”Avvertenza: è uno studio statunitense
I GIOVANI RIFIUTANO IL LAVORO? NO, I LAVORI RIFIUTANO I GIOVANI
Avvertenza: è uno studio statunitense, dunque non trasferibile paro paro alla situazione italiana. Però offre più di una indicazione per comprendere ciò che sta succedendo nella Penisola. A partire dalle lamentele imprenditoriali relative alle difficoltà di trovare giovani lavoratori adeguati alle necessità.
In Italia sembrano polemiche assurde, considerando la quantità di giovani disoccupati che hanno terminato i corsi di studio indicati dagli imprenditori. E allora la ricerca statunitense, condotta proprio tra i potenziali donatori di salario, è utile perché squarcia lo spesso velo di ipocrisia che impedisce di mostrare la nuda verità: i giovani che cercano lavoro non mancano ma, semplicemente, non piacciono. E non piacciono nonostante abbiano, spesso, il curriculum richiesto.
Dunque, eliminando la stupida ipocrisia del politicamente corretto, si scopre che alla stragrande maggioranza dei manager, e non solo yankee, non piacciono ragazzi maleducati, strafottente, arroganti. Strano, vero? E non piacciono possibili futuri dirigenti con orecchini e tatuaggi ovunque; non piacciono giovani che arrivano al colloquio di assunzione con pantaloni corti o che hanno il cavallo all’altezza delle ginocchia; non piacciono ragazze che si presentano masticando chewingum e mostrando il piercing all’ombelico; non piacciono orrende scarpe ed espressioni da canna appena terminata. Non piacciono giovani maleodoranti e dalla dubbia pulizia.
Però, in Italia, non si può dire perché non è corretto politicamente. Dunque non si dice e ci si limita a terminare il colloquio di lavoro con il banale “le faremo sapere”. L’ipocrisia italiana prevede che ciascuno sia libero di vestirsi come meglio crede, come si sente più a suo agio. E che ci si possa conciare con tatuaggi e piercing dove si preferisce. Tutto giusto. E se, in pochi secondi, riesci a far capire che sei la reincarnazione di Leonardo da Vinci o di Pico della Mirandola, il responsabile dei colloqui aziendali ti assumerà a prescindere da tutto.
Ma se non sai neppure chi sia, Pico della Mirandola, allora è probabile che dovrai accontentarti del “le faremo sapere”. Perché i giovani hanno il sacrosanto diritto di esprimere la propria personalità attraverso abiti e acconciature, ma un manager ha il sacrosanto diritto di assumere chi ritiene in linea con la filosofia aziendali. E questo prima ancora di arrivare a discutere di salario ed orario.
Non a caso alcuni esperti cominciano a consigliare ai giovani di presentare un curriculum privo di date, dove si evidenzino esclusivamente i livelli di competenza. Evitando di far capire, da subito, di far parte della generazione Z. (1)Perché tra un giovane tatuato e con piercing, ed un anziano lavato e profumato, la scelta iniziale premierà il secondo, anche se con competenza inferiore. Perché conta, sempre di più, il saper stare al mondo. Poi, ma solo dopo, si valutano le capacità.
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