”Conferenza internazionale sul clima Cop 28 in corso a Dubai
I PAESI DEL GOLFO SONO GIÀ NEL FUTURO. ROMA SOLO NEL PASSATO
Conferenza internazionale sul clima Cop 28 in corso a Dubai. Expo 2030 assegnata a Riad. Regate preliminari dell’America’s Cup in svolgimento a Jeddah. I Paesi del Golfo hanno imparato benissimo la lezione del soft power. E la mettono in pratica. Sport, convegni, mega investimenti sulle città del futuro. Per poi trasferire sulla politica internazionale la forza dell’immagine conquistata. Una forza che faranno valere anche all’interno dei Brics. Perché il Sud globale non ha più sensi di inferiorità nei confronti di un Occidente in declino.
E il declino è perfettamente simboleggiato dalle patetiche, o ipocrite, reazioni romane di fronte alla figura di palta rimediata in occasione delle votazioni per designare la città che ospiterà l’Esposizione universale del 2030. Roma umiliata, con 17 voti contro i 119 di Riad. E la città di Gualtieri è stata superata anche dalla coreana Busan.
Scandalo? Neanche per sbaglio. Perché mai Roma avrebbe dovuto ospitare un’esposizione rivolta al futuro? Le ultime opere che guardavano al futuro sono il Foro Mussolini e l’Eur. O si voleva competere mettendo in mostra la metropolitana più brutta e lercia di tutta Europa? Magari puntando sull’ambiente, con l’immagine dei cassonetti dell’immondizia strapieni, presi d’assalto da cinghiali e gabbiani che contendono il cibo ai poveri alla ricerca degli alimenti di qualità garantiti da Lollobrigida?
Dov’è il futuro italiano? Dov’è l’innovazione a Roma? Negli accampamenti abusivi intorno alla stazione Termini, come intorno alle stazioni delle grandi città di tutta Italia? Nelle promesse, senza denaro, di mega investimenti strategici nell’industria del futuro?
Ma i signori del comitato che sosteneva la candidatura romana si sono lamentati perché Riad avrebbe investito, in promozione, cifre inarrivabili per l’Italia. Non lo immaginavano, prima? Sarebbe grave. Come è grave non aver considerato che Milano aveva già ospitato l’Expo nel 2015. Improbabile che un Paese possa ottenere due edizioni in così poco tempo. O forse i signori del comitato promotore credevano che Dubai – che ha ospitato Expo dopo Milano – fosse in Arabia Saudita?
Eppure, con il denaro pubblico, decine di milioni sottratti ai cittadini italiani, hanno organizzato una sfida sul futuro proponendo le immagini dei resti di Roma antica, dei fasti papalini, dei patrizi romani, della creatività romagnola. Il futuro? Non pervenuto. È come se un modesto giocatore di padel sfidasse a tennis Sinner mettendo in campo una montagna di denaro pubblico. Per poi lamentarsi della sconfitta umiliante.
Ed allora, per uniformarsi alla curiosa immagine del futuro dei signori del comitato, si può solo adattare una citazione che forse conoscono bene: “Comitato, rendimi i miei quattrini!”. Sempre che abbiano un’idea di chi fosse Varo.