”Ma i chierici della disinformazione di regime non vanno mai a fare la spesa?
GLI ITALIANI SOPRAVVIVERANNO CON ACQUA E POLENTA
MENTRE I CHIERICI SI ABBUFFANO DI OSTRICHE E CHABLIS
Ma i chierici della disinformazione di regime non vanno mai a fare la spesa? I maccartisti del Corriere di Urbano Cairo, impegnati nella caccia a chiunque non maledica Putin e tutti i russi – forse nella speranza che la giustizia statunitense abbia un occhio di riguardo nella causa del fondo Blackstone contro il patron di Rcs e de La 7 – non entrano mai in un supermercato controllando i prezzi? O fanno solo finta di non vederli?
Certo, chi è abituato a pubblicare sui social le foto che lo ritraggono impegnato nell’impegnativo sforzo di affrontare ostriche e Chablis non può perdere tempo con le lamentele di chi ha difficoltà ad acquistare una trota e trova eccessivo il prezzo di 2,50 euro per una micro confezione di hummus di ceci. “Piccoli sacrifici”, li hanno definiti i servitori del maggiordomo di Biden. Un piccolo sacrificio, quello di rinunciare al pesce. Si acquistava almeno una volta alla settimana, ora è stato cancellato dalla spesa famigliare. E tutti i bei discorsi dei chierici di regime a proposito degli effetti positivi del pesce sulla salute umana? Sulla crescita e lo sviluppo dei bambini? L’onanismo intellettuale sugli Omega 3? Roba del passato.
Bisogna guardare avanti. La carne? Orrore! Un filetto a 45/55 euro al kg è fuori portata. Bisogna ripiegare sui tagli meno pregiati. Ma anche 20/25 euro al kg sono troppi per molte famiglie. Brunetta, però, dice che tutto va bene. Ed i chierici mettono in guardia contro un pericoloso aumento degli stipendi.
Dunque, occorre cambiare modello alimentare. La dieta mediterranea? Assolutamente no. Troppo costosa. L’olio è rincarato (le famose olive ucraine…), la pasta ed il pane pure, il pesce è tabù mentre la verdura e la frutta hanno prezzi da gioielleria. Il latte, anche quello teoricamente a km zero che non dovrebbe essere penalizzato da una logistica disastrosa come quella italiana, raggiunge ormai livelli assurdi, 6 volte superiori ai prezzi pagati alla stalla.
Ci sarebbe una sovrabbondanza di cinghiali, da abbattere e da gustare, eliminando i rischi di espansione della peste suina ed immettendo sul mercato carne a prezzo contenuto. Ma gli ambientalisti urbani non vogliono.
Tranquilli, però. Al momento l’acqua ha ancora un prezzo abbordabile. In attesa di eventuali aumenti le famiglie italiane possono nutrirsi con l’acqua del rubinetto e poca polenta. Poca, perché il mais ucraino è bloccato grazie alle sanzioni. Però Chablis ed ostriche francesi possono arrivare senza problemi sulle tavole dei chierici.
Fonte: ElectoMagazine del 7 giugno 2022