. Per davvero, e non semplicemente a parole.

E qui, mi spiace, ma cominciano le dolenti note.

Perché possono essere anche tutti d’accordo al conflitto con la Russia. E manovrare in piazza le loro falangi fedeli ad invocare la guerra (in nome della pace, che è contraddizione non da poco), ma nessuno, proprio nessuno riesce a risolvere un piccolo dubbio.

Chi dovrebbe andare al fronte? Chi dovrebbe combattere contro le armate di invasori russi?

Prendiamo la manifestazione tenutasi a Roma nei giorni scorsi. Quella con Prodi, Jovanotti, la Schlein e un po’ tutto il circo mediatico della sinistra interventista ed europeista italiana.

Erano in molti. Un grande successo per il, valente e valoroso, Michele Serra che li ha convocati.

Certo, un qualche aiuto lo avevano avuto, per convenire a Roma un po’ da tutta Italia…un aiuto concreto, viaggio, vitto e alloggio pagati… Ma lasciamo perdere queste inezie.

Il fatto è, però, che quasi tutte quelle teste di fieri oppositori di Mosca, quando non coperte da elmetti arcobaleno, erano…bianche.

Ovvero teste, capocce si dice a Roma, incanutite dagli anni.

Jovanotti ha predicato sempre amore e pace. Come si cambia per la pagnotta🍞

Non dice più niente di sinistra. Le grandi fabbriche sono chiuse. Ma manifesta per il riarmo da 800 miliardi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ora, a chiedere linea dura contro quei cattivacci di Russi, nemici dell’Europa e della pace, erano dunque dei vecchietti. Che stentavano a stare in piedi sulle loro gambe. Pensionati. Bellicosi pensionati.

Bellicosi…ma, a ben pensarci, improponibili nelle trincee ucraine contro i ceceni di Kadyrov. Non vi sembra?

E allora è il solito vecchio gioco, in cui troppi italiani, e anche non italiani, sono da tempo maestri.

Armiamoci e partite!

Vecchia storia, in fondo.

È sempre stato così. Ad andare al fronte erano intere generazioni, folle di uomini. Che non lo avevano chiesto.

È vero, però, che le élite di un tempo avevano altro senso del popolo e dei suoi istinti. E, in alcuni casi, anche ben altro coraggio fisico. Pensiamo ad un Italo Balbo, solo per fare un esempio.

Comunque, tutte, non si erano certo formate nei, comodi e molli, salotti televisivi dei nostri giorni.

Altri tempi. E ben altri fusti.

E allora diamo pure per scontato che dei bellicosi vecchietti adunati da Serra, quasi nessuno dovrebbe affrontare fatiche e sofferenze di un fronte di guerra. E che, proprio per questo, fossero così bellicosi. A parole.

Resta, però, la domanda. Ed è domanda tecnica e cogente.

In caso, da tutti questi auspicato, di guerra con la Russia, chi dovrebbe andare al fronte?

I maranza? I ragazzini portati dalle mamme in SUV fin dentro scuola, se piove, per tema che bagnandosi si ammalino?

Gli effeminati che si preoccupano della loro pettinatura e degli abiti alla moda?

Perché questi sono, in maggioranza gli italiani, anzi gli europei di oggi.

Poi, certo, l’Italia, come la Francia e gli altri, ha alcuni reparti di professionisti di altissimo livello.

Tuttavia, nulla rispetto ai milioni di uomini, duri e decisi, che Putin potrebbe scagliare loro contro …

Per fortuna, lo Zar non ha alcuna intenzione di infierire. Quello che voleva lo sta ottenendo e se la ride sotto i baffi. Che non ha.

E allora questi 800 miliardi per il riarmo che Lady Ursula ci chiede a gran voce?

Mah, a pensar male si fa male…però spesso si indovina.

E, forse, finiranno da qualche parte. In qualche conto, più o meno privato, di chi da questi, fiacchi, venti di guerra sta traendo enormi profitti.

Redazione Electo
Andrea Marcigliano

 

 

 

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