I discorsi apocalittici che annunciano il crollo inevitabile del pianeta c’è da crederci?
I MITOMANI DEL DILUVIO
Il 30 giugno 1989, un documento ufficiale dell’Onu affermava che “intere nazioni potrebbero essere spazzate via dalla faccia della Terra dall’innalzamento del livello del mare se la tendenza al riscaldamento globale non verrà invertita entro il 2000”. Si era anche ventilato che il duomo di Colonia potesse essere sommerso di 15 metri. La tendenza non è stata invertita, ma niente di tutto questo è accaduto, il duomo di Colonia è ancora asciutto almeno l’ultima volta che l’ho visto e non dobbiamo salvarci dalle acque del diluvio, anche se rischiamo di affogare nelle balle. Nel 2009, alle Maldive, si è svolta una riunione governativa subacquea, con l’adeguata copertura dei media per attirare l’attenzione sulle drammatiche conseguenze di un possibile aumento delle acque oceaniche. Poi si scoprì che la lieve crescita del mare attorno ad alcune isole dell’arcipelago era dovuto alla scellerata costruzione di resort e alberghi che innescavano un fenomeno di subsidenza. Come dappertutto gli allarmi climatici sono divenuti un alibi per il malgoverno del territorio.
La teoria è che con il riscaldamento dovuto alla CO2 i livelli degli oceani potrebbero aumentare di 70 metri se si sciogliessero le calotte dell’Antartide e della Groenlandia oltre agli altri ghiacciai terresti. In realtà è un calcolo volutamente esagerato che non tiene conto di alcuni parametri, ma che siano 70 o 50 sta di fatto che non sta accadendo e anzi i livelli di ghiaccio tendono ora ad aumentare sia nelle regioni polari sia del nord che del sud dopo aver avuto due decenni di calo, segno evidente che si tratta di fenomeni ciclici. Ed anche per i ghiacciai montani esiste una variegata situazione perché in alcune aree come l’Europa si ritirano e in altre si espandono o non hanno significative variazioni. Questo naturalmente non viene detto all’uomo della strada. mentre l’inclito e il colto che potrebbero facilmente documentarsi, sono istintivamente complici delle menzogne come strumento di potere. Ma non è tanto questo che sorprende, quanto il fatto che lo stesso Ipcc, ovvero l’Intergovernmental Panel on Climate Change, che è la casa di produzione delle narrazioni climatiche catastrofiche, calcola che gli oceani del mondo si innalzeranno di 3 millimetri l’anno e dunque solo tra 23.300 anni il duomo di Colonia sarà a bagno. Per i prossimi mille anni comunque possiamo stare sicuri e non si vede perché dovremmo fare tutto in un decennio sconvolgendo la società e innescando drammatici processi di disuguaglianza e di carenza.
Ovviamente se questo lo dicono i catastrofisti dell’Ipcc – senza che nessun milieu politico si prenda la briga di controllare le cifre e di capire che abbiamo molto, ma molto più tempo per rimediare anche nella remota ipotesi che il riscaldamento abbia una radice antropica – c’è una buona probabilità che si tratti di un’esagerazione e infatti ricorrendo ai dati reali dei porti dove il livello delle acque viene misurato regolarmente e con attenzione ci si accorge che le cose stanno diversamente: i 184 livelli d’acqua misurati in tutto il mondo mostrano forti differenze. La ragione di ciò risiede nel sollevamento e nell’abbassamento delle placche continentali, che si muovono una contro l’altra e una sopra l’altra: sottraendo questo effetto l’innalzamento di riduce a 1,4 millimetri l’anno e quindi abbiamo guadagnato un altro millennio, E questo alla faccia dei mitomani del diluvio il cui scopo è creare la loro arca di potere.
Tuttavia, la crescita è così lieve che tenendo conto dell’escursione delle maree, delle onde, delle imprecisioni delle misurazioni e via dicendo l’innalzamento degli oceani potrebbe di fatto essere pari a zero. Il che aggiunge al danno anche la beffa.
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