La maestra: “dimmi Pierino dove si trova la Sardegna”. “a pagina 65 signora maestra!”
GIORNALISMO BOCCIATO ANCHE IN GEOGRAFIA
MA NON RINUNCIA A PONTIFICARE…
La Basilicata? È la Regione di fronte alla Sicilia. Destinata ad ospitare il Ponte sullo stretto. Con quella città che si chiama, curiosamente, Reggio Calabria, ma non vuol dire nulla perché anche Novi si chiama Ligure ma è in Piemonte. E il Molise? Esiste, esiste! Ma non al confine con l’Abruzzo bensì subito sopra la nuova Basilicata, al confine con la Campania. È la nuova geografia italiana secondo La Stampa, il quotidiano degli Elkann che i piemontesi chiamano La Busiarda, la bugiarda.
In questo caso, però, l’abitudine alla menzogna ha lasciato il passo alla crassa ignoranza. E va bene che la geografia, a scuola, non si studia praticamente più. Va bene che la professionalità nuoce alla salute. Va bene che le definizioni territoriali possono infastidire i sostenitori dell’incultura woke. Però anche l’ignoranza dovrebbe avere dei limiti.
Invece no. In autunno i giornali subalpini erano riusciti, in un solo titolo, a confondere il Piemonte con la Valle d’Aosta e Cesena con Cesana (in provincia di Torino, non in qualche Paese lontano). Per poi passare a titolare “I zaini”. Ed ora questa ennesima perla sulla geografia italiana.
Forse i corsi di aggiornamento professionale, invece di essere dedicati a fondamentali aspetti del “linguaggio di genere”, dovrebbero puntare sulla grammatica, sull’analisi logica, sugli elementi di base della geografia. Sulla storia no, per evitare mistificazioni senza limiti.
Ma forse a tutti va bene così. Per giustificare il crollo delle vendite e la sempre maggiore marginalità dei giornalisti. “Non dite a mia madre che faccio il giornalista, lei crede che suono il piano in un bordello”. Era una vecchia battuta autoironica della categoria. Oggi i bordelli sono spariti e forse ad una madre bisognerebbe raccontare che il figlio fa l’influencer o l’ospite televisivo.
