Altro che la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts
HARRY POTTER CONTRO ORWELL
Altro che scuola di Hogwarts, il governo scozzese è diventato una sorta di setta che arranca nel vuoto tirannico della contemporaneità. Il primo aprile, giorno quanto mai appropriato, è entrato in vigore un atto chiamato Hate Crime and Public Order Act che rende un crimine “fomentare l’odio” in relazione all’età, alla disabilità, alla religione, all’orientamento sessuale, all’identità transgender o all’essere “intersessuali” con pene che possono arrivare fino a 7 anni. Attenzione qui non parliamo di violenza fisica, di offese o di reati veri e propri e men che meno di odio, ma di cose banali come sbagliare un pronome o magari continuare a considerare un uomo un tizio che sostiene di sentirsi donna. E il governo lo ha detto esplicitamente: Siobhian Brown, ministro per le vittime e la sicurezza della comunità ha affermato che sebbene l’esecutivo sostenga “la libertà di espressione di tutti”, non era accettabile che le persone “nella nostra società vivano nella paura o vengano fatte sentire come se non vi appartenessero”. Ma chi vive nella paura o nella sensazione di non appartenere al contesto sociale sono appunto coloro che hanno un’opinione diversa rispetto a questi temi che sono assolutamente ideologici: qualsiasi legge contro i reati d’odio è di fatto un reato d’odio com’è logicamente evidente. È un abuso.
Ovviamente la vaghezza e l’ampiezza di crimini d’odio rende possibile colpire qualsiasi manifestazione: se ammazzi una famiglia palestinese va tutto benissimo, ma se per caso metti a disagio una trans o – dio non voglia – usi il maschile scattano le manette. Ed è abbastanza evidente che queste leggi che esprimono la pura idiozia contemporanea tendono in realtà a criminalizzare qualsiasi opinione contrasti quella del potere, basta semplicemente far passare il concetto attraverso tematiche che possono sembrare marginali e il gioco è fatto: la rana sarà ben presto bollita.(1)
Ma cosa c’entra Harry Potter con tutto questo? Il fatto è che JK Rowling, (2)autrice di questa saga magico infantile che nella letteratura occidentale ha preso il posto di Guerra e Pace, è insorta contro l’ennesimo vulnus alla libertà mascherato da buoni propositi. In un lungo intervento la scrittrice ha scritto: “Nell’approvare lo Scottish Hate Crime Act, i legislatori scozzesi sembrano aver attribuito un valore maggiore ai sentimenti degli uomini che mettono in pratica la loro idea di femminilità, per quanto misogina o opportunistica, rispetto ai diritti e alle libertà delle donne e delle ragazze reali… Da diversi anni ormai, le donne scozzesi subiscono pressioni dal governo e dai membri delle forze di polizia affinché neghino l’evidenza dei loro occhi e delle loro orecchie, ripudino i fatti biologici e abbraccino un concetto neoreligioso di genere che è indimostrabile e non verificabile… La ridefinizione di “donna” per includere ogni uomo che si dichiara tale ha già avuto gravi conseguenze per i diritti e la sicurezza delle donne e delle ragazze in Scozia, con l’impatto più forte avvertito, come non mai, dai più vulnerabili, comprese le detenute e le sopravvissute allo stupro”.
Naturalmente la Rowling è stata denunciata per “misgendering” sui social media da tale India Willoughby, transgender britannica che conduce una trasmissione radiofonica. Insomma, la Scozia è diventata il Paese in cui se dici che ci sono uomini e donne commetti un reato d’odio. Si sta insomma legiferando sempre più in un mondo immaginario in cui è un crimine gridare che l’imperatore è nudo. Il confine tra fantasia e realtà si sta sfilacciando ed è diventato ostaggio del fanatismo. Il diritto incondizionato di parlare, stampare, scrivere e associarci liberamente come scegliamo, sta svanendo sotto l’assalto di una pseudo rivoluzione sessuale estremista e suprematista che vuole censurare fatti biologici non contestabili e punire chi osi richiamarli. Si può davvero avere nostalgia di questo mondo che sprofonda nel sangue delle guerre di sterminio e in leggi grottesche? Non ne abbiamo ancora abbastanza?
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