Dai party ai cortei, senza perdere stile. La militanza diventa glamour: tra slogan, bandiere e giacche firmate.
FIGHETTI DI TUTTA ITALIA UNITEVI PER LA GUERRA!
Augusto Grandi
Altro che tutti da Fulvia il sabato sera. Ora il ritrovo è in piazza, tra slogan e bandiere, a manifestare per la guerra. Per l’Europa, dicono. Ma non quella dei popoli. È un’altra cosa. Più che un ideale, sembra una nuova moda di stagione. E come tutte le mode, si segue senza pensarci troppo. Del resto, se sfila anche Giorgio Armani, sarà mica un caso? Giacche mimetiche, ma firmate. Perché la guerra, se proprio si deve fare, almeno che sia di classe. (f.d.b.)
Tutti insieme, appassionatamente. Passato il tempo del “tutti da Fulvia il sabato sera”, ora ci si ritrova in piazza a manifestare per la guerra. In teoria per l’Europa, ma non quella dei popoli: l’Europa dei mercanti di morte, degli speculatori. Dunque, ci saranno tutti quelli che contano. Cantanti stonati, politici senza seguito, ricchi frequentatori di Capalbio e Courmayeur. Una manifestazione che piace alla gente che piace.
La nuova moda per la Guerra
E poi non ci sarà neppure il problema del dress code. È finito in soffitta il tempo del “C’è la rivoluzione e non ho nulla da mettermi”. Adesso tutto è più facile. Si prende il carro del gay pride, lo si dipinge con i colori della bandiera europea, si tolgono gli striscioni arcobaleno e magari ci si mette in testa un bell’elmetto. Blu con le stelline o direttamente mimetico. Che fa tanto fine per la collezione primavera/estate. Per le vacanze a Cortina, perché a Porto Cervo l’elmetto scalda troppo. Forse è meglio organizzare una manifestazione anche in autunno, con una mimetica abbinata all’elmetto.


No, il cachemirino non si porta più. Bisogna seguire il modello Fratoianni. Lui e signora sono imbarazzati per aver acquistato una Tesla, ormai inguidabile dopo che Musk si è schierato con le destre. Certo, sarebbe stato meglio che i coniugi della gauche caviar avessero bruciato in piazza la loro auto filonazista, ma fingono di essere poveri e allora la tengono. E non vanno nemmeno alla manifestazione, dunque possono essere perculati dai giornalisti radical chic. E il cachemirino tanto caro a Bertinotti? Da regalare ai poveri. Il Kashmir, da cui prende il nome la lana, è in India, paese che non ha applicato le sanzioni contro Putin. E una parte è addirittura in Cina, alleato fraterno del leader del Cremlino. Al rogo i pullover!

In piazza, tra un ricco e un oligarca, ci sarà anche il compagno Landini. Segretario di un sindacato che è ampiamente critico nei confronti della scelta del capo. Perché la base sa benissimo che l’economia di guerra di Bruxelles la pagheranno i lavoratori e non i fighetti a passeggio con l’elmetto da vecchi guerrafondai rincoglioniti. E l’elmetto sarà anche metaforico, ma il rincoglionimento è reale.

