Due giorni fa mi ero stupito dell’efficienza della censura su Facebook…

GAZA: USA COSTRETTI A RINUNCIARE ALLA PULIZIA ETNICA


Due giorni fa mi ero stupito dell’efficienza della censura su Facebook:  un post sulla  “direttiva Annibale”, che avrebbe spinto le truppe israeliane ad uccidere connazionali per evitarne la cattura da parte di Hamas, era  stato eliminato dal social in tempo reale, vale a dire in meno di un secondo. Evidentemente la consegna era quella di evitare la diffusione di notizie sugli angoli oscuri di questa guerra che tuttavia stanno ormai saltando fuori, in maniera inarrestabile. Adesso per esempio è venuto fuori un documento trapelato dal Ministero dell’Intelligence israeliano che raccomandava – già l’11 ottobre – l’occupazione di Gaza e il trasferimento totale dei suoi 2,3 milioni di abitanti nella penisola egiziana del Sinai. E non solo, ma si scopre anche che questo piano era perfettamente noto agli americani e al presidente Biden che lo ha appoggiato in pieno.

Lo stesso 11 ottobre sono uscite notizie secondo cui  la Casa Bianca  stava lavorando a un piano che avrebbe consentito l’evacuazione della striscia e il giorno dopo il National Security Council aveva confermato che gli  Usa erano in trattative attive con Israele ed Egitto per stabilire corridoi di “passaggio sicuro” per permettere ai civili a di fuggire dagli attacchi aerei israeliani in corso: l’ipocrisia e la mala fede di questo piamo di pulizia etnica è tale che tutto questo veniva presentato come un atto di buona leadership di Washington che voleva evitare agli abitanti della striscia di Gaza di subire le conseguenza dell’attacco di Hamas, ovvero bombardamenti indiscriminati e  massacri. Così gli svergognati dell’amministrazione americana presentavano la loro totale complicità con Israele come un atto umanitario.

Tutto questo si basava su un piano originariamente sviluppato dai sionisti radicali all’interno del governo israeliano e pubblicato qualche giorno fa dalla rivista culturale israeliana Mekovit, ma conteneva in realtà un grossolano errore di cui gli americani sembrano non essersi accorti, ovvero che l’Egitto non poteva certo accettare  l’onere di ospitare milioni di sfollati e di essere connesso in futuro con la resistenza ad oltranza di Hamas. Ma nonostante questa evidenza la Casa Bianca ha continuato a perseguire questo delirante obiettivo e ha richiesto al Congresso di finanziare le guerre in Ucraina e Gaza con un massimo di 106 miliardi di dollari, una piccola parte dei quali sarebbero andati per la gestione dei profughi. La Russia, attraverso il ministro degli Esteri Lavrov aveva immediatamente denunciato questa follia: “È chiaro che un simile approccio è disastroso, perché se la Striscia di Gaza viene distrutta, se due milioni di residenti vengono cacciati, come lasciano intendere alcuni politici in Israele e all’estero, ciò creerà una catastrofe che durerà per molti decenni, se non secoli”.

In pratica si è trattato di un assist all’Egitto perché resistesse alle pressioni Usa, che alla fine hanno dovuto calare le braghe: Al Sisi in una telefonata voluta da Biden ha ribadito “il fermo rifiuto dell’Egitto delle politiche che puniscono collettivamente e spostano il popolo palestinese”. E la Casa Bianca non ha potuto fare altro che assicurare a El-Sisi che anche gli Stati Uniti rifiutano lo spostamento dei palestinesi fuori dalla loro patria con un istantaneo cambiamento a 180 gradi. Questo è un ennesimo fallimento delle stupide politiche ideate dal Consigliere per la Sicurezza Nazionale Jake Sullivan e dal Segretario di Stato Anthony Blinken che di fatto si sono fatti dettare la strategia dagli ultra sionisti. Un altro smacco. Per l’egemone si avvicina l’età della pensione.

Redazione

 

 

 

 

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