I poveri italiani sono doppiamente fortunati

 

GLI ITALIANI POVERI NON TROVANO LE AUTO ELETTRICHE

NEI CASSONETTI INSIEME AL CIBO DI QUALITÀ


I poveri italiani sono doppiamente fortunati. Non solo mangiano meglio dei ricchi affidandosi alle mense della Caritas o rovistando nei cassonetti dell’immondizia, ma si garantiscono anche una migliore salute rinunciando all’auto ed andando a piedi. Evitando anche i mezzi pubblici il cui biglietto è rincarato, ma forse il ministro cognato miracolato non lo sa.

 

E che i poveri italiani siano più poveri, e dunque più fortunati, degli altri emerge anche dai dati sulle immatricolazioni di nuove vetture. Nel luglio 2023 in Europa Occidentale (UE+EFTA+UK) sono state immatricolate 1.022.468 autovetture con una crescita del 16,7% sul dato corrispondente di luglio 2022. Gian Primo Qualiano, presidente del centro studi Promotor, sottolinea però che, rispetto alla situazione ante crisi, cioè rispetto al 2019, i dati resi noti dall’ACEA mettono in luce che le immatricolazioni del primi sette mesi del 2023 accusano ancora un calo del ben il 21,98% sullo stesso periodo del 2019.

Il mercato automobilistico europeo è dunque ben lontano dall’essere tornato alla normalità. Le nuove immatricolazioni in molti paesi non riescono a soddisfare completamente l’esigenza di rottamare le vetture più vecchie e di conseguenza più inquinanti e più pericolose. Il mercato europeo è infatti ancora in sofferenza sia per quanto riguarda l’offerta che per quanto riguarda la domanda. Da un lato vi sono ancora lunghe attese per la consegna di modelli la cui produzione è penalizzata dalle carenze che ancora permangono nella disponibilità di componenti necessari per costruirli e dall’altro vi è anche una crisi di domanda determinata in larga misura dalle incertezze che si registrano in molti paesi per la transizione energetica imposta dall’Unione Europea.

Chi deve acquistare una nuova auto è fortemente stimolato a passare ad un’auto elettrica(1) – prosegue Quagliano – ma non sempre vede in questo tipo di vettura una soluzione adeguata per tutte le esigenze di mobilità sue e della sua famiglia. A ciò si aggiunge, poi, che un forte disincentivo all’acquisto di una nuova auto viene dagli aumenti di prezzi che si sono verificati nel recente passato e in alcuni paesi (ed in particolare l’Italia) i prezzi delle auto elettriche sono ancora molto lontani dalle possibilità di spesa delle masse.

Per l’Italia, in particolare, alcuni dati mettono in luce con grande evidenza le criticità legate alla svolta elettrica. Dai numeri pubblicati dall’ACEA emerge che in luglio le immatricolazioni di auto elettriche nell’Unione Europea sono aumentate del 62,4%, ma in Italia la crescita non è andata oltre il 14,4% e la conseguenza è naturalmente una presenza di auto elettriche molto più contenuta che nel resto dell’Unione. Sempre nel luglio scorso, infatti, la quota di mercato delle auto elettriche è stata del 14,59% per l’intera Unione, ma in Italia non è andata oltre il 3,4%.

D’altronde, come ha spiegato il ministro miracolato, la qualità si paga. E, sfortunatamente, le auto elettriche non si trovano nei cassonetti insieme al buon cibo per i poveri.

Andrea Marcigliano
Redazione Electo

 

 

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(1)

 

 

 

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