”Paura di crescere troppo e troppo velocemente
I BRICS HANNO PAURA DI CRESCERE TROPPO
Paura di crescere troppo e troppo velocemente. Ora che da tutto il mondo si susseguono le richieste per entrare a far parte dei Brics, i soci fondatori (Brasile, Russia, India e Cina, a cui si è aggiunto il Sudafrica) cominciano a frenare. Anzi, è l’India a chiedere di non correre, mentre la posizione del Brasile è più sfumata: da un lato è con l’India nel cercare di non allargare troppo le maglie per gli ingressi; però, al contempo, preme per far inserire l’Argentina nel gruppo.
Al contrario la Cina insiste per accogliere più stati, per accrescere il proprio peso a livello mondiale. E nelle scorse settimane, insieme alla Russia, aveva espresso parere favorevole all’ingresso dell’Algeria.
È evidente che un ampliamento troppo veloce e troppo esteso in termini numerici avrebbe non poche ripercussioni. I candidati hanno ricchezze molto diverse, popolazioni poco o molto numerose, economie arretrate o all’avanguardia. Metterli insieme non è impossibile, ma le difficoltà arriverebbero dopo, nella fase di gestione.
Pechino non se ne preoccupa, in questa fase è importante rafforzare il fronte anti atlantista. Brasilia vuole l’Argentina per accrescere il proprio peso in tutta l’America Latina ma farebbe a meno di molti Paesi che si sono candidati. Mosca ha bisogno sia di Pechino sia di Nuova Delhi e cerca di barcamenarsi. E l’India preferisce un ruolo da leader dei Non allineati piuttosto di un rapporto di amicizia con troppi Paesi che possono creare problemi.
Tutto ciò perché manca un elemento di coesione che vada al di là della lotta contro l’arroganza ed il doppiopesismo Usa. Gli obiettivi dei membri dei Brics sono differenti. È vero che difendersi dai soprusi statunitensi è indispensabile. Però, in una fase caratterizzata dalla mancanza di schieramenti ideologici, diventa difficile stare insieme quando gli interessi economici individuali sono contrastanti. È parso più compatto il blocco latinoamericano quando ha respinto le imposizioni dell’Unione europea per una condanna di Putin. Un blocco che sta crescendo più del previsto, trainato da Messico e Brasile.
Ci sono ancora alcune settimane prima dell’incontro dei Brics. Un incontro a cui ha chiesto di partecipare anche Macron, ottenendo un rifiuto. C’è tempo per decidere i criteri di ammissione. Perché qualcuno, di sicuro, entrerà.