Medusa e Perseo rappresentano un mito femminile, in cui una donna oltraggiata diventa un essere mostruoso. Un’immagine pericolosa che terrorizza e sbalordisce chiunque la contempli

Leon Francois Comerre – Danae e la pioggia d’oro

GRECIA PERSEO DECAPITA MEDUSA


Il re Acrisio, avendo appreso dall’oracolo di Delfi che sua figlia, Danae, era destinata a generare colui che l’avrebbe spodestato, fece costruire una camera sotterranea e vi rinchiuse la figlia perché non avesse rapporti carnali con nessuno.
Danae fu sepolta in un’oscura prigione di bronzo, ma Zeus, sotto forma di pioggia d’oro, penetrò nella prigione, scivolò nel grembo di Danae e vi concepì Perseo.

Appena il bambino venne alla luce, il nonno Acrisio ne udì i vagiti. Altri raccontano che il ragazzo era già cresciuto e che un giorno, giocando a palla, si lasciò scappare un grido che giunse all’orecchio del nonno.
Così Acrisio apprese che il temuto erede era vivo! Allora, fatta costruire un’arca di legno, vi mise madre e figlio, e li gettò in mare.

Stefano Tofanelli Acrisio scopre l’esistenza di Perseo e ripudia Danae

L’arca, per fortuna, s’impigliò nella rete di un pescatore, che la trasse a riva e l’aprì.
Dictis – così si chiamava il pescatore – l’aprì in presenza dei Sileni, ciascuno dei quali aveva il viso coperto d’una maschera rossa, il che suscitò il riso del bambino, appena uscì dalla cassa.

Anfora di Perseo e Danae

Dictis accolse madre e figlio nella sua casa. E le cose andarono bene, finché la donna non fu avvistata da Polidette, fratello del pescatore e re di Serifo. Il suo nome significa «colui che accoglie molta gente»: era dunque l’Ospite per eccellenza, il Signore dei Morti.
Quando vide Danae, fece di tutto per averla a casa sua! Organizzò una sortita e la rapì.

Intanto Perseo crebbe e, quando fu in età da «combattimento», andò a liberare la madre dalle grinfie dell’Orco.
Ma quando si presentò al banchetto di Polidette, fu respinto: «non qui verrai a piaggia», gli fu detto, o qualcosa del genere, perché solo gli invitati che portavano in dono un cavallo, erano ammessi a quella tavola. E Perseo non aveva cavalli.
Perseo allora giurò che avrebbe portato al banchetto la testa di una vera cavalla, la testa, nientemeno!, di Medusa.

Pieter Paul Rubens, Medusa, olio su tela, 1617-1618 Wikipedia p.d.

Sarà vero sarà falso, chi lo sa?, si dice però che Medusa aveva corpo di cavalla, ma altri raccontano che dal suo crine era caduta una ciocca d’oro, e che da allora, da Fata che era, sarebbe diventata una Strega.
Trovala tu, se ne sei capace, trovala tu la chiave di questa doppia Femmina intronata nel labirinto del Terrore!

Certo è che Perseo da solo non poteva farcela. Nessuno può fare da solo la strada che da qui conduce al cielo dove si è consumato il dramma della propria madre.
Ecco perché gli dèi accorsero in suo aiuto: Atena mostrò a Perseo un’immagine di Medusa, per fargliela riconoscere quando l’avesse vista.
Era un modo per dirgli, anzitempo: «È fatta più o meno così: tu, però non guardarla negli occhi! Se osi fissarla negli occhi, il suo sguardo ti pietrificherà! Ma guardala riflessa in questo scudo di cui ti faccio dono».
Lo scudo di sapienza della dea Atena, è la prima difesa dal malocchio della Strega.

Venne poi Ermes e gli donò un falcetto: «Con questo – disse – tu la decapiterai».
Vennero le ninfe e gli donarono un paio di calzari alati, per farlo volare fino alla dimora di Medusa, un mantello che lo rendeva invisibile e una borsa di pelle, in cui mettere la testa della strega una volta che gliela avesse mozzata.
Perseo si mise in cammino, anche se da che parte andare, non lo sapeva.
Tirò a indovinare, e al buio, brancolando, eccolo giungere in un certo paese.

Sulla soglia tre vecchie montavano la guardia. In tre non avevano che un solo occhio e se lo passavano a turno. Perseo, nascosto nel mantello magico, si avvicinò e rubò quell’occhio.

Perseo con la testa di Medusa- Benvenuto Cellini, 1545-1554 – bronzo (Firenze, Loggia dei Lanzi).

«Occhio per occhio, dente per dente! Su, indicatemi la via per il Paese della Gorgone – disse – e vi restituirò il vostro occhio».
Le tre vecchie gli mostrarono la via: «Di là da questi monti c’è una caverna: è quella la casa segreta di Medusa».

Nella grotta Medusa dormiva assieme alle sorelle. Perseo la svegliò dal sonno e, senza guardarla negli occhi, riuscì a decapitarla.
Dal collo insanguinato della strega spuntarono Crisaore e Pegaso: Spada d’oro e Fonte d’acqua viva, i due figli equini di cui Medusa era incinta dopo essersi congiunta con Poseidone.
Perseo infilò la testa mozzata nella borsa di pelle e si diede alla fuga.
Le due sorelle di Medusa, destatesi dal sonno, lo rincorsero, ma i calzari alati permisero a Perseo di uscire indenne dal Paese delle tenebr

 

 

 

 

 

 

 

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