Come Publio Licinio Crasso che fuggì durante la battaglia di Carrae contro i Parti nel 53 a.C
I FUGGITIVI
di Simplicissimus
Oggi ci sarebbero molte importanti notizie da riferire a cominciare dall’Economist che parla apertamente di una sostituzione di Zelensky, dando il via a giochi di guerra e pace che si svolgeranno dopo l’insediamento di Trump, per finire alla decisione di Tel Aviv di assoldare dei mercenari che facciano il lavoro che l’esercito israeliano non sa fare. Ma il brano di commedia dell’arte che è andato in scena ieri sul palcoscenico di una sempre più sedicente sinistra è davvero irresistibile, un capolavoro di ambiguità, ipocrisia e persino di servilismo che in futuro dovrebbe essere insegnato nelle scuole come un esempio di sottocultura dell’incoerenza e del privilegio sociale.
È accaduto che sulla scia del quotidiano britannico Guardian che ha abbandonato la piattaforma X, scandalizzato dall’esistenza di opinioni diverse dalle sue, alcuni personaggi social – mediatici della sinistra nostrana hanno a loro volta lasciato il social, in polemica con Elon Musk che ha fatto delle dichiarazioni abbastanza inopportune sui magistrati italiani per quanto riguarda la grottesca vicenda albanese. Ma appunto si tratta di opinioni e non della verità assoluta che alcuni reperti di una tradizione che hanno tradito fino all’estremo alleandosi coi poteri forti, pretendono di possedere e a cui dà fastidio che vengano espresse anche altre idee libere dal “gobbo” globale con le sue frasette politicamente corrette. Soprattutto se sono idee di vera sinistra. A loro piacciono i social con gli algoritmi che escludono e censurano. Piace offendere gli altri dando loro dei fascisti, dei razzisti, dei negazionisti, dei destri estremi, appena si allontanano dal rosario globalista, senza però riuscire ad esprimere nulla che non venga dalle centrali del consenso. Si limitano ad affermare senza spiegare, cosa che del resto non sarebbero nemmeno in grado di fare. Anche in questo caso non hanno fatto abiura di X in proprio, ma hanno aspettato che arrivasse l’ordine di servizio giunto attraverso il Guardian, giornale, occorre ricordarlo, così idiota da aver proposto ai propri redattori un appoggio piscologico per superare lo choc dell’elezione di Trump.
“La follia è rara negli individui, ma nei gruppi, nei partiti, nei popoli, nelle epoche è la regola.” Nietzsche, Al di là del bene e del male
La cosa più divertente in tutto ciò è che questi piccoli camaleonti residuali hanno criticato Musk in quanto non avrebbe rispettato la sovranità dell’Italia. Ma come, la sovranità non era qualcosa da rifiutare assolutamente, qualcosa di fascista, di estrema destra e di persino razzista? Beh, del resto cosa pretendiamo da una signorina miliardaria come la Schlein che non ha mai avuto bisogno di idee nel suo portafoglio? E che pretendiamo dagli adoratori dell’amministrazione Biden che ha fornito soldi, bombe e appoggio geopolitico per il massacro di Gaza? Magari potremmo pretendere un po’ di coerenza da parte delle massime istituzioni riguardo a una sovranità svenduta giorno dopo giorno, ma si sa che ai burattini non è permesso.
Nessuno sentirà la mancanza di questi fuggitivi che poi torneranno alla spicciolata perché sono degli inguaribili narcisi, che non possono convivere con il loro vuoto senza la necessità di condividerlo. E si sa che i like oltre ai profili bot sono il loro palcoscenico. Se mi occupo di tale siparietto è perché in realtà costoro non fanno più politica, ma si sono ritirati in un ambito prepolitico nel quale il dialogo, lo scambio, l’argomentazione anche tra posizioni lontanissime non può nemmeno esistere. Si limitano a disprezzare e a considerare inferiori tutti gli altri, anzi il male stesso secondo i tratti tipici del razzismo. Quindi figuriamoci quando hanno visto che la stragrande maggioranza degli americani, compresi neri, latinos e persino donne ha buttato a mare la nulla dicente Kamala: non ci possono credere e perciò nel loro complicato mondo infantile di ritorno, la soluzione è dire addio al mondo crudele che non crede nel loro verbo. Essi odiano perché fondamentalmente odiano se stessi per aver abbandonato gli ideali della sinistra: il rancore, non l’ira che nasce da forti ideali, è la loro terapia.
Come apologo bisognerebbe prendere lo strano caso della dottoressa Lili Gruber e della signora Hide: scippata a Villa Borghese molto probabilmente da uno di quelli che lei invita ad accogliere a più non posso e incondizionatamente altrimenti si è razzisti, ha immediatamente e coram populo cambiato parere: “È evidente che le porte aperte a tutti non possiamo più permettercele…”. Tutto funziona solo se si chiacchiera sul divano o appunto se si sta alla tastiera.
Il fatto è che non si tratta tanto di Trump i cui limiti sono palesi e che comunque non può sfuggire alle logiche dell’imperialismo americano, ma dell’effetto prodotto dalla sua elezione che ha un significato assai più vasto di rifiuto di un’intera collezione di ideologismi con annessa eterogenesi dei fini e atti a nascondere i massacri sociali dietro paraventi umanitari. Un rifiuto che ha superato la barriera del mainstream, tutti in mano alla grande finanza o a parti del deep state nordamericano e delle sue ramificazioni europee. Come del resto la politica nelle sue dicotomie, solo apparenti, come carte da parati per nascondere le future sbarre.