Tutti proni a baciare la pantofola di Greta, portavoce degli interessi di Soros

GRETA È PARTITA ED I GRETINI SI DEDICANO

AL

BLA BLA

Tutti proni a baciare la pantofola di Greta, portavoce degli interessi di Soros. Tutti commossi per il pianto delle sue ancelle. Tutti preoccupati per gli scenari ipotizzati da una ragazzina ignorante e presuntuosa. Poi, però, la

George Soros: Storia di un potente Criminale

paladina della biodiversità delle cimici e nemica della biodiversità umana se ne va e tutti i suoi fans si rialzano dalla preghiera ambientalista ed iniziano a prendere tempo.

In fondo ha ragione Greta quando sostiene che la risposta ai suoi sermoni è sempre un inutile bla bla. Figurarsi in Italia, rimasta fedele al manzoniano “sopire, troncare”. Diventato poi il modus operandi democristiano in un pernicioso connubio tra Vaticano e burocrazia. Partiamo sì sì partiamo. Ma più tardi. La rivoluzione ecologica? Oggi no, domani forse, ma dopodomani…!

Caricatura di Greta Thunberg

Così dopo gli entusiasmi per i giovani ambientalisti italiani – che difendono le differenze tra le formiche ma scrivono i cartelli in inglese per cancellare ogni differenza culturale mentre bevono le stesse bibite dei coetanei di ogni parte del mondo per seguire le mode imposte dalle multinazionali – i soliti oligarchi di casa nostra hanno cominciato a frenare sottolineando che la sostenibilità ambientale non può prescindere dalla sostenibilità economica e finanziaria.

Dunque va bene l’auto elettrica, ma in futuro. Un crollo del 12,3% a febbraio del mercato italiano dell’auto può essere considerato quasi accettabile, considerando che il raffronto è con il febbraio 2020, ossia con l’ultimo mese di libertà prima che la banda degli Incapaci chiudesse il Paese in una morsa fallimentare. Dunque, le 142.998 immatricolazioni possono bastare per i fedeli di Sua Divinità, anche tenendo conto che si è ridotto il numero dei km zero, cioè le auto immatricolate dai concessionari e rivendute come usato ma senza aver mai percorso km. Però a febbraio la domanda è stata fortemente sostenuta dagli incentivi per le auto a bassa emissione di CO2. Dunque, il crollo delle consegne significa che il terrore di Stato incide più degli aiuti di Stato. E non è una bella prospettiva. Anche perché gli incentivi per le vetture più richieste si stanno esaurendo mentre sono più che sufficienti quelli per le vetture elettriche che, però, non possono contare su stazioni di servizio capillari. Così, secondo Gian Primo Quagliano, presidente del centro studi Promotor, da maggio il mercato potrebbe venir stritolato dalla fine degli aiuti e dalla prosecuzione del terrorismo mediatico.

Quagliano ricorda che l’obiettivo annunciato del governo dei Migliori è sostenere l’economia per raggiungere quest’anno quantomeno l’incremento del 4% del Pil previsto dall’Istat. Il raggiungimento di questo obiettivo non è compatibile con un settore dell’auto al collasso. Occorre quindi che l’esecutivo rifinanzi immediatamente gli incentivi per le auto più richieste dal pubblico. Come, d’altra parte, è indispensabile che il Recovery Plan preveda interventi significativi per sostenere il settore dell’automobile che è strategico anche per la transizione ecologica.

Per ora acquistate le solite vetture con motore termico. Ed il lavoro da casa? Sarà fantastico, ma per i prossimi anni ve lo scordate. Bisogna tutelare almeno i valloni incontaminati della montagna, certo! Nel frattempo, però, distruggiamoli con impianti di risalita, bar e musica a palla.

Tutt’al più, se proprio bisogna fare qualche gesto clamoroso, si può vietare il consumo di carne bovina e suina, abbattendo tutte le vacche e tutti i maiali. Nel piatto solo larve, scarafaggi, cavallette ed alghe. Accompagnando i nuovi cibi con le immancabili bibite americane. Perché la cancellazione della biodiversità umana e delle differenze culturali passa dalla tavola. L’importante è lasciare il tempo agli imprenditori italiani di convertire le aziende del settore agroalimentare per trasformarle secondo i voleri di Soros e dei suoi apostoli gretini.

Ala de Granha

 

 

 

 

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