La produzione occidentale di pagliacci…
I GLOBALISTI NON MOLLANO: GUERRAFONDAI PER SEMPRE
di Il Simplicissimus
La produzione occidentale di pagliacci, esperti incompetenti o semplici mentitori ha raggiunto volumi talmente alti da aver saturato tutto il mercato: non si sa più dove metterli, spuntano da tutte le parti in quella topaia Gorbeau dell’informazione mainstream, dove appunto si addensano i miserabili del terzo millennio. Il chiasso che producono impedisce di comprendere qualcosa di ciò che davvero accade e così anche il monito di Putin all’incremento della guerra Nato in Ucraina viene in qualche modo minimizzato, anche se la nuova arma missilistica sfoderata dalla Russia è qualcosa di sorprendente e contro la quale non esistono contro misure.
Quindi questa domenica di sole autunnale fredda e tersa, cercherò di spiegare cosa è successo davvero. Il nuovo missile Oreshnik (qui i dati più importanti di quest’arma) ha colpito qualche giorno fa lo stabilimento Yuzhmash (nella foto di apertura) distruggendolo completamente. Si tratta, per chi non lo sapesse, del più grande complesso industriale del pianeta, che aveva persino diverse linee di autobus interni per spostarsi da un’area all’altra, in pratica una città vera e propria. È stato realizzato nel corso degli anni ’50 e ’60, in era sovietica, e uno dei principali settori produttivi era quello missilistico. Per questo è stato costruito a prova di bomba atomica e con sotterranei protetti da metri di cemento per continuare a produrre anche in caso di attacco nucleare. Ma non ce n’è stato bisogno: le sei singole testate autopropulse dell’Oreshnik che hanno colpito vari punti vitali del complesso, non erano nemmeno dotate di esplosivo convenzionale, è bastata l’enorme energia cinetica di proiettili arrivati a sette chilometri al secondo per distruggere gran parte del complesso, compresi i suoi bunker. Tutto intorno, anche a notevole distanza, l’attacco è stato percepito come un forte terremoto e parecchi palazzi presentano crepature profonde.
Partendo da postazioni mobili nella taiga russa questi nuovi missili capaci di attingere una velocità di dieci Mach possono raggiungere Berlino in 11 minuti, Londra e Parigi in 15 e dal momento che non sono facilmente rilevabili da satelliti e radar possono arrivare senza che nemmeno si possano organizzare difese che peraltro sono impotenti ad abbattere ordigni così veloci.
La dimostrazione di forza è stata spettacolare e non può essere minimizzata, perciò l’informazione occidentale, soprattutto in Usa, ha rispolverato sedicenti esperti e generali da scrivania in pensione per dire che Putin sta solo bluffando e che non c’è modo che utilizzi quest’arma al di fuori dell’Ucraina: sono gli stessi che avevano assicurato una folgorante vittoria in Afghanistan e successivamente che la Russia era troppo debole per far fronte alla Nato. Insomma all’estrema serietà di Putin si risponde reclutando pagliacci privi di qualunque credibilità e che dovrebbero piuttosto essere curati in qualche clinica specializzata. Dal momento che tutto in Occidente è ormai vacua narrazione, si crede che anche dall’altra parte si agisca nel medesimo modo. Certamente Mosca non vuole una guerra nucleare, ma ha dimostrato che può distruggere fabbriche e magazzini di armi senza nemmeno usare esplosivi convenzionali. Mentre la tesi che passa per giornali e televisioni è che Putin vuole utilizzare il ricatto nucleare per dare un sostegno per così dire morale a una guerra immorale che il sinedrio globalista vuole continuare. Il che è di fatto un colpo di stato, visto che Trump ha vinto anche con la promessa di mettere fine al conflitto ucraino.
Del resto va detta una cosa: questa guerra non è cominciata nel febbraio 2022 e nemmeno dopo il golpe di Maidan del 2014 o con la rivoluzione arancione del 2004. Questo conflitto risale almeno alla vittoria sovietica sulla Germania nazista nel 1945, quando gli Stati Uniti e i loro alleati imperialisti risposero immediatamente con la Guerra fredda e con il suo nuovo strumento noto come Nato. L’emergere di Russia, Cina, Brics e del Sud del mondo ha amplificato l’angoscia occidentale e l’ostilità irriducibile a preservare il potere e i privilegi globali in un’epitome di fascismo e neocolonialismo. Anche per questo possono abbaiare quanto vogliono: la Russia non si tirerà indietro anche se si rende conto che il popolo americano e quelli europei sono vittime di una élite criminale. È l’ora di tagliare la testa di quest’Idra.