La marea si sta ritirando

HERTZ: RITORNO ALLA BENZINA


La marea si sta ritirando: la Hertz ha appena annunciato che si libererà di 20 mila veicoli elettrici acquistati sull’onda del can can mediatico politico su Net Zero, ma che i clienti non li vogliono e per concrete ragioni: mancano, soprattutto fuori dalle maggiori città i centri di ricarica e quando ci sono il “carburante elettrico” risulta più costoso della benzina e ultimo, ma non ultimo, anzi primo difetto in assoluto l’autonomia reale è grottescamente inferiore a quella dichiarata. Questo senza tenere conto dei maggiori costi di manutenzione che le società devono sostenere. Che il tutto elettrico sia in crisi lo dimostra il fatto che i 20 mila veicoli di questo tipo acquistati negli ultimi due anni dalla Hertz adesso saranno sostituiti da veicoli a benzina, con perdite notevolissime: sono costati quasi un miliardo di dollari, ma adesso verranno venduti per 245 milioni, segno che anche il mercato privato assorbe con difficoltà queste auto. Le Tesla con appena due anni e bassissimi chilometraggi vengono vendute (e con difficoltà) a un terzo del prezzo di acquisto che era già fortemente scontato per via degli alti ordini complessivi fatte dalle società di noleggio: 14 mila dollari al massimo contro i 40 mila dollari minimo che sono costate.

La Hertz è solo un apri fila perché decine e decine di società di noleggio grandi o piccole stanno annunciando il ritorno alla benzina e questo è un bel problema per i chierici del nettozerismo, visto che il boom di vendite si era realizzato solo grazie ai massicci acquisti praticati dalle aziende di rent a car indotte ad acquistare grandi quantità di questi “veicoli del futuro”, che in realtà rappresentano un grosso passo indietro. Si profila comunque uno scontro durissimo almeno in alcune realtà come quella inglese nella quale già da quest’anno i produttori di automobili hanno l’obbligo di garantire che il 22% dei veicoli venduti siano esclusivamente elettrici (una percentuale che aumenterà costantemente fino all’80% entro il 2030). Se non lo fanno potrebbero essere passibili di multe salate. Tuttavia, come sta diventando sempre più chiaro in così tanti settori, le ambizioni Net Zero stanno andando ben oltre le propensioni del mercato. Le persone potrebbero dire ai sondaggisti che sono tutti d’accordo con le politiche pseudo ecologiche radicali, ma la storia è diversa quando poi si tratta di comprare un veicolo elettrico o una pompa di calore, che tra l’altro non porteranno alcun beneficio, perché la loro produzione comporta significative emissioni di carbonio. È una caratteristica della contemporaneità il distacco abissale fra la realtà concreta e la narrazione pervasiva.

Ciò che colpisce è la fretta sconcertante e assurda con cui tutto questo viene spinto in maniera che si rivela controproducente. Ho già espresso la mia ipotesi su questo assurdo, si vuole fare presto a stravolgere le cose e a introdurre sistemi per i quali non ci sono le tecnologie adatte prima che la gente si accorga della truffa climatica.

Redazione

 

 

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