Chi si ferma alle disinformazioni dei TG rischia di non capire nulla della realtà che ci circonda
I PAESI SOVRANISTI SI ACCORDANO
I FINTI SOVRANISTI FANNO I SERVI DI WASHINGTON
Chi si ferma alle disinformazioni dei TG rischia di non capire nulla della realtà che ci circonda. E non soltanto perché si ritrova più povero mentre garruli parlamentari assicurano che invece si è arricchito. Ma anche e soprattutto per le notizie sulle vicende internazionali che sembrano tratte da un pessimo fumetto per le classi elementari. La disinformazione italiana è basata sulla divisione semplice semplice: chi sta con chi?
Dunque chi sta con noi – anzi, quelli con cui noi stiamo – sono i buoni. Gli altri sono i cattivi. Funzionava così con la guerra fredda, perché mai cambiare schemi mentali facendo troppa fatica? Peccato che anche allora si erano intrufolati i Non Allineati a rovinare il compitino. Ma ora è tutto più difficile mentre l’ignoranza dilaga.
Certo, noi continuiamo a stare con i buoni. I padroni statunitensi e, di rimbalzo, quelli israeliani. Ma gli altri? Secondo le ricostruzioni fantasiose dei media italiani, la Cina è alleata con l’Iran e ha obbligato Teheran a far pace con i sauditi. Dunque altri alleati di Pechino. Contro la Cina è schierata l’India che, però, fa parte dei Brics insieme alla stessa Cina e alla Russia (oltre ad una serie di altri Paesi). Nuova Delhi e Mosca vantano una storica amicizia. E l’amicizia tra Mosca e Pechino è “senza limiti”. Ma anche quella tra Russia ed Iran è solida.
Ed ora Teheran ha stretto un accordo con l’India per un mega investimento di operatori indiani in un porto strategico dell’Iran. E l’operazione si inserisce in un progetto ancora più vasto che coinvolge i trasporti non solo di Iran ed India ma anche il transito attraverso l’Afghanistan. Senza dimenticare che Russia ed Iran collaborano per la realizzazione di una grande infrastruttura ferroviaria che avrà come sbocco finale proprio il trasporto marittimo verso l’India. Ma l’aspetto più significativo è che l’India non aveva voluto concludere in precedenza l’accordo con Teheran per le pressioni Usa. Che, evidentemente, ora possono essere ignorate.
Dunque i nemici e gli amici possono variare, si possono creare accordi ed alleanze a geometria variabile. Perché ciò che conta è l’interesse del proprio Paese. L’Italia fintamente sovranista, invece, continua a muoversi come una colonia Usa, sempre in attesa del permesso di Washington per ogni passo a livello internazionale. D’altronde affidare gli esteri a Tajani significa voler comunicare al mondo la propria irrilevanza.